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Imp. Di Guardo

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In quegli anni ho assimilato fino in fondo la cultura contadina.<br />

Una cultura certamente individualista, egoista, ma anche<br />

capace di dare forza, che ti insegna a non scoraggiarti. In campagna<br />

tutto è basato su un concetto elementare: dopo un raccolto<br />

ce ne sarà un altro e quando un raccolto va male, bisogna<br />

subito provvedere per quello seguente. Non ci si può fermare<br />

alle lamentele. Bisogna comunque andare avanti.<br />

Anni dopo ero nuovamente sui banchi di scuola. Avevo avvertito<br />

che pian piano quel mondo stava agonizzando e dovevo,<br />

in un modo o nell’altro, trovare una strada diversa.<br />

Questo cambiamento mi portò a vivere sostanzialmente due<br />

vite, due esperienze opposte in un paese dove già nella metà<br />

degli anni Sessanta, iniziava un violentissimo e repentino processo<br />

di trasformazione. Ho imparato così a guardare la vita da<br />

due angolazioni per molti versi divergenti.<br />

Avevo ventidue anni quando decisi di riprendere gli studi interrotti<br />

da bambino. Un mio amico era titolare di una rappresentanza<br />

per conto di una grossa ditta di detersivi. Nella primavera<br />

del 1965 decise di trasferirsi negli Stati Uniti. Partiva per l’America<br />

e lasciava un’attività ben avviata. Mi fece la proposta di<br />

prendere il suo posto. Mi avrebbe perfino ceduto l’automobile.<br />

Sembrava tutto a posto. Quando eravamo sul punto di firmare,<br />

Salvatore mi disse che dovevo produrre il diploma di terza media.<br />

Fu una doccia fredda. Persi il lavoro. Mi resi conto che senza<br />

un minimo titolo di studio ero una vera e propria nullità.<br />

Capii che il mondo contadino ormai era destinato a morire<br />

e se non volevo seguirlo in quel destino avevo solo una soluzione.<br />

Una decisione che naturalmente mi portò a scontrarmi<br />

con mio padre. Mi considerò credo una sorta di disertore. Mi<br />

aveva praticamente affidato tutta la conduzione dell’azienda.<br />

Aveva investito pensando che io avrei continuato e fatto fruttare<br />

gli investimenti. Quando seppe che tornavo a scuola credette<br />

che fossi impazzito. Poi mi investì dicendomi che avevo perso<br />

la voglia di lavorare e volevo fare il perditempo. Quando si<br />

rese conto che la mia era una decisione irremovibile, chiuse<br />

ogni rapporto con me.<br />

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