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Acta Ordinis 2010 N.1 - OFM

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8 AN. CXXIX – IANUARII-APRILIS <strong>2010</strong> – N. 1successione degli Apostoli e il carisma nuovoche lo Spirito Santo crea in questo momentoper rinnovare la Chiesa. Insieme cresce il verorinnovamento.Ritorniamo alla vita di san Francesco. Poichéil padre Bernardone gli rimproverava troppagenerosità verso i poveri, Francesco, dinanzial Vescovo di Assisi, con un gesto simbolicosi spogliò dei suoi abiti, intendendo così rinunciareall’eredità paterna: come nel momentodella creazione, Francesco non ha niente, masolo la vita che gli ha donato Dio, alle cui maniegli si consegna. Poi visse come un eremita,fino a quando, nel 1208, ebbe luogo un altroavvenimento fondamentale nell’itinerario dellasua conversione. Ascoltando un brano delVangelo di Matteo – il discorso di Gesù agliapostoli inviati in missione –, Francesco sisentì chiamato a vivere nella povertà e a dedicarsialla predicazione. Altri compagni siassociarono a lui, e nel 1209 si recò a Roma,per sottoporre al Papa Innocenzo III il progettodi una nuova forma di vita cristiana. Ricevetteun’accoglienza paterna da quel grande Pontefice,che, illuminato dal Signore, intuì l’originedivina del movimento suscitato da Francesco.Il Poverello di Assisi aveva compreso che ognicarisma donato dallo Spirito Santo va posto aservizio del Corpo di Cristo, che è la Chiesa;pertanto agì sempre in piena comunione conl’autorità ecclesiastica. Nella vita dei santi nonc’è contrasto tra carisma profetico e carisma digoverno e, se qualche tensione viene a crearsi,essi sanno attendere con pazienza i tempi delloSpirito Santo.In realtà, alcuni storici nell’Ottocento e anchenel secolo scorso hanno cercato di creare dietroil Francesco della tradizione, un cosiddettoFrancesco storico, così come si cerca di crearedietro il Gesù dei Vangeli, un cosiddetto Gesùstorico. Tale Francesco storico non sarebbestato un uomo di Chiesa, ma un uomo collegatoimmediatamente solo a Cristo, un uomo chevoleva creare un rinnovamento del popolo diDio, senza forme canoniche e senza gerarchia.La verità è che san Francesco ha avuto realmenteuna relazione immediatissima con Gesùe con la parola di Dio, che voleva seguire sineglossa, così com’è, in tutta la sua radicalità everità. È anche vero che inizialmente non aveval’intenzione di creare un Ordine con le formecanoniche necessarie, ma, semplicemente,con la parola di Dio e la presenza del Signore,egli voleva rinnovare il popolo di Dio, convocarlodi nuovo all’ascolto della parola e all’ob-bedienza verbale con Cristo. Inoltre, sapevache Cristo non è mai “mio”, ma è sempre “nostro”,che il Cristo non posso averlo “io” e ricostruire“io” contro la Chiesa, la sua volontà eil suo insegnamento, ma solo nella comunionedella Chiesa costruita sulla successione degliApostoli si rinnova anche l’obbedienza allaparola di Dio.È anche vero che non aveva intenzione di creareun nuovo ordine, ma solamente rinnovareil popolo di Dio per il Signore che viene. Macapì con sofferenza e con dolore che tutto deveavere il suo ordine, che anche il diritto dellaChiesa è necessario per dar forma al rinnovamentoe così realmente si inserì in modo totale,col cuore, nella comunione della Chiesa, conil Papa e con i Vescovi. Sapeva sempre che ilcentro della Chiesa è l’Eucaristia, dove il Corpodi Cristo e il suo Sangue diventano presenti.Tramite il Sacerdozio, l’Eucaristia è la Chiesa.Dove Sacerdozio e Cristo e comunione dellaChiesa vanno insieme, solo qui abita anchela parola di Dio. Il vero Francesco storico èil Francesco della Chiesa e proprio in questomodo parla anche ai non credenti, ai credentidi altre confessioni e religioni.Francesco e i suoi frati, sempre più numerosi,si stabilirono alla Porziuncola, o chiesa diSanta Maria degli Angeli, luogo sacro per eccellenzadella spiritualità francescana. AncheChiara, una giovane donna di Assisi, di nobilefamiglia, si mise alla scuola di Francesco. Ebbecosì origine il Secondo Ordine francescano,quello delle Clarisse, un’altra esperienza destinataa produrre frutti insigni di santità nellaChiesa.Anche il successore di Innocenzo III, il PapaOnorio III, con la sua bolla Cum dilecti del1218 sostenne il singolare sviluppo dei primiFrati Minori, che andavano aprendo le loromissioni in diversi paesi dell’Europa, e persinoin Marocco. Nel 1219 Francesco ottenneil permesso di recarsi a parlare, in Egitto,con il sultano musulmano Melek-el-Kâmel,per predicare anche lì il Vangelo di Gesù. Desiderosottolineare questo episodio della vitadi san Francesco, che ha una grande attualità.In un’epoca in cui era in atto uno scontro trail Cristianesimo e l’Islam, Francesco, armatovolutamente solo della sua fede e della sua mitezzapersonale, percorse con efficacia la viadel dialogo. Le cronache ci parlano di un’accoglienzabenevola e cordiale ricevuta dal sultanomusulmano. È un modello al quale ancheoggi dovrebbero ispirarsi i rapporti tra cristiani

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