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Imp. Di Guardo

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zione non amministra ma paralizza. Che è il miglior modo per<br />

dar tempo e modo ai padrini padroni di occuparsi dei grossi<br />

affari. Ed è qui che il potere politico e affaristico comunale<br />

deve legarsi a quelli provinciali e regionali come sa benissimo<br />

l’on. Nicolosi che in televisione fa finta di non saperlo. A Misterbianco<br />

negli ultimi due anni si sono fatti affari per più di<br />

mille miliardi: la nuova discarica, il depuratore consortile, la<br />

metanizzazione, la distribuzione del metano, i nuovi pozzi d’acqua,<br />

le nuove scuole. Insomma il gran mercato delle vacche. A<br />

questo punto i padrini padroni, come lo era Paolo Arena, non<br />

potevano agire da soli, gestire da soli affari e opere così grandi.<br />

E allora si rivolgevano al potere politico e all’affarismo provinciale<br />

con la benedizione di quello regionale. Le segreterie<br />

provinciali consigliano i nomi delle aziende, dei progettisti,<br />

dei mediatori e dettano le condizioni. Uno dei mediatori<br />

progettisti – sempre i soliti, inevitabili, onnipotenti – venne in<br />

comune e parlò molto chiaro, senza sapere che avevo un registratore<br />

nascosto sotto la giacca: “Le condizioni le conoscete,<br />

quelli della provincia vogliono il dieci per cento della mia parcella<br />

(una parcella da sette miliardi) più il quattro per cento<br />

dell’affare (un affare da duecento miliardi). Quanto vogliono<br />

alla regione non lo so, ma sarò preciso”.<br />

“Ma come fanno le segreterie provinciali a imporre le ditte,<br />

i progettisti?”<br />

“Possono farlo perché la prima operazione dell’amministrazione<br />

è di cancellare, di azzerare tutti i concorsi a licitazione<br />

privata, tutte le aste pubbliche. Decide la maggioranza.”<br />

“E la mafia? Sin qui lei ha descritto un mondo affaristico<br />

politico non molto diverso da quelli che conosciamo a Milano<br />

e a Roma”.<br />

“Già, ma la differenza è che a Milano e a Roma non ci sono<br />

delle malavite organizzate, radicate nel territorio, legate al potere<br />

politico da forti complicità. Ecco qui vorrei fosse chiaro<br />

che la Piovra, come ne parlate voi del continente, fa torto alla<br />

mafia che non è la onnipotente, onnipresente divoratrice di tutto<br />

e di tutti. La mafia non prende iniziative, non programma il<br />

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