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Scarica il documento - Fondazione toscana sostenibile

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Altra caso interessante è Dedalo Solution, spin‐off<br />

specializzata in bioingegneria della riab<strong>il</strong>itazione,<br />

che progetta, produce e commercializza innovativi<br />

sistemi tecnologici per fac<strong>il</strong>itare l’autonomia<br />

personale nella vita quotidiana. Fra i suoi prodotti<br />

c’è <strong>il</strong> "robot imboccatore", pensato espressamente<br />

per chi non è in grado di nutrirsi autonomamente:<br />

malati, anziani, convalescenti.<br />

L’attività di ricerca della Scuola Superiore di<br />

Sant’Anna non si ferma, la nuova frontiera è ora la<br />

robotica marina, come dimostra la recente<br />

creazione, a Livorno, del Centro di Ricerca nel<br />

campo delle Tecnologie per <strong>il</strong> mare e della<br />

Robotica marina, nato da un accordo fra l’ateneo,<br />

<strong>il</strong> comune della città e la Regione Toscana. I temi di<br />

ricerca che verranno sv<strong>il</strong>uppati nel nuovo<br />

laboratorio riguardano uno specifico settore ‐<br />

quello “marino”‐ della biorobotica, di cui i<br />

ricercatori della Scuola Superiore di Sant’Anna<br />

sono stati fra i fondatori a livello internazionale. La<br />

biorobotica si occupa delle interazioni e<br />

dell’integrazione fra <strong>il</strong> mondo biologico e <strong>il</strong> mondo<br />

dei robot, studiando le creature viventi mediante i<br />

più avanzati metodi dell’ingegneria e sv<strong>il</strong>uppando<br />

macchine e robot ad esse ispirati. Al momento <strong>il</strong><br />

centro è impegnato in due progetti per i quali ha<br />

ottenuto un importante finanziamento dall’Unione<br />

Europea. Il primo è Hydronet che ha come<br />

obiettivo la progettazione di una piattaforma per<br />

migliorare <strong>il</strong> monitoraggio della qualità delle acque<br />

marine. Questa piattaforma sarà basata su una<br />

rete di robot natanti e di boe munite di sensori<br />

ambientali. Il secondo, Octopus, partito da<br />

pochissimo, punta a realizzare una nuova<br />

generazione di robot ispirati alla forma e al<br />

comportamento dell’invertebrato marino, in grado<br />

di garantire alte prestazioni in termini di mob<strong>il</strong>ità.<br />

Nell’ambito della robotica è attivo anche l’Iit di<br />

Genova, Istituto Italiano di Tecnologia, costituito<br />

dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della<br />

Ricerca e dal Ministero dell’Economia e delle<br />

Finanze, per promuovere la competitività<br />

tecnologia del Paese. Il centro ha di recente<br />

presentato IClub, <strong>il</strong> robot bambino sv<strong>il</strong>uppato dal<br />

Dipartimento di Robotica, Scienza cognitive e del<br />

cervello diretto dal Prof. Sandini, struttura dedicata<br />

alla realizzazione di corpi umanoidi e tecnologie<br />

per l’intelligenza artificiale. Il prototipo ha una<br />

capacità di manipolazione degli arti avanzatissima<br />

e può già reagire agli stimoli esterni mediante un<br />

sistema di sensori, telecamere e microfoni. Il<br />

progetto, che ha ricevuto un ulteriore<br />

finanziamento da parte dell’Ue, è un network<br />

ITALIA –Geografie del nuovo made in Italy ‐ 101<br />

europeo (Robotcub) che vede l’Iit, in quanto<br />

capof<strong>il</strong>a, collaborare con istituti e università<br />

europei, statunitensi, giapponesi e con due centri<br />

italiani, <strong>il</strong> Cnr e l'Università di Ferrara. All’Iit<br />

lavorano oggi 290 ricercatori di cui 65 stranieri,<br />

provenienti da 27 paesi. Alle tre piattaforme di<br />

ricerca al momento attive (robotica, neuroscienze<br />

e scoperta e sv<strong>il</strong>uppo di farmaci) se ne<br />

aggiungeranno a breve altre dedicate all’energia<br />

portat<strong>il</strong>e a basso costo e ai materiali intelligenti.<br />

Nel frattempo, si intensifica la collaborazione con<br />

le imprese, come dimostra la prossima<br />

realizzazione di laboratori congiunti con importanti<br />

aziende italiane e l’avvio dei primi spin off in joint‐<br />

venture con <strong>il</strong> mondo universitario.<br />

5.2.4 La Fotonica<br />

L’Italia ha anche una forte tradizione nel settore<br />

della fotonica. Con questo termine si indica una<br />

branca della scienza che studia la generazione, la<br />

manipolazione, la trasmissione, la r<strong>il</strong>evazione e<br />

l’ut<strong>il</strong>izzazione della luce, con molteplici ricadute sul<br />

piano industriale. Dall’Ict, dove le reti internet ad<br />

elevata velocità si affidano alla comunicazione su<br />

fibra ottica, al manifatturiero, dove l’uso di laser<br />

consente una serie di lavorazioni con elevata<br />

precisione e velocità; dalle scienze della vita, dove<br />

la terapia laser e la diagnostica ottica rivestono<br />

un’importanza sempre crescente, al settore<br />

dell’aerospazio, della difesa e della sicurezza, dove<br />

sensori ottici molto precisi e raffinati stanno<br />

consentendo misure<br />

precedentemente non realizzab<strong>il</strong>i. Ci sono poi le<br />

applicazioni nei settori dell’<strong>il</strong>luminazione, della<br />

segnaletica e del risparmio energetico, dove<br />

emettitori del tipo led e oled e celle solari stanno<br />

prepotentemente entrando nel mercato. Per<br />

comprendere la r<strong>il</strong>evanza della fotonica basti<br />

pensare che <strong>il</strong> mercato mondiale di questo settore<br />

era, nel 2005, pari a circa 200 m<strong>il</strong>iardi di euro, con<br />

una crescita annuale del 7,6% 61 . Secondo i dati di<br />

un recente studio europeo, <strong>il</strong> mercato italiano della<br />

fotonica rappresenta l’8% di quello europeo, con<br />

un fatturato di circa 4 m<strong>il</strong>iardi di euro, 200 aziende<br />

e circa 15 m<strong>il</strong>a addetti. Un posto di r<strong>il</strong>ievo è<br />

rappresentato dal settore della fotonica per Ict, in<br />

cui <strong>il</strong> nostro Paese detiene un significativa<br />

posizione di competenza a livello mondiale, con un<br />

61 Dati del rapporto “Photonics in Europe” pubblicato dalla<br />

piattaforma Europea Photonics 21, riportati in “Phorit – La Fotonica<br />

in Italia”, Cnr, 2007

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