Imp. Di Guardo

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Pds. Saremmo stati Guglielmino ed io ad arrivare al ballottaggio del 20 giugno. Nuccio Guglielmino ottenne 5.568 voti, pari al 31,85 per cento, io 11.909 voti, pari al 68,15. Tornai sulla poltrona di sindaco dopo cinque anni non inutili né tranquilli. Troverò un paese devastato come una fattoria abbandonata ma, nella gente, tanta voglia di cambiare. 120
POST SCRIPTUM Nel periodo intercorso fra la stesura del manoscritto (primavera ’93) e la sua pubblicazione molti fatti significativi si sono verificati, tali da meritare, a loro volta, nuovi commenti e ulteriori analisi. Non c’è tempo per farlo adesso. Mi limiterò quindi ad elencare, così come si sono presentati, alcuni accadimenti che rendono più completa la lettura delle vicende da me narrate illuminandone gli aspetti rimasti fino a ieri in ombra. Non sarà difficile, scorrendo l’elenco che segue, verificare come la realtà sia a volte più inquietante della più fervida immaginazione! • 20 settembre ’94: il boss Giuseppe Pulvirenti, “U Malpassotu” si pente ed inizia la sua collaborazione con la giustizia. • 23 novembre ’94: nell’aula bunker di Rebibbia inizia la deposizione di Giuseppe Pulvirenti e di altri componenti del suo clan, fra cui il nipote Filippo Malvagna. Pulvirenti afferma: “Paolo Arena era un uomo politico vicino al clan. Lui ci faceva ottenere appalti senza alcunché in cambio. Gli interessava soltanto la nostra amicizia…” Ad ordinare l’omicidio Arena “fu quasi sicuramente la famiglia Nicotra: erano nostri rivali, mentre lui era un nostro amico”. Filippo Malvagna rivela l’atroce destino di Giuseppe Torre, il giovane sequestrato in piazza Dante a Misterbianco da una banda di finti poliziotti: ”Temevamo che lui fornisse appoggi alla cosca rivale dei Nicotra. Fu a lungo interrogato, ma poi ci accorgemmo che non sapeva nulla. Nonostante ciò venne ucciso perché aveva riconosciuto molte persone in faccia… Torre venne picchiato e barbaramente torturato con spranghe di ferro ed appiccandogli il fuoco addosso dopo averlo cosparso di alcool affinché fornisse notizie sul clan Nicotra. Il giovane era ormai irriconoscibile quando si smise di interrogarlo, ma poiché egli aveva visto in faccia i suoi aguzzini si decise che non poteva essere lasciato in vita e quindi venne 121
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NINO DI GUARDO Una storia di lotta
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A mio figlio Salvo che di un padre
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Questo scritto è il frutto di una
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QUEL DRAMMATICO 28 SETTEMBRE Paolo
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ie. Qualcuno diceva addirittura che
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una certezza però l’avevo. Quel
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Quella mattina ero arrivato in cons
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avevano reso possibile la discesa d
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IL PENTITO Pietro Saitta era un “
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Giardini Naxos e una a Montecatini
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saggio che lancia la Dc che a sua v
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lanza a Misterbianco, dove Zappalà
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glia. Sentivo su di me, puntati com
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CHI PARLA SI SALVA Nel pomeriggio d
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mini nuovi, forze diverse che volev
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so. Di fronte ad uno scontro con la
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Di Guardo, l’ho vista ieri sera i
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DUE VITE IN UN PAESE CHE CAMBIA L
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Era il mese di febbraio. Mio padre
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intrecciata con verghe d’oleastro
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Andai via da casa. Per due anni fui
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di restare saldamente al potere in
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iuscita con la candidatura del prof
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ne. Mi ero appena sposato e partii
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Nell’80 arrivò la batosta. Il Pc
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deva i terreni di Mezzocampo, assai
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co divennero un’attrazione irresi
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che se su quei terreni ormai sorgev
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Pochi osarono tentare di crearsi un
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