Scarica il documento - Fondazione toscana sostenibile
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docenti del Politecnico di M<strong>il</strong>ano, la società, che ha<br />
ancora sede nell’acceleratore, mantiene sempre<br />
profonde radici nella ricerca accademica. Grazie ad<br />
una significativa attività di r&s, ad una squadra di<br />
60 ingegneri e a una rete di partnership<br />
accademiche e industriali, Neptuny supporta ogni<br />
giorno aziende leader in Europa ‐ Fastweb,<br />
Vodafone, Unicredit, Tim, Deutsch Bank ‐ nelle loro<br />
attività strategiche di gestione dell’It e delle reti,<br />
con interventi di ottimizzazione delle procedure dei<br />
siti web che consentono di ottenere grandi<br />
miglioramenti nella velocità di risposta.<br />
Un altro territorio ad alta concentrazione di<br />
“innovazione” è senza dubbio la città di Pisa (e <strong>il</strong><br />
suo hinterland) che, non a caso, 5 anni fa, si è<br />
guadagnata l’epiteto di “provincia più tecnologica<br />
d’Italia”, ponendosi in testa alla classifica per la<br />
quota di P<strong>il</strong> destinata ad attività di r&S: ben 3,5%,<br />
una percentuale non solo tre volte maggiore alla<br />
spesa media italiana, ma addirittura superiore a<br />
quella europea e statunitense 56 . La provincia di<br />
Pisa presenta infatti un elevato numero di realtà<br />
industriali hi‐tech, in alcuni casi spin off<br />
universitari, specializzate nei settori<br />
dell’informatica, della robotica, del farmaceutico e<br />
dell’aerospaziale, all’avanguardia a livello<br />
internazionale. La leadership della provincia pisana<br />
è confermata anche dal censimento 2006 condotto<br />
dall’Osservatorio sulle Imprese hi‐tech della<br />
Toscana, consorzio creato nel 2001 dalla Scuola<br />
Superiore di S. Anna e dalla Regione Toscana. I dati<br />
parlano di 226 imprese hi‐tech, di cui <strong>il</strong> 47,8%<br />
legate all’informatica, un fatturato pari a 2200<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro e 7500 addetti 57 . Il comparto,<br />
sempre secondo <strong>il</strong> censimento, ha vissuto, nel<br />
periodo 2002‐2006, un trend positivo per quanto<br />
riguarda <strong>il</strong> numero di imprese e <strong>il</strong> fatturato, con la<br />
nascita di numerose realtà particolarmente<br />
innovative, sia dal punto di vista delle competenze<br />
che dei prodotti lanciati sul mercato. Il 38.9% delle<br />
aziende hi‐tech della provincia è costituito da<br />
imprese di piccole dimensioni, con meno di 10<br />
addetti, <strong>il</strong> 42,6% è fatto di medie aziende, mentre<br />
solo <strong>il</strong> 9.3% è composto da aziende con più di 100<br />
dipendenti. Nonostante le dimensioni, anche le<br />
realtà più piccole puntano su innovazione e<br />
internazionalizzazione e, grazie ad una spiccata<br />
specializzazione e flessib<strong>il</strong>ità, riescono a stringere<br />
collaborazioni con realtà industriali complesse e a<br />
56<br />
Fonte Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca –<br />
Centro Studi Università di Bari, 2005<br />
57<br />
Rapporto annuale sulle imprese hi‐tech nella Provincia di Pisa,<br />
2006, Osservatorio sulle Imprese hi‐tech della Toscana<br />
ITALIA –Geografie del nuovo made in Italy ‐ 98<br />
coprire nicchie di mercato con prodotti molto<br />
innovativi.<br />
Si è assistito, inoltre, ad un rafforzamento delle<br />
aziende dal punto di vista manageriale con <strong>il</strong><br />
passaggio dal “laboratorio tecnologico”, ossia<br />
impresa hi ‐tech caratterizzata da elevate<br />
competenze scientifiche, ma da scarse capacità<br />
manageriali, a “start up competente” attenta alla<br />
ricerca di partner finanziari e capace di sfruttare <strong>il</strong><br />
sostegno di incubatori e parchi scientifici che si<br />
sono sv<strong>il</strong>uppati sul territorio. E’ cambiato anche <strong>il</strong><br />
prof<strong>il</strong>o dell’imprenditore hi‐tech, che da giovane<br />
laureato con elevata formazione scientifica, ma<br />
spesso scarso background manageriale, si è<br />
evoluto in laureato trentenne con una più solida<br />
preparazione di tipo economico. C’è stata anche<br />
una presa di coscienza da parte delle istituzioni e<br />
delle associazioni di categoria con politiche di<br />
sostegno alle imprese. Fra le iniziative più<br />
interessanti, merita di essere menzionato <strong>il</strong> fondo<br />
rotativo gestito da Assefi, azienda della camera di<br />
commercio di Pisa, che investe in partecipazioni<br />
temporanee in imprese selezionate da gruppi di<br />
esperti. Il contributo, a cui partecipa anche la<br />
provincia di Pisa, può raggiungere <strong>il</strong> 25% del<br />
capitale dell’azienda.<br />
Il grande potenziale innovativo del territorio pisano<br />
è dimostrato anche dall’elevata capacità<br />
brevettuale: <strong>il</strong> numero di brevetti Epo registrati da<br />
operatori presenti nella provincia, per ogni m<strong>il</strong>ione<br />
di abitanti, era pari a 78,28 nel 2006, valore più che<br />
raddoppiato rispetto al 1999. Tra i fattori che<br />
hanno determinato <strong>il</strong> proliferare di queste aziende<br />
ad alto contenuto tecnologico vi sono la presenza<br />
sul territorio di un sistema di formazione<br />
qualificato ‐ Università di Pisa, Scuola Superiore di<br />
Sant’Anna, Scuola Normale Superiore – che genera<br />
professionisti di alto livello adatti all’inserimento in<br />
settori innovativi; l’attività di poli tecnologici ‐<br />
Navacchio, Sant’Anna Valdera ‐ e di centri di<br />
ricerca di livello internazionale e nazionale, fra cui<br />
<strong>il</strong> Cnr che proprio a San Cataldo ha una delle sue<br />
sedi più grandi (11 istituti, 1100 persone tra<br />
ricercatori, tecnici e personale amministrativo).<br />
Questa collaborazione fra mondo accademico,<br />
parchi tecnologici e imprese ha dato vita ad un<br />
circolo virtuoso che si è tradotto nella nascita di<br />
spin off di grande valore. A far la parte del leone, in<br />
questo caso, è Scuola Superiore di Sant’Anna: dal<br />
1991 al 2007 l’università ha generato 25 imprese<br />
spin‐off in settori ad alta tecnologia quali l'Ict, la<br />
robotica, la fotonica, la microingegneria, <strong>il</strong>