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La peculiarità del comparto e le sue enormi<br />

potenzialità sono state colte anche da alcuni attori<br />

istituzionali, nella fattispecie<br />

Unindustria Bologna che, in<br />

collaborazione con<br />

l’Associazione Italiana Editori,<br />

ha lanciato un progetto di<br />

ricerca, presentato all’ultima<br />

edizione di Artelibro,<br />

sull’editoria d’arte in Italia e<br />

in Europa come momento di<br />

analisi e di elaborazione di una strategia di sv<strong>il</strong>uppo<br />

locale fondato sull’industria culturale e creativa. È<br />

proprio la città di Bologna ad ospitare da anni<br />

l’unica fiera‐festival del libro d’arte europea, che<br />

intende affermarsi come un centro internazionale<br />

da cui partono idee e progetti. A tal fine, ogni anno<br />

accoglie editori d’arte di eccellenza e di nicchia,<br />

avanguardie nel panorama editoriale europeo, per<br />

favorirne la conoscenza da parte del pubblico e<br />

degli operatori di settore, attraverso la presenza<br />

espositiva e workshop professionali.<br />

Spostando l’analisi ai canali di distribuzione del<br />

comparto, l’ultimo decennio è stato caratterizzato<br />

dallo sv<strong>il</strong>uppo del fenomeno dell’editoria in<br />

edicola, di r<strong>il</strong>ievo sia dal punto di vista economico<br />

che sociale. In Italia si è assistito alla nascita di un<br />

nuovo mercato, già esistente in altri paesi europei.<br />

Nello specifico, due sono i processi che hanno<br />

trasformato contemporaneamente <strong>il</strong> mondo<br />

dell’editoria in edicola. Da un lato, la pubblicazione<br />

a fascicoli di prodotti editoriali (quali le<br />

enciclopedie), fenomeno nato nel dopoguerra e<br />

tipico di un sistema economico caratterizzato da<br />

scarse risorse, si approssima in misura crescente<br />

alla sua estinzione. Dall’altro lato, l’edicola si è<br />

sempre più avvicinata alla logica di prodotto della<br />

libreria, puntando sulla distribuzione di un vasto e<br />

diversificato numero di prodotti, che spaziano dalla<br />

narrativa all’editoria d’arte e via dicendo. La scelta<br />

è stata quella di orientarsi su libri a prezzi<br />

contenuti, poiché <strong>il</strong> pubblico cui l’edicola si rivolge<br />

legge poco e, solitamente, non entra in libreria. 103<br />

Negli ultimi anni <strong>il</strong> fenomeno sta conoscendo<br />

qualche battuta d’arresto, come dimostrano i dati<br />

contenuti nell’ultimo rapporto sullo stato<br />

dell’editoria in Italia, realizzato dall’AIE nel 2008. Il<br />

2007 è stato caratterizzato da una diminuzione del<br />

7,5% sul valore delle vendite, del 24% sul numero<br />

delle copie e da un dimezzamento dei titoli (da 988<br />

103<br />

Intervista telefonica a Marco De Guzzis, Amministratore Delegato<br />

e Direttore Generale Editalia.<br />

“ L’ultimo decennio è stato<br />

caratterizzato dallo sv<strong>il</strong>uppo<br />

del fenomeno dell’editoria in<br />

edicola. Lo sv<strong>il</strong>uppo di questo<br />

nuovo mercato è stato<br />

raggiunto nel 2005, con 80<br />

m<strong>il</strong>ioni di copie vendute<br />

”<br />

ITALIA –Geografie del nuovo made in Italy ‐ 118<br />

a 432) rispetto all’anno precedente, ossia l’anno in<br />

cui è stata registrata la prima decrescita di un<br />

fenomeno che ha fatto<br />

ingresso nel mercato italiano<br />

solo nel 2002. Nel 2007 si è<br />

quindi tornati al numero di<br />

copie vendute del 2002 (ossia<br />

attorno ai 45 m<strong>il</strong>ioni; mentre <strong>il</strong><br />

picco raggiunto è stato quello<br />

del 2005, con 80 m<strong>il</strong>ioni di<br />

copie). Le percentuali appena<br />

riportate sono certamente elevate, ma in termini<br />

assoluti queste cifre si ridimensionano, se si calcola<br />

che in totale nel 2007 le copie prodotte sono state<br />

di 268 m<strong>il</strong>ioni. 104<br />

6.2.2. Radio, Tv<br />

Considerato nel suo insieme <strong>il</strong> settore rappresenta<br />

l’0,33% del PIL e l’0,37% dell’occupazione. 105<br />

L’editoria italiana, televisiva, radiofonica e della<br />

carta stampata ha in comune alcune<br />

caratteristiche. In primo luogo, <strong>il</strong> forte squ<strong>il</strong>ibrio<br />

esistente tra un gran numero di imprese di ridotte<br />

dimensioni e un numero molto limitato di imprese<br />

di grandi dimensioni che, da sole, occupano<br />

percentuali elevate del mercato. A questo, si<br />

aggiunge <strong>il</strong> prevalere della formazione on the job,<br />

nella forma dell’affiancamento, a scapito della<br />

costituzione di scuole e corsi altamente<br />

professionalizzanti. Tale caratteristica, allontana <strong>il</strong><br />

mondo dell’editoria nel suo complesso da quello<br />

del cinema italiano e r<strong>il</strong>eva una forte componente<br />

artigianale delle professioni editoriali che, allo<br />

stesso tempo, rischia di penalizzare creatività e<br />

innovazione. In Italia operano 1.050 emittenti<br />

“<br />

Considerato nel suo insieme <strong>il</strong><br />

settore rappresenta l’0,33% del<br />

PIL e l’0,37% dell’occupazione<br />

”<br />

radiofoniche 106 : un numero che fa del nostro Paese<br />

quello con la più alta concentrazione di radio sul<br />

proprio territorio nel contesto europeo. Solo una<br />

piccola parte di queste sono nazionali ‐15 private e<br />

104<br />

Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2008, Associazione<br />

Italiana Editori.<br />

105<br />

Libro Bianco sulla Creatività, Commissione sulla Creatività e<br />

Produzione di Cultura in Italia presieduta da Walter Santagata, 2009.<br />

106<br />

Dati riferiti al 2008, fonte: intervista telefonica con Roberto<br />

Giovannini, presidente Radio Locali presso la Federazione Radio<br />

Televisioni e professore al Master di Comunicazione d’Impresa, della<br />

Facoltà di Economia di Roma, Tor Vergata.

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