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Imp. Di Guardo

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mini nuovi, forze diverse che volevano avere il campo libero<br />

da personaggi non più in grado di garantire, come nel passato,<br />

relazioni e canali privilegiati per gli interessi della mafia. Forse<br />

qualcuno aveva voluto eliminare dal campo i ruderi della<br />

vecchia politica.<br />

Un vecchiume politico che aveva due nomi precisi: Salvo<br />

Lima nella Sicilia occidentale e Nino Drago nella Sicilia orientale.<br />

Entrambi spariranno dalla scena politica prima delle elezioni<br />

del 5 aprile ’92. Nino Drago, dopo il delitto Arena, avrebbe<br />

annunciato il suo ritiro, lasciando come improbabile erede del<br />

suo pacchetto di voti il figlio Filippo, travolto poi dalla tempesta<br />

di tangentopoli. Salvo Lima, invece, sarebbe stato ucciso in<br />

un viale di Mondello, a pochi giorni dalle elezioni.<br />

Raccontai quello che sapevo sul mondo degli affari che<br />

ruotavano attorno al comune ed erano gestiti da Arena e dai<br />

suoi “soci”. Innanzitutto le grandi opere. Uno dei primi atti che<br />

la maggioranza aveva compiuto, dopo le elezioni del ’90, era<br />

stata l’abrogazione di fatto della delibera del commissario<br />

Scialabba che indiceva una gara d’appalto a licitazione privata<br />

per l’affidamento della gestione della rete di metanizzazione<br />

del comune. L’iniziativa della maggioranza riapriva la strada<br />

all’affidamento ad una società vicina agli interessi del gruppo<br />

di maggioranza. Una questione che si trovava inserita all’ordine<br />

del giorno del consiglio comunale che doveva svolgersi il<br />

lunedì successivo al delitto. In quella riunione era all’ordine<br />

del giorno anche la vicenda relativa alla realizzazione del palazzo<br />

comunale. Un’opera il cui costo superava i dieci miliardi.<br />

<strong>Di</strong>ssi che bisognava indagare anche sul progetto del<br />

depuratore e della discarica consortile. Opere anch’esse miliardarie,<br />

imposte dalla Dc e progettate entrambe dallo studio<br />

Micale. Gli accordi che dovevano essere sanciti proprio nella<br />

riunione tra le forze di maggioranza, alla quale si stava recando<br />

il segretario della Dc quando venne assassinato, forse avevano<br />

urtato interessi intoccabili.<br />

Col giudice Giordano non parlai solo del contesto e delle<br />

ipotesi che potevano essere fatte attorno al delitto Arena.<br />

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