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quello di svolgere un ruolo di accompagnamento<br />

nei confronti dell’azione del governo locale. Turn<br />

conta un centinaio di esperienze eterogenee, sia<br />

per <strong>il</strong> tipo di attività svolte, sia per la struttura<br />

organizzativa adottata. Complessivamente<br />

raccoglie 400 addetti e genera un fatturato<br />

maggiore di 10 m<strong>il</strong>ioni di euro. 89 Ha una marcata<br />

identità territoriale, poiché uno dei requisiti<br />

necessari per farne parte è avere sede nella città di<br />

Torino. Allo stesso tempo, si distingue per <strong>il</strong> suo<br />

forte carattere innovativo, determinato anche dalla<br />

giovane età dei suoi membri: di fatto, è necessario<br />

avere un’età inferiore ai 45 anni per farne parte.<br />

Uno dei primi ambiti del settore terziario avanzato<br />

in cui in Italia <strong>il</strong> design ha raggiunto una delle sue<br />

massime espressioni è quello dell’architettura. In<br />

nessun altro paese come nel nostro, l’architettura<br />

è associata alla cultura: oltre ad avere <strong>il</strong> numero di<br />

siti UNESCO più alto del mondo (ben 41), l’Italia è<br />

un paese di architetti, rispetto a quanto descivono i<br />

dati forniti dal Consiglio Nazionale Architetti<br />

Pianificatori Paesaggistici Conservatori, relativi al<br />

numero degli iscritti all’Ordine Professionale (1<br />

ogni 470 abitanti a fronte di una media europea di<br />

uno ogni 1.148 abitanti) e al numero di studenti<br />

immatricolati alla facoltà di Architettura, anch’esso<br />

<strong>il</strong> più alto del continente europeo. 90<br />

Nel nostro Paese come in nessun altro al mondo,<br />

grazie a grandi nomi che hanno fatto la storia<br />

dell’architettura italiana, da Sottsass, a Iosa Ghini,<br />

da Mendini a Gregotti, da Renzo Piano a<br />

Massim<strong>il</strong>iano Fuksas e molti altri, l’architettura non<br />

si è limitata ad essere solo funzione, ma anche<br />

emozione. I nomi appena citati sono tra i massimi<br />

autori di quelli che si sono affermati come gli<br />

st<strong>il</strong>emi tipici della tradizione architettonica italiana.<br />

Queste grandi personalità hanno saputo<br />

sapientemente incorporare elementi d’arte<br />

contemporanea all’interno del loro lavoro. Grazie<br />

alla loro non specializzazione hanno spaziato dalla<br />

produzione di grandi strutture al progetto di<br />

utens<strong>il</strong>i di uso comune. Allo stesso tempo, sono<br />

stati capaci di affermarsi come coordinatori di<br />

metodo e di processo, esaltando le risorse di un<br />

ricco tessuto di artigiani e piccole imprese e<br />

mostrandosi sempre pronti a mettere in<br />

discussione sistemi preconcetti, facendosi quindi<br />

portavoce di un modo di progettare a volte<br />

rigoroso a volte giocoso.<br />

89<br />

Reti d'impresa oltre i distretti, Ed. Sole 24 Ore.<br />

90<br />

http://www.awn.it/AWN/download/TESTO_DEF_b<strong>il</strong>ingue.pdf,<br />

tabella 4.4, pag. 37.<br />

ITALIA –Geografie del nuovo made in Italy ‐ 114<br />

Il modello italiano di architettura si caratterizza per<br />

una netta prevalenza di studi di architettura e<br />

ingegneria di piccola dimensione. La minore<br />

attitudine ad investire in innovazione, tipica di<br />

questo modello, costituisce una difficoltà<br />

strutturale, superab<strong>il</strong>e attraverso<br />

un’intensificazione dei concorsi nazionali ed<br />

internazionali, in grado di stimolare la<br />

competizione e la creatività. L’importanza di una<br />

nuova stagione di concorsi è stata compresa sia<br />

dagli ordini professionali che dal MIBAC, <strong>il</strong> cui<br />

impegno congiunto ha determinato un netto<br />

incremento del numero delle gare svolte nel nostro<br />

Paese: si è passati quindi da 19 nel 1995 a 223 nel<br />

2007. 91 Il fenomeno interessa la maggior parte<br />

delle città italiane, da Nord a Sud, e impone un<br />

confronto salutare tra architettura locale e<br />

internazionale. Inoltre, lo scambio con altre realtà<br />

è avvenuto anche grazie ad una maggiore<br />

circolazione degli studenti di architettura nelle<br />

maggiori università europee.<br />

In un articolo comparso di recente in una delle<br />

riviste asiatiche più importanti del settore 92 , Luca<br />

Molinari spiega quali sono i fattori che lo portano<br />

ad intravedere una realtà promettente e in fieri per<br />

l’architettura italiana, tanto da parlarne in termini<br />

di “metamorfosi della cultura architettonica<br />

italiana”. L’inizio del cambiamento comincia nella<br />

seconda metà degli anni Novanta: da allora<br />

crescente è l’attenzione rivolta ai problemi della<br />

qualità sociale dello spazio costruito. Questa<br />

diversa sensib<strong>il</strong>ità, a sua volta, ha generato una<br />

committenza pubblica e privata nuova e più<br />

consapevole. Di riflesso, anche nei media è stata<br />

rivolta un’attenzione sempre più forte<br />

all'architettura come fenomeno sociale e di<br />

costume. Infine, nel passato decennio si è assistito<br />

ad un lento ma inesorab<strong>il</strong>e ricambio generazionale<br />

a vantaggio di una nuova generazione di architetti,<br />

che ha sempre meno relazioni forti con <strong>il</strong> mondo<br />

accademico e che cerca legittimazione nell'azione<br />

diretta su scala locale.<br />

91 Libro Bianco sulla Creatività, Commissione sulla Creatività e<br />

Produzione di Cultura in Italia presieduta da Walter Santagata, 2009,<br />

pag. XXV.<br />

92 “Architecture and Urbanism.a+u” n.420.

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