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Pecci. Grazie alla collaborazione tra Regione<br />

Toscana, Comune di Prato e lo stesso Centro Pecci,<br />

con la partecipazione del Ministero per i Beni e le<br />

Attività Culturali, si sta lavorando per lo sv<strong>il</strong>uppo di<br />

una rete museale, in grado di aumentare la sinergia<br />

tra i centri d’arte contemporanea di tutta la<br />

regione, quali S.M.S. Contemporanea (attivo<br />

presso <strong>il</strong> Complesso di Santa Maria della Scala),<br />

Palazzo Fabroni di Pistoia e <strong>il</strong> prossimo centro di<br />

Firenze. Due sono gli obiettivi perseguiti: rendere <strong>il</strong><br />

Pecci centro di riferimento regionale per le ricerche<br />

artistiche d'avanguardia (raddoppiandone la<br />

superficie espositiva grazie all'innovativo progetto<br />

dell'architetto olandese Maurice Nio) e far vivere<br />

una rete regionale per l'arte contemporanea che,<br />

forte della sua specificità, possa interagire con <strong>il</strong><br />

complessivo sistema toscano della cultura, dove <strong>il</strong><br />

ricchissimo retroterra rinascimentale ha a lungo<br />

ostacolato lo sv<strong>il</strong>uppo di politiche culturali in cui<br />

l’arte contemporanea potesse trovare uno spazio<br />

adeguato.<br />

6.3.3. Spettacolo dal vivo, festival e<br />

musica<br />

Il settore rappresenta lo 0,42% del PIL e lo 0,50%<br />

dell’occupazione. 162 Al suo interno troviamo<br />

diverse discipline artistiche, che spaziano dalla<br />

lirica, al teatro, alla danza, alla musica. Per meglio<br />

comprendere le dinamiche che caratterizzano<br />

questo terreno così ampio e diversificato, si è<br />

ritenuto opportuno procedere<br />

distinguendo una prima parte<br />

“<br />

dedicata allo spettacolo dal vivo<br />

e una seconda parte rivolta alla<br />

musica.<br />

Lo spettacolo dal vivo non versa<br />

in ottime condizioni, poiché<br />

afflitto da problemi riguardanti<br />

un’eccessiva staticità e<br />

burocratizzazione. I sostegni<br />

pubblici risultano perlopiù<br />

inefficaci nell’intento di favorire l’eccellenza.<br />

Limitandosi a concentrare i finanziamenti a<br />

vantaggio delle organizzazioni produttive di<br />

maggiori dimensioni e di più visib<strong>il</strong>e adesione alla<br />

tradizione, a lungo andare hanno contribuito ad<br />

impoverire la fert<strong>il</strong>ità creativa del sistema. Forte è,<br />

inoltre, la connivenza istituzionale nei confronti del<br />

sommerso.<br />

162 Libro Bianco sulla Creatività, Commissione sulla Creatività e<br />

Produzione di Cultura in Italia presieduta da Walter Santagata, 2009.<br />

Oltre 1200 festival, 8.000<br />

professionisti coinvolti, oltre<br />

400.000.000 di investimenti<br />

diretti e circa 10.000.000 di<br />

spettatori dimostrano che la<br />

formula del festival è in forte<br />

crescita e presenta proprie<br />

dinamiche ed economie<br />

ITALIA –Geografie del nuovo made in Italy ‐ 139<br />

Queste criticità interessano anche <strong>il</strong> teatro<br />

dell’opera, in passato fiore all’occhiello della<br />

produzione culturale italiana. Anche qui <strong>il</strong> versante<br />

creativo appare fortemente ridotto rispetto al<br />

passato, quasi esclusivamente limitato allo st<strong>il</strong>e<br />

interpretativo delle opere. Oltre alle scelte<br />

st<strong>il</strong>istiche relative alla direzione d’orchestra, alla<br />

regia, alla scenografia e ai costumi, maggiori risorse<br />

dovrebbero essere rivolte alla produzione di opere<br />

nuove. Rispetto a questo, l’Italia è superata anche<br />

da paesi come gli Stati Uniti, in cui <strong>il</strong> melodramma<br />

rappresenta un genere completamente estraneo<br />

alla tradizione culturale nazionale.<br />

Naturalmente, all’interno di questo quadro non<br />

roseo, ci sono realtà importanti che si sono<br />

affermate per la qualità delle loro produzioni. In<br />

relazione al mondo teatrale, <strong>il</strong> Festival Drodesera<br />

con <strong>il</strong> progetto Fies Factory One è tra queste. Il<br />

Festival è stato premiato nel 2008 con uno dei<br />

riconoscimenti teatrali più prestigiosi, <strong>il</strong> premio<br />

Ubu. L’iniziativa è stata selezionata per <strong>il</strong><br />

“crescente impegno nel configurarsi come<br />

emblematico crocevia di diverse generazioni di<br />

artisti e come luogo di confronto in cui far<br />

maturare l'esperienza di ricerca di formazioni<br />

anche molto giovani, grazie alla creativa proposta<br />

di una Fies Factory One, in interessante sv<strong>il</strong>uppo<br />

sul piano nazionale e internazionale”. 163 Fies<br />

Factory One nasce come strumento per favorire lo<br />

sv<strong>il</strong>uppo di live art e per l’elaborazione di nuove<br />

strategie dove l’incontro agisce da stimolo<br />

reciproco.<br />

Più in generale, la formula<br />

del festival rappresenta una<br />

forma organizzativa dello<br />

spettacolo dal vivo che ha<br />

riscosso particolare successo<br />

nel nostro Paese. Nel<br />

contesto europeo, l’Italia si<br />

distingue per le dimensioni<br />

assunte dal fenomeno in<br />

relazione al numero, alla varietà, alla diffusione sul<br />

territorio e all’affluenza di pubblico. I numeri<br />

parlano chiaro: oltre 1200 festival 164 ”<br />

, 8.000<br />

professionisti coinvolti, oltre 400.000.000 di<br />

investimenti diretti e circa 10.000.000 di spettatori<br />

dimostrano che si tratta di un settore in forte<br />

crescita, con proprie dinamiche ed economie. Nel<br />

dettaglio, <strong>il</strong> cinema prevale in Toscana (49), seguita<br />

163 http://www.ubulibri.it/pagine/ipremiubu.htm.<br />

164 Guido Guerzoni, Effetto Festival, l’impatto economico dei festival<br />

di approfondimento culturale, <strong>Fondazione</strong> Eventi – <strong>Fondazione</strong><br />

Carispe, 2008.

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