Imp. Di Guardo

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sceriffo”. Le campane della Chiesa Madre, ogni quindici minuti, suonavano a distesa. Vi furono lettere al prefetto, un grande comizio in piazza. Infine il paese riuscì a spuntarla e Verzì, il “braccio armato” dei commissari, fu costretto a fare le valigie. Stessa sorte avrebbe subito il commissario Infantino “trasferito” per la sua gestione arrogante e troppo chiacchierata. Gli altri, dopo il terremoto del risultato elettorale del 20 giugno, avrebbero lasciato quatti quatti il paese per evitare i fischi della gente. 110
MAI PIÙ COME PRIMA Quello che tu puoi fare è solo una goccia nell’oceano, ma è ciò che dà significato alla tua vita. Albert Schweitzer “… Mai più testimoni muti ed indifferenti, mai più spettatori distratti e rassegnati, mai più resteremo insensibili alle speranze e alle aspettative della gente onesta di Misterbianco. Mai più come prima. Chi, come noi, ama Misterbianco non può non denunciare le nefandezze e le scelleratezze di una classe politica che è ormai squalificata e tagliata fuori dalla coscienza civile della comunità misterbianchese…”. Erano passati pochi giorni dallo scioglimento del consiglio comunale di Misterbianco. Dopo mesi di silenzio per la prima volta in paese qualcuno aveva avuto il coraggio di venir fuori con una posizione che sosteneva la battaglia contro il comitato d’affari. L’attacco duro e tagliente contro il vecchio sistema di potere era stampato a chiare lettere su un manifesto che tappezzava i muri del paese. In calce vi era la firma di un solo uomo. Angelo Battiato, un ragazzo di 28 anni, laureato in scienze politiche e da sempre vicino al mondo cattolico. All’indomani dello scioglimento, Battiato trovava il coraggio, solo tra tanti, di prendere posizione e di farlo nel modo più difficile: esponendosi direttamente in prima persona. Leggendo il manifesto di Battiato, capii che non ero più solo, che, seppur con tanta difficoltà, qualcosa nella società civile di Misterbianco stava muovendosi. Non eravamo ancora al terremoto. Il sistema di potere era 111
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NINO DI GUARDO Una storia di lotta
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A mio figlio Salvo che di un padre
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Questo scritto è il frutto di una
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QUEL DRAMMATICO 28 SETTEMBRE Paolo
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ie. Qualcuno diceva addirittura che
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una certezza però l’avevo. Quel
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Quella mattina ero arrivato in cons
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IL PENTITO Pietro Saitta era un “
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Giardini Naxos e una a Montecatini
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glia. Sentivo su di me, puntati com
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CHI PARLA SI SALVA Nel pomeriggio d
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so. Di fronte ad uno scontro con la
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Di Guardo, l’ho vista ieri sera i
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DUE VITE IN UN PAESE CHE CAMBIA L
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Era il mese di febbraio. Mio padre
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intrecciata con verghe d’oleastro
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Andai via da casa. Per due anni fui
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di restare saldamente al potere in
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iuscita con la candidatura del prof
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ne. Mi ero appena sposato e partii
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