Imp. Di Guardo
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ancora saldo e nessuno avrebbe mai scommesso un soldo puntando<br />
sul rinnovamento, eppure, sotto quella calma apparente,<br />
vi erano energie importanti, forze che non volevano più sottostare<br />
e che avevano bisogno forse solo di incontrarsi per diventare<br />
una realtà capace di suscitare il cambiamento.<br />
All’inizio del 1992, Misterbianco si trovava al centro di una<br />
vera e propria mattanza. I delitti sulle strade del centro etneo si<br />
susseguivano con una frequenza impressionante. Un’ondata di<br />
violenza che nasceva dallo scontro tra il vecchio gruppo mafioso<br />
dei Cursoti, rappresentato a Misterbianco, fino al suo assassinio,<br />
da Mario Nicotra e il clan di Pippo Pulvirenti, inserito<br />
nella famiglia catanese di Cosa Nostra. Una lunga sequenza di<br />
morte che arrivò al culmine nel mese di febbraio, quando, in<br />
una sola settimana, avvennero ben cinque omicidi.<br />
Poi, il 16 febbraio, accadde un episodio che scosse l’intero<br />
paese. Giuseppe Torre aveva 19 anni quando sparì, ingoiato<br />
dalla lupara bianca. Un ragazzo tranquillo, uno come tanti. Un<br />
gruppo di amici che gli volevano bene, la nonna che lo aveva<br />
allevato sin da quando era piccolo, sostituendosi in tutto ai genitori<br />
del ragazzo.<br />
Il padre di Giuseppe era morto da molti anni. Lo chiamavano<br />
“Pippu ‘U Tronu”, era un personaggio di spicco della mafia<br />
catanese trapiantata al nord. Uno dei Cursoti, che negli anni<br />
Settanta, al fianco del boss Angelo Epaminonda “Il Tebano”,<br />
spadroneggiavano tra Milano e Torino. Una carriera fulminante<br />
quella di Pippo Torre, che si concluse però in modo drammatico<br />
con altrettanta rapidità. Sarebbe finito ammazzato proprio<br />
in un agguato che gli tese il Tebano. Il giorno della sua<br />
morte, Pippo Torre “U Tronu”, era convinto di andare a compiere<br />
una spedizione punitiva contro gli uomini del clan di Nitto<br />
Santapaola. In realtà era lui la vittima predestinata. Una storia<br />
che il figlio Giuseppe probabilmente non aveva mai conosciuto.<br />
Abbandonato quando era piccolissimo dalla madre Maria<br />
Sorrentino, che sarebbe stata successivamente arrestata assieme<br />
a Gaetano Nicotra, fratello del boss Mario “U Tuppu”, col<br />
quale era legata da una relazione sentimentale. Giuseppe forse<br />
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