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icerca sui nuovi materiali: dalle nanotecnologie<br />

all’elettronica non convenzionale, dai materiali<br />

ibridi alla chimica avanzata e al meccano tess<strong>il</strong>e. Le<br />

protagoniste di questa “piccola rivoluzione” sono<br />

imprese ad alta specializzazione che hanno<br />

conquistato posizione di leadership, a livello<br />

mondiale, in piccoli segmenti di mercato che col<br />

tempo sono cresciuti esponenzialmente. La<br />

maggior parte di loro è collocata nell’area<br />

compresa fra Biella, Prato, Como e M<strong>il</strong>ano, in un<br />

ideale quadr<strong>il</strong>atero territoriale in cui si<br />

concentrano imprese all’avanguardia e centri di<br />

ricerca dedicati al trasferimento tecnologico. Uno<br />

di questi è la Tecnotess<strong>il</strong>e di Prato, moderno<br />

centro di ricerca tecnologica per le aziende del<br />

settore tess<strong>il</strong>e che grazie alla trasversalità delle<br />

competenze – nuovi materiali, ingegneria,<br />

robotica, automazione, tecnologie tecniche e<br />

chimiche ‐ ha raggiunto dei risultati molto<br />

interessanti nel campo della ricerca applicata.<br />

Come ad esempio <strong>il</strong> progetto Prowater per la<br />

gestione sostenib<strong>il</strong>e della risorsa idrica<br />

nell’industria tess<strong>il</strong>e ad umido, basato su un<br />

innovativo processo che consente di riut<strong>il</strong>izzare le<br />

acque reflue, riducendo <strong>il</strong> consumo idrico e i costi<br />

di smaltimento. Un’intuizione che è valso al centro<br />

di ricerca toscano <strong>il</strong> premio Life 2008 dell’Unione<br />

Europea nella sezione Water Management. Di<br />

recente ideazione è anche un innovativo processo<br />

per depositare sulle tende delle particelle di nano‐<br />

ossido di titanio che sono in grado di trasformare le<br />

tende stesse in depuratori dell'ambiente. Questo<br />

perché <strong>il</strong> nano‐titanio, con la luce solare, ossida e<br />

rende inerti molte sostanze inquinanti e batteri.<br />

Sempre nell’area di Prato c’è Grado Zero Espace,<br />

società specializzata nel trasferimento di materiali<br />

e tecnologie dai settori aerospaziale e medico‐<br />

chirurgico all’uso quotidiano. L’obiettivo è quello di<br />

mettere in contatto comparti industriali e di ricerca<br />

pura per promuovere lo scambio di know‐how ed<br />

individuare nuove soluzioni d'uso di materiali e di<br />

tecnologie applicate. I suoi progetti sul tess<strong>il</strong>e<br />

spaziano dallo sport al campo medico, fino al<br />

miglioramento del comfort della vita quotidiana:<br />

tessuti autostiranti, ultraleggeri, rivestimenti<br />

termoisolanti e rivalutazione di fibre naturali non<br />

più ut<strong>il</strong>izzate. Di recente, <strong>il</strong> laboratorio di ricerca di<br />

Grado Zero Espace ha realizzato un tessuto sim<strong>il</strong>e a<br />

un panno, particolarmente adatto<br />

all'abbigliamento e alla casa, mischiando fibre<br />

naturali ricavate dalla corteccia d’albero con fibre<br />

di cotone e lavorandole senza alcun componente<br />

chimico. Questo innovativo tessuto è stato<br />

ITALIA –Geografie del nuovo made in Italy ‐ 86<br />

successivamente impiegato per produrre trapunte<br />

per bambini, date le sue caratteristiche<br />

antibatteriche e r<strong>il</strong>assanti.<br />

Un altro ambito di ricerca che vede l'Italia leader<br />

mondiale è quello del tess<strong>il</strong>e elettronico, con lo<br />

sv<strong>il</strong>uppo dei cosiddetti “smart text<strong>il</strong>es”, ossia<br />

tessuti composti da polimeri organici in grado di<br />

condurre elettricità, assorbire ed emettere luce,<br />

cambiare colore, trasmettere segnali. Questi<br />

elementi, grazie alla loro fac<strong>il</strong>e integrazione nei<br />

prodotti della tessitura, consentono di creare<br />

tessuti ut<strong>il</strong>i per applicazioni di tipo biomedicale, fra<br />

cui <strong>il</strong> tele‐monitoraggio. Su questa ultima<br />

applicazione, <strong>il</strong> Dipartimento di Bioingegneria del<br />

Politecnico di M<strong>il</strong>ano ha da tempo sv<strong>il</strong>uppato un<br />

significativo know‐how per la realizzazione di<br />

magliette sensorizzate che consentono di r<strong>il</strong>evare<br />

in modo non intrusivo i segnali biologici associati al<br />

comportamento spontaneo dell’individuo. Grazie<br />

anche ad una stretta collaborazione col settore<br />

tess<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> dipartimento è riuscito a creare dei<br />

prototipi funzionali che a breve saranno messi sul<br />

mercato. Su questo fronte, particolarmente<br />

interessante è anche l’esperienza che vede<br />

l’Università di Pisa collaborare con la Smartex di<br />

Prato, azienda nata nel 1999 con l’ambizioso<br />

obiettivo di lanciare <strong>il</strong> più grande distretto europeo<br />

del tess<strong>il</strong>e nel mondo delle nuove tecnologie,<br />

coniugando i risultati più interessanti raggiunti<br />

nella ricerca applicata con una realtà<br />

imprenditoriale – quella di Prato ‐ duramente<br />

provata dalla concorrenza asiatica. A scommettere<br />

sulle potenzialità di questo connubio sono state<br />

alcune industrie pratesi ‐ Mlior, LineaPiù, Penelope<br />

Spa, Virginia e altre ‐ e <strong>il</strong> Centro<br />

Interdipartimentale “E. Piaggio” della facoltà di<br />

Ingegneria Biomedicale dell’Università di Pisa. Il<br />

risultato è stata la creazione, all’interno del polo<br />

tecnologico di Navacchio, di un’azienda dedicata<br />

alla ricerca e alla produzione di “nuovi materiali”,<br />

basati sulla combinazione di fibre classiche e<br />

materiali, anch’essi sotto forma di f<strong>il</strong>ati, dotati di<br />

proprietà elettrofisiche. Smartex ha messo a punto<br />

<strong>il</strong> primo prototipo di maglia della salute<br />

“intelligente”, Wealthy, in grado di monitorare, in<br />

tempo reale, le condizioni dei pazienti cardiopatici<br />

o di chi è stato colpito da infarto. Realizzata<br />

nell’ambito di un progetto europeo, la maglietta è<br />

stata testata con successo dall’Istituto Scientifico<br />

Universitario San Raffaele di M<strong>il</strong>ano, attraverso un<br />

progetto p<strong>il</strong>ota che ha coinvolto alcuni pazienti<br />

dell’unità coronaria.

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