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Scarica il documento - Fondazione toscana sostenibile

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altri componenti estraggono la carica per produrre<br />

elettricità. La gamma di pigmenti che possono<br />

essere impiegati include quelli a base vegetale,<br />

come le antocianine derivate dai frutti di bosco, i<br />

polimeri e le molecole sintetizzate in modo da<br />

massimizzare l'assorbimento dello spettro solare.<br />

La struttura base di una cella organica è composta<br />

da un substrato, generalmente vetro ma anche<br />

plastica flessib<strong>il</strong>e, e da una o più pellicole, che<br />

contengono i materiali fotoattivi, poste tra due<br />

elettrodi conduttivi. I materiali impiegati sono di<br />

basso costo e i metodi di fabbricazione sono molto<br />

semplici: ecco perchè l'industrializzazione del<br />

fotovoltaico organico permetterà una notevole<br />

riduzione dei costi. Fare a meno del s<strong>il</strong>icio, infatti,<br />

consente di risparmiare un buon 60%, senza<br />

considerare <strong>il</strong> risparmio sui macchinari per la<br />

produzione. Questo tipo di cella è inoltre<br />

particolarmente interessante per la bio‐<br />

compatib<strong>il</strong>ità del materiale fotoattivo e per le<br />

capacità delle celle di integrarsi nell’architettura<br />

degli edifici. Per l'industrializzazione effettiva, che<br />

avverrà dopo <strong>il</strong> 2010, si è già creato un consorzio<br />

all'interno del quale confluiscono l'università Tor<br />

Vergata di Roma, quelle di Ferrara e Torino e<br />

alcune aziende che si sono aggiudicate l'esclusiva<br />

della produzione e commercializzazione: Erg<br />

Renew, Permasteelisa. Lo spin‐off Universitario<br />

Dyers farà da supporto alla fase di<br />

ingegnerizzazione del prodotto.<br />

In Italia ci sono poi molte aziende impegnate nel<br />

settore del risparmio energetico. Nel nostro Paese,<br />

infatti, <strong>il</strong> 78% della sostenib<strong>il</strong>ità energetica si gioca<br />

sul miglioramento della efficienza energetica e <strong>il</strong><br />

12% su quello delle fonti rinnovab<strong>il</strong>i. Il settore<br />

abitativo risulta particolarmente problematico: ad<br />

esso è infatti imputab<strong>il</strong>e circa 1/3 del consumo<br />

nazionale di energia. Il riscaldamento è la<br />

principale causa di questo dispendio: nelle regioni<br />

del Nord Italia rappresenta <strong>il</strong> 78% dei consumi del<br />

settore, a cui va aggiunto un 11% per i consumi di<br />

acqua calda, portando <strong>il</strong> consumo totale per<br />

produrre calore entro una casa a circa l’89%, e<br />

quindi a quasi <strong>il</strong> 30% dell’intero consumo nazionale<br />

di energia termica. Fra le imprese impegnate nella<br />

ricerca di soluzioni a questo problema, vi è <strong>il</strong><br />

Gruppo Giacomini Spa. Nata nel 1951 come<br />

produttrice di singoli componenti per <strong>il</strong><br />

riscaldamento e la distribuzione sanitaria, l’azienda<br />

ha successivamente specializzato la propria<br />

produzione, puntando su soluzioni complete e<br />

integrate, come sistemi radianti per <strong>il</strong><br />

ITALIA –Geografie del nuovo made in Italy ‐ 105<br />

riscaldamento e raffrescamento a pavimento e<br />

soffitto, sistemi di termoregolazione, sistemi per la<br />

contab<strong>il</strong>izzazione dell’energia termica. Il tutto<br />

secondo una f<strong>il</strong>osofia che coniuga qualità dei<br />

prodotti, rispetto dell’ambiente e investimento in<br />

r&s. La ricerca del Gruppo Giacomini, infatti, è<br />

incentrata sul risparmio energetico e sullo sv<strong>il</strong>uppo<br />

di nuovi sistemi ad alto contenuto tecnologico<br />

destinati alle energie rinnovab<strong>il</strong>i. Fra i prodotti di<br />

punta, c’è anche <strong>il</strong> brevetto di una caldaia ad<br />

idrogeno, realizzata grazie alla consulenza di diversi<br />

istituti di ricerca, tra i quali <strong>il</strong> Psi di Zurigo e <strong>il</strong><br />

Politecnico di M<strong>il</strong>ano. Le innovative tecnologie<br />

dell’azienda hanno conquistato <strong>il</strong> mercato<br />

nazionale ed internazionale. Soluzioni “made in<br />

Giacomini” sono state ut<strong>il</strong>izzate nella House of<br />

Parliament di Londra, nell’aeroporto di Ginevra,<br />

nell’università di Shangai, nell’ospedale San Pau di<br />

Barcellona e, a breve, saranno visib<strong>il</strong>i<br />

nell’avveniristico hotel “H2Otel”, una struttura a<br />

pannelli fotovoltaici, climatizzata con i sistemi<br />

radianti a soffitto e pavimento Giacomini, e in cui<br />

verranno impiegati anche i combustori a idrogeno<br />

brevettati dall’azienda. La sua realizzazione, giunta<br />

ormai alle fasi finali, è la concreta dimostrazione<br />

che oggi è possib<strong>il</strong>e impiegare e ut<strong>il</strong>izzare fonti di<br />

energia pulite in ogni campo dell’ed<strong>il</strong>izia, con<br />

notevole risparmio energetico e nel rispetto totale<br />

dell’ambiente.<br />

Un altro caso interessante è quello della Umpi<br />

Elettronica di Cattolica col suo Minos, un sistema<br />

di gestione computerizzata dell’<strong>il</strong>luminazione<br />

esterna capace di controllare ogni faro: un<br />

monitoraggio che individua guasti, regola<br />

accensione e spegnimento, differenzia <strong>il</strong> flusso<br />

luminoso nel corso dell’anno e in funzione degli<br />

spazi, con risparmi energetici del 20‐25%, e tagli<br />

del 35% ai costi di manutenzione. Questa<br />

tecnologia ha avuto enorme successo sia in Italia<br />

che all’estero: i fari che <strong>il</strong>luminano La Mecca<br />

durante i giorni del pellegrinaggio, i lampioni di<br />

Buenos Aires, Barcellona, Venezia, le autostrade<br />

del Belgio, sono tutti monitorati e gestiti dai<br />

sistemi Umpi. Il sistema Minos, che riduce<br />

l’inquinamento luminoso e i gas immessi in<br />

atmosfera, ha ricevuto nel 1998 <strong>il</strong> premio speciale<br />

Enea “Energia ed ambiente” e ha rappresentato<br />

l’Italia al Premio Europeo "European Awards for<br />

the Environment". La società, che ha 14 f<strong>il</strong>iali<br />

estere e un fatturato di 5 m<strong>il</strong>ioni di euro, investe<br />

ogni anno <strong>il</strong> 20% in ricerca e sv<strong>il</strong>uppo.

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