Scarica il documento - Fondazione toscana sostenibile
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leadership della Lombardia. Il sistema Lombardo<br />
del biotech, infatti, si distingue per la presenza di<br />
centri di ricerca e dipartimenti universitari di<br />
eccellenza, di alcuni parchi tecnologici e incubatori,<br />
di istituti clinici con una forte vocazione alla<br />
sperimentazione, di investitori. E’ un distretto nato<br />
dal territorio– come nota Riccardo Galli –come<br />
antidoto alla crisi delle multinazionali<br />
farmaceutiche, che avevano abbandonato la<br />
Lombardia negli anni novanta. Nel settore vi<br />
lavorano 11.294 addetti, di cui 3.398 dedicati ad<br />
attività di ricerca e sv<strong>il</strong>uppo. La regione, inoltre,<br />
realizza <strong>il</strong> 73% degli investimenti compiuti in Italia<br />
in r&s biotecnologica 50 . Il tutto è poi sostenuto,<br />
particolare non marginale, dalle istituzioni locali<br />
con una politica di promozione degli investimenti<br />
dall’estero e di semplificazione delle pratiche<br />
burocratiche per lo sv<strong>il</strong>uppo di imprese. Il cluster<br />
lombardo, quindi, dimostra come la capacità di<br />
fare rete (associational capacity), sia<br />
importantissima per lo sv<strong>il</strong>uppo di specializzazioni<br />
territoriali a forte vocazione innovativa. Si tratta di<br />
quel capitale sociale di territorio 51 , di cui parlano<br />
molti autori, inteso come quell’ insieme di valori<br />
condivisi, relazioni e norme che fac<strong>il</strong>itano la<br />
cooperazione fra i diversi soggetti – pubblici e<br />
privati – di un dato sistema locale, favorendo lo<br />
sv<strong>il</strong>uppo economico e sociale. La sinergia tra i<br />
dipartimenti universitari di life science e <strong>il</strong> sistema<br />
imprenditoriale si è tradotta nella nascita di decine<br />
di imprese biotech, da spin off universitari a società<br />
quotate in borsa, e nell’arrivo di multinazionali<br />
farmaceutiche che trovano qui in Lombardia<br />
l’ambiente scientifico adatto per condurre<br />
sperimentazioni.<br />
Fra gli spin‐off più interessanti c’è Dialectica,<br />
azienda, nata dal Dipartimento di Scienze<br />
Farmacologiche dell'Università di M<strong>il</strong>ano, che<br />
produce modelli cellulari neuronali al fine di<br />
sv<strong>il</strong>uppare nuovi farmaci per la cura e <strong>il</strong><br />
trattamento delle patologie che colpiscono <strong>il</strong><br />
sistema nervoso centrale, come <strong>il</strong> morbo di<br />
Parkinson, la sclerosi, <strong>il</strong> morbo di Alzheimer e<br />
l'Huntington. Detto diversamente, Dialectica<br />
sv<strong>il</strong>uppa sistemi di staminali neurali innovativi per<br />
testare i composti farmacologici o la tossicità delle<br />
sostanze, con una riduzione notevole di tempi e<br />
costi dello screening. La società, con sede nel<br />
Nerviano Medical Sciences, è nata da un’idea della<br />
50<br />
Idibem<br />
51<br />
Geografia della conoscenza e dell’innovazione tecnologica, Michela<br />
Lazzeroni, 2004, Franco Angeli, pg 11<br />
ITALIA –Geografie del nuovo made in Italy ‐ 91<br />
professoressa Elena Cattaneo, ricercatrice di fama<br />
internazionale nel settore delle cellule staminali<br />
neuronali e nello studio delle patologie del sistema<br />
nervoso centrale, e della dottoressa Dorotea<br />
Rigamonti, co‐ideatrice e socia dell’azienda.<br />
Dialectica è partecipata da Next, fondo di garanzia<br />
istituito dalla Regione Lombardia con lo scopo di<br />
sv<strong>il</strong>uppare sul territorio lombardo un mercato del<br />
venture capital orientato all’innovazione e allo<br />
sv<strong>il</strong>uppo di nuove tecnologie, e promosso e gestito<br />
da Finlombarda Gestioni SGR S.p.A.<br />
Fra i principali attori del cluster lombardo, vi è<br />
senza dubbio la <strong>Fondazione</strong> San Raffaele.<br />
Ospedale con 1.300 posti letto, centro di ricerca<br />
con oltre 300 specialisti, università: in quasi 38 anni<br />
di attività <strong>il</strong> centro m<strong>il</strong>anese si è evoluto sino a<br />
diventare un’eccellenza riconosciuta in ambito<br />
internazionale, con un giro d'affari di circa 250<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro. Il fiore all’occhiello è senza dubbio<br />
l’innovazione, come dimostrano i circa 80 brevetti,<br />
gli oltre 250 contratti di ricerca, gli 80 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro investiti annualmente in attività di r&s. Il<br />
riuscito connubio fra ricerca di base e<br />
sperimentazione di terapie innovative ha<br />
consentito di raggiungere ottimi livelli in diversi<br />
ambiti: dallo studio sulle cellule staminali alle<br />
neuroscienze, dall'immunologia alle malattie<br />
cardiovascolari. Il tutto con <strong>il</strong> comune<br />
denominatore delle biotecnologie. Ma <strong>il</strong> San<br />
Raffaele rappresenta un modello interessante<br />
anche per la capacità di coniugare un’impostazione<br />
tutta orientata alla ricerca con una prospettiva di<br />
mercato. E proprio per promuovere questa<br />
collaborazione, la <strong>Fondazione</strong> San Raffaele si è<br />
dotata, dagli inizi degli anni ’90, di una società<br />
privata, <strong>il</strong> parco scientifico Science Park Raf Spa,<br />
che funge da interfaccia tra la fondazione stessa, la<br />
business community del settore delle scienze della<br />
vita, gli investitori e la comunità dei ricercatori. La<br />
missione della società è quella di valorizzare <strong>il</strong><br />
know‐how, la proprietà intellettuale, le risorse<br />
umane e le infrastrutture del parco scientifico,<br />
promuovendo la creazione di reti e di partnership.<br />
Non a caso <strong>il</strong> parco scientifico San Raffaele è<br />
diventato un punto di riferimento per molti<br />
ricercatori e per le imprese. Decine di aziende<br />
prendono in affitto laboratori e conducono qui le<br />
loro ricerche usufruendo della competenza e delle<br />
possib<strong>il</strong>ità offerte dal parco, creando un circuito<br />
virtuoso che non ha eguali in Italia. Qui convergono<br />
aziende consolidate, fra cui molte appartenenti al<br />
settore farmaceutico, studiosi stranieri e spin‐off<br />
universitari, alimentando un interscambio continuo