Imp. Di Guardo
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metra <strong>Di</strong> Marco e quello del segretario della Dc Paolo Arena,<br />
ma non solo. Venivano ricordate le “frequentazioni” che Paolo<br />
Arena, secondo i rapporti di polizia, aveva con Giuseppe Grazioso,<br />
genero del capomafia Pippo Pulvirenti. “Anche la gestione<br />
dei pubblici servizi risulta gravemente compromessa dal<br />
particolare clima di malessere che investe e coinvolge il consiglio<br />
comunale e i suoi organi esecutivi a discapito dell’efficienza<br />
e dei servizi – scriveva il prefetto di Catania – risulta<br />
infatti da tempo ferma la realizzazione di importanti opere pubbliche<br />
per le quali sono giacenti svariati finanziamenti che il<br />
comune non è riuscito ad utilizzare anche per le rilevanti pressioni<br />
mafiose, che hanno condizionato pesantemente l’operato<br />
e le scelte degli amministratori comunali specie nel settore degli<br />
appalti (metanizzazione, rete fognaria, discarica pubblica)”.<br />
Un duro colpo per i vecchi politici del comitato d’affari.<br />
Sulle prime restarono sbandati. Non riuscivano a credere che i<br />
“potenti” dei loro partiti non erano riusciti a fermare il prefetto.<br />
Lo scoramento, però, fu di breve durata. Entro sessanta giorni<br />
il decreto prefettizio doveva essere confermato, pena la decadenza.<br />
Si poteva ancora correre ai ripari. I contatti, per evitare<br />
che al decreto prefettizio di sospensione seguisse, com’era ormai<br />
prevedibile, il decreto del Presidente della Repubblica che<br />
scioglieva il consiglio per infiltrazioni mafiose, divennero febbrili.<br />
I partiti della maggioranza vennero investiti, a vari livelli,<br />
della questione nel tentativo di bloccare ad ogni costo l’iniziativa<br />
del prefetto.<br />
Uno dei canali principali dell’operazione fu il governo della<br />
regione. Il presidente del governo regionale siciliano ha la<br />
prerogativa di prendere parte alle riunioni del consiglio dei<br />
ministri quando è in discussione una vicenda che riguarda direttamente<br />
il territorio della regione o i suoi interessi. Nel caso<br />
dello scioglimento di un consiglio comunale, il presidente della<br />
regione, non solo viene doverosamente consultato, ma ha<br />
addirittura voto deliberativo, con gli stessi poteri di un componente<br />
del governo nazionale. La sua presenza diventa dunque,<br />
sul piano politico, un fatto decisivo. Il governo non può deci-<br />
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