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nuova tendenza del mercato aerospaziale italiano<br />

che vede, accanto ai prodotti tradizionali,<br />

l’emergere di una nuova generazione di velivoli. Si<br />

tratta di aeroplani leggeri e di dimensioni ridotte,<br />

destinati al volo da diporto e sportivo (Ulm), che<br />

sfruttano al massimo le più avanzate tecnologie.<br />

Questo nuovo settore dell’industria aeronautica,<br />

regolato dalla legge 106 del 1985, ha raggiunto<br />

livelli inaspettati di produzione sia in termini<br />

numerici sia di sofisticazione tecnologica al punto<br />

che nell’arco degli ultimi dieci anni sono stati<br />

immatricolati in Italia circa 6000 nuovi velivoli<br />

leggeri contro i 750 dell’aviazione generale. Questi<br />

velivoli rappresentano un interessante campo di<br />

sperimentazione per tutto <strong>il</strong> comparto, poiché<br />

consentono di individuare applicazioni<br />

tecnologiche di frontiera che non possono essere<br />

sperimentate su velivoli di grandi dimensioni,<br />

soggetti a molti vincoli normativi ed economici, e<br />

che possono essere trasferite all’intera f<strong>il</strong>iera<br />

aeronautica, inclusa l’aviazione commerciale.<br />

L’azienda torinese, che ha mosso i primi passi<br />

collaborando con <strong>il</strong> Dipartimento di Ingegneria<br />

aerospaziale del Politecnico, è ora un’affermata<br />

società di engineering aeronautico in grado di<br />

gestire l’intero processo industriale, dalla ricerca<br />

alla produzione di apparati completamente<br />

elettronici per l’assistenza al p<strong>il</strong>ota e la gestione dei<br />

voli. Fra le applicazioni più interessante realizzate,<br />

c’è <strong>il</strong> sistema SkyEfis, una piattaforma per velivoli<br />

leggeri che consente, attraverso un’interfaccia<br />

molto semplice, di acquisire informazioni sullo<br />

stato del velivolo e le condizioni di volo,<br />

segnalando eventuali anomalie e proponendo<br />

soluzioni immediate. L’impresa torinese partecipa<br />

anche al progetto SMAT ‐ Sistema di Monitoraggio<br />

Avanzato del Territorio ‐ coordinato da Alenia<br />

Aeronautica, Gal<strong>il</strong>eo Avionica e Nimbus per lo<br />

sv<strong>il</strong>uppo di una rete di sorveglianza del territorio<br />

basata su velivoli Uav. Il fiore all’occhiello è la<br />

recente realizzazione di Skyspark, <strong>il</strong> primo<br />

ultraleggero ecologico d’Europa, ossia un velivolo<br />

interamente elettrico alimentato con cellule a<br />

combustib<strong>il</strong>e a idrogeno. Il progetto, che ha visto la<br />

collaborazione del Dipartimento di Ingegneria<br />

aerospaziale del Politecnico, ha una grande<br />

ambizione: stab<strong>il</strong>ire <strong>il</strong> primato mondiale di<br />

categoria per velocità e durata, ovvero volare per<br />

500 km ad una media di 300 km all’ora.<br />

Altro caso interessante del settore è Alta spa,<br />

azienda nata come spin‐off dell’Università di Pisa e<br />

del Consorzio Pisa Ricerche, e ora diventata una<br />

realtà completamente indipendente a capitale<br />

ITALIA –Geografie del nuovo made in Italy ‐ 88<br />

privato, con una sede centrale a Pisa e sedi<br />

secondarie a Grosseto, Bari e Southampton, un<br />

organico di 45 addetti di cui 35 ingegneri.<br />

L’impresa è leader in Europa nella produzione di<br />

propulsori al plasma per veicoli spaziali, ossia<br />

motori a razzo nei quali <strong>il</strong> gas viene accelerato non<br />

per combustione chimica, ma ut<strong>il</strong>izzando processi<br />

elettromagnetici, con un maggiore risparmio di<br />

propellente rispetto alle tecnologie tradizionali. In<br />

passato Alta ha collaborato allo sv<strong>il</strong>uppo dei motori<br />

per la sonda Smart‐1 e delle tecnologie per la<br />

sonda Cassini‐Huygens che ha esplorato le lune di<br />

Saturno. Attualmente l’azienda sta realizzando i<br />

motori per le sonde Lisa Pathfinder e Microscope,<br />

ed è uno dei leader del team, completamente<br />

europeo, per lo sv<strong>il</strong>uppo del sistema di propulsione<br />

al plasma della sonda Bepi Colombo, che per la<br />

prima volta studierà in maniera dettagliata <strong>il</strong><br />

pianeta Mercurio. E sempre made in Pisa è <strong>il</strong> più<br />

grande simulatore spaziale d’Europa, 11 metri di<br />

lunghezza e 6 di diametro, progettato e realizzato<br />

da Alta grazie ad un importante investimento,<br />

finanziato in parte dall’Agenzia Spaziale Italiana e<br />

in parte dalla Regione Toscana. Un impianto<br />

innovativo con caratteristiche uniche al mondo, fra<br />

cui la possib<strong>il</strong>ità di provare a terra motori fino a 50<br />

k<strong>il</strong>owatt. La stessa Nasa lo ha indicato come un<br />

centro di eccellenza per la tecnologia spaziale. A<br />

riprova della possib<strong>il</strong>ità di estendere le tecnologie<br />

aerospaziali a diversi settori, c’è l’impegno nel<br />

settore ambiente: la specializzazione nelle<br />

tecnologie del plasma consente ad Alta di operare<br />

nel campo del trattamento di rifiuti e della<br />

produzione di impianti di cogenerazione e<br />

rigenerazione.<br />

L'Italia è inoltre <strong>il</strong> terzo paese in termini di fondi<br />

Esa (Agenzia spaziale europea) e protagonista dei<br />

più importanti programmi spaziali europei, come<br />

dimostra l’attività dell’Asi (Agenzia spaziale<br />

italiana) che con Germania e Francia è ai vertici<br />

nella fornitura di tecnologie e hi‐tech. Il segreto del<br />

successo del nostro Paese in questo ambito è dato<br />

dalla scelta di puntare su piccoli dispositivi, poco<br />

costosi e di rapida costruzione. Come “Ag<strong>il</strong>e”, <strong>il</strong><br />

satellite per l’astrofisica delle alte energie, del peso<br />

complessivo di 350 grammi, che ha raggiunto<br />

diversi record scientifici, fra cui la mappa completa<br />

del cielo osservata nella radazione gamma,<br />

realizzata con un dettaglio mai raggiunto prima.<br />

Ag<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> primo dei piccoli satelliti lanciati dall’Asi, è<br />

in orbita da oltre un anno con una tecnologia<br />

sofisticata ed innovativa interamente realizzata in<br />

Italia dagli scienziati dell’Istituto di astrofisica e

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