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Acta Ordinis 2010 N.1 - OFM

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EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 59«La condussero [la Povertà] su di un collee le mostrarono tutt’intorno la terra fin dovegiungeva lo sguardo, dicendo: questo, signora,è il nostro chiostro» (SCom 63): il nostrochiostro è il mondo!Rivedere e rinnovarele nostre persone,Fraternità, attività e strutture,e sviluppare la collaborazionee il ridimensionamentoISPIRAZIONELa nostra opzione fondamentale è di vivereil dono del Vangelo secondo la forma propostada Francesco e di restituirlo al mondo, comefratelli e minori, immersi in un’epoca di rapidicambiamenti, che offrono paradigmi, categoriee sfide inedite. Tale coscienza ci chiede undiscernimento permanente, una seria revisionedelle nostre scelte pratiche, e soprattutto «ilcoraggio di iniziare cammini inediti di presenzae di testimonianza» (Spc 33).Una valutazione costante della nostra vitaci è richiesta anche dai sintomi di malessereche si registrano nelle nostre Fraternità. Lastanchezza e rassegnazione in non pochi Fratiche frenano la fantasia e l’entusiasmo di altri;l’affaticamento fisico e spirituale dovuto alletroppe attività che molti Frati s’impongono disvolgere; il debole senso di appartenenza allaFraternità locale come a quella provinciale euniversale, che rende individualisti e/o provincialisti;la chiusura nel locale che impediscel’apertura alla collaborazione anche interprovincialee indebolisce la significatività e qualitàdella vita; le molteplici fragilità vocazionalie la sempre più frequente crisi di fede, la qualenon guida più le scelte e i comportamenti deiFrati. Questi e altri segni simili ci dicono lanecessità di purificare, rivitalizzare, rinnovarele nostre presenze con tutto quello che essecomportano.Si tratta di “rifondare” la nostra vita sulfondamento del Vangelo. Una “rifondazione”,però, che non si limita alle strutture, ma chevuol partire dalle persone, ossia dai Frati e dallenostre Fraternità. Non serve ristrutturare leopere o le Province se non si rifonda la nostraqualità di vita evangelica e la nostra missioneevangelizzatrice; è però importante rivedere lenostre strutture perché esse siano sempre e soloal servizio della vita e della missione.È giunto il momento di ricominciare, di ripartiredall’entusiasmo degli inizi, dalla radicedel nostro carisma che è il Vangelo, dallapersona di Gesù che un giorno ci ha chiamatoe sedotto.È giunto il momento di “rifondare” la nostraumanità nei suoi aspetti più positivi e nellerelazioni interpersonali; “rifondare” la nostrafede perché sia sempre più un incontro personalecon il Cristo e un’esperienza dell’amoredel Padre; “rifondare” e rinnovare la nostraprofessione di vita evangelica e francescana.È giunto il momento di riqualificare le nostreFraternità, che hanno bisogno di una curaparticolare (cf. Spc 27) e di «un accompagnamentoe una cura materna non solo nella formazioneiniziale, ma per tutta la vita» (Spc 32).C’è bisogno anche di ridisegnare le nostreattività e presenze, consapevoli che la personadi ogni Frate Minore viene prima di qualsiasi attivitàe prima dei luoghi, e che si deve sempreprivilegiare l’essere al fare, la vita all’attività.Non si può continuare ad assicurare gli impegniche venivano coperti in passato con il doppio delpersonale attuale.È quindi urgente ridurre le attività e le opereper rafforzare la qualità di vita. È indispensabilefare un discernimento approfondito sullepriorità dei vari tipi di attività (parrocchie,santuari, scuole, giovani, nuove forme e nuoveemergenze) e sulle priorità dei tipi di presenze(Fraternità di formazione, di evangelizzazionetradizionale, di nuova evangelizzazione).Ridisegnare le attività è necessario per rivitalizzarela risposta vocazionale e il progettoevangelico di vita e missione.Anche le Entità dell’Ordine hanno bisognodi essere rinnovate e ristrutturate perché sianodi sostegno e non di ostacolo per la fedeltà“gioiosa e creativa“ di ogni Frate minore. «Lestrutture sono necessarie, ma devono essere alservizio della vita. […] Le nostre strutture devonoprovenire dall’interno del nostro propriocarisma di Fraternità-in-missione evangelizzatricee contemplativa» (CPO 2001, Fraternitàin missione in un mondo che cambia: documentofinale, principi ispirazionali 3).La ristrutturazione comporta necessariamenteun cambiamento. Ma oggi, «nel nostroOrdine questo cambiamento è una realtà chesi fa ogni volta più visibile e che può rappresentareuna inedita opportunità per superare lamentalità provincialista e incrementare la interprovincialitàe il senso di appartenenza alleConferenze e all’Ordine» (PdV 31).Il cammino di collaborazione interprovinciale,attraverso il quale passa il futuro

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