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Imp. Di Guardo

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che se su quei terreni ormai sorgevano migliaia di edifici.<br />

Nel 1982 l’ultimo incarico per il piano regolatore. Ebbene, a<br />

tutt’oggi, il comune è privo di questo fondamentale strumento.<br />

<strong>Di</strong> fronte al fenomeno dell’abusivismo l’atteggiamento del<br />

Pci, allora al governo, fu dapprima di sottovalutazione, quindi<br />

di comprensione. La linea era quella di una difesa ad oltranza<br />

degli interessi della povera gente che costruiva la casa per sé e<br />

per i propri figli. Non importava a nessuno se tutto ciò avvenisse<br />

nella più completa illegalità. Vi era un’equazione secondo<br />

la quale gli abusivi erano poveri e quindi il Pci non poteva<br />

non essere dalla loro parte essendo il partito delle classi subalterne.<br />

Altri era l’avversario da battere: i proprietari, gli speculatori<br />

che appoggiavano la Dc. L’abusivismo non era considerato<br />

un pericolo per il paese.<br />

Negli anni del centrosinistra l’abusivismo non venne più<br />

sottovalutato. <strong>Di</strong>venne anzi uno dei pilastri portanti del sistema<br />

di potere che si sviluppò attorno alla Dc e al Psi. I nuovi<br />

amministratori arrivarono a determinare un perfetto sistema di<br />

scambio. I protagonisti non erano soltanto i politici, ma i funzionari<br />

e gli agenti addetti alla vigilanza, i tecnici e i burocrati.<br />

Fu in quegli anni che nelle zone abusive di Misterbianco<br />

arrivarono anche piccole imprese che acquistarono lotti di terreno<br />

per pochi spiccioli e vi costruirono condomini, realizzati<br />

in economia, da rivendere poi, con contratti approssimativi, su<br />

un mercato immobiliare parallelo a quello legale. Su questi<br />

interessi si innestarono anche quelli criminali. In breve si crearono<br />

delle zone franche, dove comandavano la criminalità organizzata<br />

catanese e le cosche mafiose.<br />

Le aree abusive erano zone difficilissime da controllare. Spesso<br />

non erano contemplati i nomi delle strade, né i numeri civici e<br />

le case non sono censite e catastate. Il quartiere non esiste ufficialmente<br />

e si presta perfettamente per fare da base operativa ai<br />

traffici di Cosa Nostra e alle azioni criminali. Una zona che divenne<br />

anche un sicuro rifugio per i latitanti. In breve la regola<br />

vera diventava l’abuso e nessuno si sognava di denunciarlo poiché<br />

nella coscienza collettiva era diventato legge.<br />

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