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Tab. 4.7 ‐ Alcune delle principali specializzazioni distrettuali<br />

manifatturiere del "made in Italy" localizzate in sistemi locali<br />

del lavoro non considerati "Distretti" dall'Istat: anno<br />

2001(graduatoria per numero di addetti alle unità locali nei<br />

settori indicati) 13<br />

Settori Distretti<br />

Addetti alle<br />

unità locali<br />

1 minerali non metalliferi (§) Sassuolo 22.312<br />

2 macchine Bologna 21.134<br />

3 macchine Padova 12.909<br />

4 conciarie, pelli e cuoio Firenze 11.630<br />

5 tess<strong>il</strong>i e abbigliamento Treviso 10.600<br />

6 tess<strong>il</strong>i e abbigliamento Firenze 10.001<br />

7 macchine Parma 8.680<br />

8 conciarie, pelli e cuoio Napoli 8.663<br />

9 tess<strong>il</strong>i e abbigliamento Albino 7.956<br />

10 macchine Vigevano 7.671<br />

11 altre manifatturiere (*) Gorizia 6.801<br />

12 tess<strong>il</strong>i e abbigliamento Castel Goffredo 6.004<br />

13 minerali non metalliferi Verona 5.523<br />

14 conciarie, pelli e cuoio Padova 5.520<br />

15 gomma e plastica Varese 5.298<br />

16 altre manifatturiere (*) Treviso 5.149<br />

17 minerali non metalliferi (§) Venezia 3.989<br />

18 conciarie, pelli e cuoio Venezia 3.979<br />

19 altre manifatturiere (*) Udine 3.775<br />

20 conciarie, pelli e cuoio Montecatini‐Terme 3.738<br />

21 conciarie, pelli e cuoio Verona 3.712<br />

22 conciarie, pelli e cuoio Cesenatico 3.092<br />

23 tess<strong>il</strong>i e abbigliamento Putignano 3.011<br />

24 altre manifatturiere (*) Matera 2.924<br />

25 altre manifatturiere (*) Bari 2.801<br />

26 legno e prodotti in legno Treviso 2.770<br />

27 tess<strong>il</strong>i e abbigliamento Asola 2.766<br />

28 altre manifatturiere Gioia del Colle 2.544<br />

29 minerali non metalliferi (§) Pietrasanta 2.236<br />

30 minerali non metalliferi (§) Carrara 2.068<br />

Fonte: elaborazione di M. Fortis su dati Istat, Censimento 2001<br />

Ma tra i distretti “dimenticati” non si possono non<br />

ricordare anche i casi dei SLL di Bologna, Padova e<br />

Parma nella meccanica, di Firenze nella pelletteria,<br />

di Treviso e Albino nel tess<strong>il</strong>e‐abbigliamento, di<br />

Napoli, Padova e Venezia nelle calzature, di<br />

Treviso, Gorizia, Udine, Matera, Bari e Gioia del<br />

Colle nel mob<strong>il</strong>io, di Castel Goffredo e Asola nelle<br />

calze, di Verona, Pietrasanta e Carrara nelle pietre<br />

ornamentali, solo per citare i principali.<br />

13<br />

(§) piastrelle e pietre ornamentali. (*) mob<strong>il</strong>io e gioelleria‐<br />

oreficeria.<br />

ITALIA –Geografie del nuovo made in Italy ‐ 60<br />

4.3.2. Le principali specializzazioni<br />

distrettuali del “made in Italy”<br />

individuate dalla <strong>Fondazione</strong> Edison<br />

Una mappa diversa da quella dell’Istat delle<br />

principali specializzazioni distrettuali italiane è<br />

stata elaborata dalla <strong>Fondazione</strong> Edison. Non si<br />

tratta di una mappa “alternativa” ma di uno<br />

strumento complementare a quello offerto<br />

dall’Istat per analizzare la multiforme realtà dei DI<br />

italiani.<br />

Anche la mappa della <strong>Fondazione</strong> Edison si basa sui<br />

dati Istat dei 686 Sistemi Locali del Lavoro del<br />

2001. Ma anziché applicare ad essi un approccio<br />

metodologico e statistico che potremmo definire di<br />

geografia socio‐economica, come fa l’Istat, la<br />

<strong>Fondazione</strong> Edison si concentra maggiormente<br />

sulle specializzazioni produttive di ciascun<br />

distretto, seguendo un approccio metodologico e<br />

statistico che priv<strong>il</strong>egia innanzitutto gli aspetti di<br />

economia industriale dei DI stessi.<br />

Peraltro, anche la <strong>Fondazione</strong> Edison considera, sia<br />

pure sulla base di parametri diversi da quelli<br />

dell’Istat, solo i DI di PMI. Il che ci ha portato a non<br />

considerare come “distretti” in questo schema<br />

alcuni SLL “dominati” da grandi imprese (come ad<br />

esempio, quello dell’aerospaziale di Varese o<br />

quello della termomeccanica veronese). Sono stati<br />

esclusi anche alcuni SLL di grande impresa pur<br />

contigui ed organici ad importanti DI manifatturieri<br />

del “made in Italy” (ad esempio, non sono stati<br />

considerati i SLL di Belluno e Agordo<br />

nell’occhialeria).<br />

L’obiettivo della mappa dei DI della <strong>Fondazione</strong><br />

Edison è quello di evidenziare tutti i casi in cui un<br />

SLL presenti una o più specializzazioni produttive<br />

significative di PMI nei vari settori manifatturieri<br />

tipici del “made in Italy”. Ciò a prescindere dal<br />

fatto che <strong>il</strong> SLL analizzato possa avere una<br />

maggiore incidenza occupazionale dei servizi<br />

rispetto all’industria, cosa che nell’approccio<br />

dell’Istat comporta invece automaticamente la sua<br />

esclusione dall’elenco dei possib<strong>il</strong>i “distretti<br />

industriali”. Per la <strong>Fondazione</strong> Edison, al contrario,<br />

un DI esiste anche se localizzato all’interno di un<br />

“SLL non manifatturiero” secondo i parametri Istat.<br />

Sulla base di una serie di criteri molto selettivi (che<br />

hanno portato ad escludere specializzazioni<br />

distrettuali minori ma non per questo meno<br />

significative, come, ad esempio, quella di

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