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Fin dalle prime indagini sul campo è emerso che gli<br />

abitanti dell’edificio‐quartiere, all'esterno<br />

dell'edificio e nel posto di lavoro, non dicevano di<br />

abitare a Corviale, ma a Casetta Mattei, <strong>il</strong> quartiere<br />

limitrofo. E questo, perché abitare a Corviale<br />

significava essere additati come ladri, tossici,<br />

assassini, e via dicendo. Relazionandosi con <strong>il</strong><br />

tessuto sociale del Corviale, <strong>il</strong> collettivo ha<br />

compreso che gli abitanti, in realtà, erano<br />

affezionati all’edificio e lo vedevano come un<br />

qualsiasi quartiere dove non accadono più quegli<br />

episodi di violenza e criminalità di cui si raccontava<br />

anni addietro. L’intervento di Stalker si è posto<br />

come obiettivo principale la trasformazione di<br />

questo immaginario, optando per un intervento di<br />

architettura immateriale. Stalker ha quindi creato<br />

una televisione di quartiere per raccontare la vera<br />

realtà del Corviale, in grado di modificare la<br />

percezione del luogo. La<br />

“<br />

televisione di quartiere è stata <strong>il</strong><br />

mezzo con cui avviare la<br />

trasformazione dello spazio,<br />

attraverso cui si è inventato un<br />

diverso modo di fare architettura.<br />

Altra esperienza di grande<br />

interesse è quella di C4 ‐ Centro<br />

Cultura del Contemporaneo<br />

Caldogno. Si tratta del primo<br />

centro di formazione in Italia che ut<strong>il</strong>izza i linguaggi<br />

dell’arte contemporanea come strumenti per<br />

sv<strong>il</strong>uppare le competenze professionali. Il progetto<br />

nasce attorno ad un’idea di sv<strong>il</strong>uppo economico<br />

territoriale in cui istituzioni pubbliche e private<br />

collaborano insieme al mondo imprenditoriale,<br />

perseguendo l'obiettivo di divenire sistema di<br />

sv<strong>il</strong>uppo strategico, attraverso l’ideazione e la<br />

messa in atto di nuove politiche culturali. La<br />

Regione Veneto ha sostenuto per prima l'idea del<br />

progetto triennale per Caldogno. Anche <strong>il</strong> Comune<br />

di Caldogno e la Provincia di Vicenza hanno accolto<br />

con altrettanto entusiasmo la sfida posta dal<br />

progetto. Unicredit Group, attraverso <strong>il</strong> suo<br />

progetto Unicredit & l'Arte, e A scuola di<br />

Guggenheim, progetto formativo della Collezione<br />

Peggy Guggenheim, sono stati i lungimiranti<br />

starting partners che da subito sono diventati parte<br />

attiva di questo sistema. Infine, alcuni tra i soggetti<br />

imprenditoriali più noti del Nordest, tra cui<br />

Arclinea, Dainese, Deroma, Gruppo Maltauro,<br />

Telwin, Trend Group, oltre a finanziare le attività<br />

svolte, collaborano in modo attivo alla definizione<br />

dei contenuti dei programmi formativi, motivati<br />

dalla convinzione che l'arte contemporanea sia una<br />

ITALIA –Geografie del nuovo made in Italy ‐ 137<br />

risorsa strategica per sv<strong>il</strong>uppare l'abitudine al<br />

cambiamento e all'innovazione d'impresa.<br />

C4 s’inserisce all’interno di una piattaforma<br />

territoriale di enorme interesse che si sta<br />

sv<strong>il</strong>uppando in quella vasta regione coincidente<br />

con <strong>il</strong> Nord‐Est d’Italia: l’Innovation Valley. La<br />

scelta del termine Innovation è dovuta all’altissima<br />

concentrazione di industrie della creatività e<br />

dell’innovazione che caratterizzano questo<br />

territorio: una rete di 450 m<strong>il</strong>a imprese tra <strong>il</strong><br />

mondo della moda, del design e della tecnologia.<br />

Un territorio che non ha una città principale,<br />

poiché si caratterizza per la densità di numerosi<br />

centri importanti che gravitano attorno alle sue<br />

province – come Venezia o Trieste, Treviso o<br />

Vicenza ‐, e che corrisponde ad una estesa area<br />

metropolitana con circa 6.000.000 di abitanti. La<br />

mission è far incontrare imprese, istituzioni<br />

pubbliche e private con la<br />

realtà sociale di questi<br />

luoghi, sulle tematiche<br />

trasversali della cultura e<br />

della ricerca,<br />

dell’innovazione e della<br />

tradizione.<br />

Oltre al Veneto, vi sono<br />

altri territori nella penisola<br />

che sembrano aver<br />

compreso gli asset fondamentali su cui si basa la<br />

sfida odierna, disposti a misurarsi con politiche di<br />

sv<strong>il</strong>uppo in cui la crescita delle eccellenze creative è<br />

posta su un giusto piano. All’estremità opposta, nel<br />

Nord‐Ovest del Paese, ci si imbatte in un territorio<br />

che da un ventennio ha avviato un lungo processo<br />

di trasformazione, nel quale la cultura ha assunto<br />

la funzione di piattaforma su cui fare convergere i<br />

diversi interessi della comunità, per una politica di<br />

sv<strong>il</strong>uppo condivisa. Il territorio in questione è<br />

quello della città di Torino, dove cultura e<br />

contemporaneo hanno svolto un ruolo strategico<br />

nel passaggio da città industriale a città post‐<br />

industriale. Molteplici sono gli elementi<br />

caratterizzanti <strong>il</strong> tessuto sociale e culturale che<br />

hanno orientato <strong>il</strong> percorso intrapreso: <strong>il</strong> buono<br />

stato di salute delle accademie e delle gallerie<br />

d’arte, la presenza di una borghesia <strong>il</strong>luminata e di<br />

un buon livello culturale diffuso, a vantaggio di una<br />

forte sensib<strong>il</strong>ità verso i temi della qualità e di<br />

un‘attitudine diffusa tra le istituzioni della politica<br />

di porsi alla guida di una visione di sv<strong>il</strong>uppo di<br />

lungo termine, capace di coinvolgere attori privati<br />

importanti, quali gli istituti bancari. Nello specifico,<br />

l’intervento della <strong>Fondazione</strong> CRT è stato decisivo.<br />

Vi sono territori nella penisola<br />

che sembrano aver compreso<br />

gli asset fondamentali su cui<br />

si basa la sfida odierna,<br />

disposti a misurarsi con<br />

politiche di sv<strong>il</strong>uppo in cui la<br />

crescita delle eccellenze<br />

creative è centrale ”

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