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Acta Ordinis 2010 N.1 - OFM

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10 AN. CXXIX – IANUARII-APRILIS <strong>2010</strong> – N. 1nel quale Dio parla con noi, nel quale la realtàdiventa trasparente e possiamo noi parlare diDio e con Dio.Cari amici, Francesco è stato un grande santoe un uomo gioioso. La sua semplicità, la suaumiltà, la sua fede, il suo amore per Cristo,la sua bontà verso ogni uomo e ogni donnal’hanno reso lieto in ogni situazione. Infatti,tra la santità e la gioia sussiste un intimo eindissolubile rapporto. Uno scrittore franceseha detto che al mondo vi è una sola tristezza:quella di non essere santi, cioè di non esserevicini a Dio. Guardando alla testimonianza disan Francesco, comprendiamo che è questo ilsegreto della vera felicità: diventare santi, vicinia Dio!Ci ottenga la Vergine, teneramente amata daFrancesco, questo dono. Ci affidiamo a Leicon le parole stesse del Poverello di Assisi:«Santa Maria Vergine, nel mondo tra le donnenon è nata alcuna simile a te, figlia e ancelladell’altissimo sommo Re, il Padre celeste,Madre del santissimo Signor nostro Gesù Cristo,sposa dello Spirito Santo; prega per noi...presso il tuo santissimo diletto Figlio, Signoree Maestro» (Francesco di Assisi, Ufficio dellaPassione, Antifona, 1-6).Benedetto XVI[L’Osservatore Romano, 28 gennaio <strong>2010</strong>, p. 8]4. Omelia in occasione della XIV Giornatadella Vita ConsacrataBasilica di S. Pietro, 01.02.<strong>2010</strong>LA VITA CONSACRATA SCUOLADI MISERICORDIA E GRATUITÀCari fratelli e sorelle!Nella festa della Presentazione di Gesù alTempio celebriamo un mistero della vita diCristo, legato al precetto della legge mosaicache prescriveva ai genitori, quaranta giornidopo la nascita del primogenito, di salireal Tempio di Gerusalemme per offrire il lorofiglio al Signore e per la purificazione ritualedella madre (cfr Es 13,1-2.11-16; Lv 12,1-8).Anche Maria e Giuseppe compiono questo rito,offrendo – secondo la legge – una coppiadi tortore o di colombi. Leggendo le cose piùin profondità, comprendiamo che in quel momentoè Dio stesso a presentare il suo FiglioUnigenito agli uomini, mediante le parole delvecchio Simeone e della profetessa Anna. Simeone,infatti, proclama Gesù come “salvezza”dell’umanità, come “luce” di tutti i popolie “segno di contraddizione”, perché svelerà ipensieri dei cuori (cfr Lc 2,29-35). In Orientequesta festa veniva chiamata Hypapante, festadell’incontro: infatti, Simeone ed Anna,che incontrano Gesù nel Tempio e riconosconoin Lui il Messia tanto atteso, rappresentanol’umanità che incontra il suo Signore nellaChiesa. Successivamente questa festa si esteseanche in Occidente, sviluppando soprattuttoil simbolo della luce, e la processione con lecandele, che diede origine al termine “Candelora”.Con questo segno visibile si vuole significareche la Chiesa incontra nella fede Coluiche è “la luce degli uomini” e lo accoglie contutto lo slancio della sua fede per portare questa“luce” al mondo.In concomitanza con questa festa liturgica,il Venerabile Giovanni Paolo II, a partire dal1997, volle che fosse celebrata in tutta la Chiesauna speciale Giornata della Vita Consacrata.Infatti, l’oblazione del Figlio di Dio – simboleggiatadalla sua presentazione al Tempio – è modelloper ogni uomo e donna che consacra tuttala propria vita al Signore. Triplice è lo scopo diquesta Giornata: innanzitutto lodare e ringraziareil Signore per il dono della vita consacrata; insecondo luogo, promuoverne la conoscenza e lastima da parte di tutto il Popolo di Dio; infine,invitare quanti hanno dedicato pienamente lapropria vita alla causa del Vangelo a celebrarele meraviglie che il Signore ha operato in loro.Nel ringraziarvi per essere convenuti così numerosi,in questa giornata a voi particolarmentededicata, desidero salutare con grande affettociascuno di voi: religiosi, religiose e personeconsacrate, esprimendovi cordiale vicinanza evivo apprezzamento per il bene che realizzate aservizio del Popolo di Dio.La breve lettura tratta dalla Lettera agliEbrei, che poco fa è stata proclamata, uniscebene i motivi che stanno all’origine di questasignificativa e bella ricorrenza e ci offre alcunispunti di riflessione. Questo testo – si tratta didue versetti, ma molto densi – apre la secondaparte della Lettera agli Ebrei, introducendoil tema centrale di Cristo sommo sacerdote.Veramente bisognerebbe considerare anche ilversetto immediatamente precedente, che dice:“Dunque, poiché abbiamo un sommo sacerdotegrande, che è passato attraverso i cieli,

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