Imp. Di Guardo

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“Adesso, scomparso il padrino padrone che decideva tutto, i suoi ascari si sono spaventati, sono corsi a dare le dimissioni. “Per una pausa di riflessione” come ha detto il sindaco Saglimbene. “Per un momento di pausa da cui ripartire per un dibattito con tutte le forze sociali” ha detto il consigliere democristiano Greco”. “Sa, Di Guardo cosa si potrà dire di lei a Misterbianco? Quello che in un racconto di Sciascia l’onorevole ladro dice all’onorevole onesto: tu sei più ladro di me. Io almeno lascerò ai miei figli un bel conto in banca. Tu niente. Ai tuoi figli hai rubato. Che è, caro Di Guardo, la colpa massima in una società dove si lavora solo per la famiglia”. 132
Decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1991 Scioglimento del consiglio comunale di Misterbianco IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto che il consiglio comunale di Misterbianco (Catania) eletto nelle consultazioni elettorali dell’8 maggio 1990 presenta forme di condizionamento di tipo mafioso, rilevate dalla relazione inoltrata al Prefetto di Catania in data 9 ottobre 1991; Constatato che le pressanti forme di pressione a carattere intimidatorio compromettono la libera determinazione dell’organo elettivo, determinano la deviazione dell’amministrazione locale dai criteri di legalità e deteriorano, conseguentemente, sia il buon andamento dell’amministrazione comunale di Misterbianco sia il regolare funzionamento dei servizi alla medesima affidati; Constatato che il preoccupante andamento della criminalità ha ormai determinato nel territorio di Misterbianco, sia per la tipologia che per l’efferatezza dei reati commessi, un elevato allarme sociale che arreca grave pregiudizio allo stato della sicurezza pubblica; Ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e deterioramento dell’amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento degli organi ordinari del comune di Misterbianco per il ripristino dei principi democratici e di libertà collettiva; Visto l’art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 luglio 1991, n. 221; Vista la proposta del Ministero dell’Interno, la cui relazione è allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 21 dicembre 1991, alla quale è stato debitamente invitato il Presidente della Regione siciliana; 133
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NINO DI GUARDO Una storia di lotta
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A mio figlio Salvo che di un padre
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Questo scritto è il frutto di una
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QUEL DRAMMATICO 28 SETTEMBRE Paolo
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ie. Qualcuno diceva addirittura che
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una certezza però l’avevo. Quel
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Quella mattina ero arrivato in cons
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avevano reso possibile la discesa d
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IL PENTITO Pietro Saitta era un “
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Giardini Naxos e una a Montecatini
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saggio che lancia la Dc che a sua v
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lanza a Misterbianco, dove Zappalà
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glia. Sentivo su di me, puntati com
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CHI PARLA SI SALVA Nel pomeriggio d
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mini nuovi, forze diverse che volev
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so. Di fronte ad uno scontro con la
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Di Guardo, l’ho vista ieri sera i
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DUE VITE IN UN PAESE CHE CAMBIA L
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Era il mese di febbraio. Mio padre
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intrecciata con verghe d’oleastro
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Andai via da casa. Per due anni fui
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di restare saldamente al potere in
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iuscita con la candidatura del prof
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ne. Mi ero appena sposato e partii
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Nell’80 arrivò la batosta. Il Pc
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deva i terreni di Mezzocampo, assai
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co divennero un’attrazione irresi
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che se su quei terreni ormai sorgev
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Pochi osarono tentare di crearsi un
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loro stagione si chiuse rapidamente
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UN ANNO SULLA POLTRONA DI SINDACO M
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ire qualunque cosa tranne che l’u
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Qualche settimana dopo la mia elezi
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Quando firmai l’ordinanza di tras
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