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Imp. Di Guardo

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Il Presidente della Repubblica<br />

Allegato<br />

Il consiglio comunale di Mascalucia (Catania), rinnovato nelle<br />

consultazioni elettorali del 7 giugno 1992, presenta fenomeni<br />

di infiltrazione della criminalità organizzata.<br />

Invero, il prefetto di Catania, con rapporto del 26 giugno 1993,<br />

ha evidenziato che risultano collegamenti, diretti e indiretti, di<br />

alcuni amministratori con la criminalità organizzata locale, che<br />

compromettono l’imparzialità degli organi elettivi e il buon andamento<br />

dell’amministrazione comunale di Mascalucia.<br />

In particolare, il comprensorio del comune di Mascalucia costituisce,<br />

nell’ambito della provincia di Catania, uno dei centri di<br />

maggiore aggregazione della criminalità organizzata che, attratta<br />

dalle ingenti risorse economiche derivanti dall’attività edilizia,<br />

nonché dalla possibilità di realizzare facili investimenti, riciclando<br />

capitali illeciti nelle fiorenti attività commerciali, è riuscita a consolidare<br />

un netto predominio territoriale.<br />

Infatti, il paese di Mascalucia è stato prescelto, quale residenza<br />

preferita, da latitanti e da personaggi di spicco di gruppi mafiosi,<br />

quali le famiglie Grazioso, Puglisi, nonché da alcuni congiunti<br />

del boss Giuseppe Pulvirenti.<br />

(…) Peraltro fra i candidati inseriti nelle liste elettorali per il<br />

citato rinnovo del consiglio comunale, figuravano personaggi con<br />

gravi precedenti penali e direttamente compromessi, per dimostrati<br />

legami di amicizia o familiari, con ambienti criminali.<br />

Inoltre, nell’ambito della vita amministrativa di Mascalucia<br />

un ruolo di primo piano è ricoperto dal comandante dei vigili urbani,<br />

Zappalà, da tempo al centro di polemiche per la sua doppia<br />

attività amministrativa e politica, avendo ricoperto la carica di<br />

assessore presso il comune di Misterbianco, i cui organi ordinari<br />

sono stati sciolti, con decreto del Presidente della Repubblica datato<br />

21 dicembre 1991, per fenomeni di infiltrazioni e di condizionamento<br />

di tipo mafioso.<br />

Il predetto è elemento di punta della burocrazia comunale, e,<br />

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