EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 65llamada a “habitar las fronteras”, a ejemplodel Verbo que “en virtud de la encarnaciónse pone del lado de la periferia, de la vulnerabilidad,de la pobreza” (PdE 23) ¿Dóndeestamos? ¿Con quién estamos? ¿Haciadónde nos empuja el Espíritu? También ospido que prestéis especial atención a los excluidosde la sociedad, comprometiéndoosen la defensa y promoción de los derechoshumanos (Mandato 43), y que en el campode la economía no descuidéis el uso éticode vuestros recursos económicos (Mandato43), y no falte nunca la transparencia y lasolidaridad económicas (Mandato 51).d. Por lo que a la formación se refiere en estesexenio hemos de dar prioridad a la formaciónpermanente, exigencia de toda fidelidadcreativa y “humus” de la formacióninicial (cf. Mandato 11, 33). Os pido queverifiquéis la formación inicial a la luz dela Ratio (cf. Mandato 34) y que estudiéis,a nivel de Entidades y de Conferencia, ladelicada y dolorosa cuestión de los abandonos(cf. Mandato 48). Algo nos está fallando.Son demasiado los que entran y salen.Hemos de reflexionar seriamente sobre esteparticular.e. En el campo de la evangelización ésta hade responder a los criterios que claramenteseñala el mandato capitular n. 13. Pido queen cada Entidad, en estrecha relación con laSecretaría de Misiones y Evangelización sehaga una seria evaluación de los criteriosque se señalan en el mandato señalado y entodo el documento Portadores del don delEvangelio, prestando particular atención alos mandatos 19 y 20. En el campo de lamisión ad gentes, pido generosidad paracolaborar en los proyectos misioneros dela Orden, particularmente en Tierra Santa,Marruecos y Amazonas (cfr. Mandato 21.22. 24).Queridos Ministros: Sé que os pido mucho,pero eso es lo que nosotros mismos hemosaprobado en el último Capítulo y eso, estoyconvencido, es cuanto estamos llamados a hacersi queremos que nuestra vida sea significativay tenga futuro. Como ayuda a todo ello ospido que tengáis muy presente en vuestra tareade animación y gobierno dos subsidios recientementeaprobados por el Definitorio generalpara ayudar a los hermanos a dar cumplimientoa cuanto nos pide el Capítulo: Moratorium,un alto en el camino para discernir, y Caminardesde el Evangelio, orientaciones generalesde animación para el sexenio <strong>2010</strong>-2015.FraternalmenteProt. 100607Roma, 6 de febrero de <strong>2010</strong>Fr. José Rodríguez CarballoMinistro general11. Omelia in occasione dei 500 annidell’apparizione della Madonna dei MiracoliMotta di Livenza, 09.03.<strong>2010</strong>Carissimi fratelli e sorelle,il Signore riempia i vostri cuoridella sua pace!Convenuti di “buon mattino” per celebrarei misteri della nostra redenzione – l’Eucaristia,è infatti, la memoria della passione,morte e risurrezione del Signore –, vogliamoin questa giornata di festa ricordare quanto èaccaduto 500 anni fa, il 9 marzo 1510. Raccontanole cronache del tempo che GiovanniCigana si dirigeva «di buon mattino», come disolito, verso Oderzo per recarsi nel suo campoa Redigole. Nell’andare, Giovanni era solitofermarsi davanti al Capitello della Madonna,tuttora esistente a pochi metri dal luogo doveci troviamo, per pregare.Dopo aver sostato in preghiera e nel riprendereil cammino, quel mattino del 9 marzo videsul ciglio della strada una giovane fanciulla,che lo salutò, dicendo: Buon dì e Buon anno!Allora il nuovo anno iniziava il 25 marzo, festadell’Annunciazione e grande festa nellaRepubblica Serenissima di Venezia. Dopo ilsaluto la Vergine chiese a Giovanni Cigana:digiunare tre sabati in riparazione dei moltipeccati che si commettevono contro il suo Figlio;costruire in quel luogo una chiesa affinchéla gente vi potesse pregare.Di fronte alle perplessità di Giovanni laMadonna lo rassicurò che lei stessa avrebbepreparato gli animi, anche con il supporto dialcuni segni, per convincere la gente del paesead accogliere quanto richiesto.Subito la gente cominciò a recarsi sul luogodell’apparizione per pregare. Venne costruitodapprima un riparo con delle tavole e poi si decisedi costruirvi una chiesa, come chiesto dallaMadonna. Infatti, il Consiglio del Podestàdi Motta decise di intraprendere la costruzione
66 AN. CXXIX – IANUARII-APRILIS <strong>2010</strong> – N. 1della chiesa e di affidarla alle cure dei FratiMinori della vicina Treviso, che si sarebberooccupati, in modo particolare, delle confessioni.Da allora, cioè dal 1510, i Frati Minoricustodiscono il Santuario ed accolgono coloroche desiderano celebrare il dono del perdonoattraverso il sacramento della Riconciliazione.L’evento dell’Apparizione della Madonnaebbe immediatamente grande risonanzanel territorio e subito si attivarono sia i fedeliche la Chiesa locale e istituzionale. Il processodi discernimento, durato appena un anno,riguardo a quanto avvenuto e alla richiesta dicostruire la chiesa, culminò con un “Breve”di Papa Giulio II, che approvò la costruzionedella nuova chiesa, riconoscendo, in questomodo, l’attendibilità delle apparizioni. Tra idevoti cominciano a verificarsi grazie, guarigionie miracoli. Lo stesso Podestà di Motta,Venier, a seguito di una prodigiosa guarigionein famiglia, offrì una preziosa icona della Madonnaalla chiesa in costruzione. Sarà la primaimmagine della Madonna ad essere veneratanella nuova chiesa.Quello che caratterizza questo santuariodella Madonna dei miracoli è la grande devozionedel territorio, devozione che si tramandadai padri a figli, di generazione in generazione.Fin dagli inizi il Santuario è stato e continuaad essere un riferimento sicuro per conservaree trasmettere la devozione mariana, facendolapercepire come parte vitale della propriafede, della famiglia, del territorio, della storialocale, della tradizione popolare. Tutto questoha trovato conferma nella recente “PeregrinatioMariae”, che, in preparazione ai 500 annidell’Apparizione, ha portato la Madonna deiMiracoli in tutte le parrocchie della Diocesi,riscuotendo grande successo, suscitando straordinariemanifestazioni di accoglienza e diaffetto da parte di tutti, coinvolgendo anche inon praticanti.Si potrebbe dire che quanto allora chiese laMadonna non sia per nulla attuale. Difatti, oggimolti potrebbero pensare che le chiese sianoanche troppe e parlare di digiuno e di penitenzanon sia un linguaggio di moda. Affermare,dunque, che il messaggio della Madonnaa Giovanni Cigana non abbia niente da spartirecon noi, potrebbe sembrare giusto, mentreinvece sarebbe il frutto di una lettura superficialedi quell’avvenimento. Ma il messaggioche fin dagli inizi ha caratterizzato il santuariodella Madonna dei Miracoli è stato: preghierae penitenza, preghiera e conversione. Un messaggio,questo, che si ripete in tutte le grandiapparizioni della Madre del Signore, come adesempio, quelle di Guadalupe (Messico), Lourdese Fatima.Dopo Auschwitz, e tanti altri inferni terrenicreati dall’uomo per l’uomo, è emerso l’interrogativonon soltanto dell’efficacia della preghiera,ma anche circa la possibilità stessa dellapreghiera. Invece, prendendo su serio il fattoche molti, anche ad Auschwitz, siano morti pregando,possiamo ben dire che la preghiera nonsolo sia possibile, ma che sia il cammino delcredente verso il suo Dio. La preghiera è un colloquiofamiliare fra Dio e l’uomo, fatto di ascoltodella Parola divina contenuta nelle Scrittura;è, anche, una risposta umana, espressione dellaresponsabilità nella costruzione di un mondosecondo il progetto di Dio, cammino e spazioattraverso i quali si arriva alla purificazione delleimmagini di Dio. Un Dio che è invisibile esilenzioso, ma la cui invisibilità e il cui silenziosono quelli del Padre: non è l’assente, ma il Presenteche cela la sua presenza dietro il silenzioe il nascondimento; è il Padre che, grazie al suosilenzio, fa della sua presenza un appello, unachiamata, una vocazione.A Motta di Livenza, in quel giorno del 9marzo 1510, “di buon mattino”, tutto accadenel contesto della preghiera fiduciosa da partedel contadino Giovanni, e tutto conduce allapreghiera, come si evidenzia dalla richiestadella Madonna. Una preghiera, come quelladi Giovanni, che tiene conto delle difficoltàproprie della vita, una preghiera che è dialogonel quale entra tutto l’uomo: l’uomo è attesa,domanda, desiderio, relazione… e la preghieraconosce le sue molteplici modulazioni: ringraziamento,invocazione, intercessione, richiesta…,preghiera accolta perché fatta con cuoresemplice e aperto per compiere la volontàdel Signore. Una preghiera che trova in Mariaun’avvocata particolare: conosce le nostrefragilità e i nostri bisogni e ci vieni incontro,come nel caso delle nozze di Cana o come nelcaso di Giovanni Cigana. E noi sappiamo ciòche Lei si attende dei suoi figli: digiuno, conversione.A Motta de Livenza la Madonna parla diqualcosa di grave e di triste, come infatti sonoi numerosi peccati che offendono il Signore.Ecco il perché dell’invito alla conversione,cuore della predicazione dei profeti, da Oseafino a Giovanni Battista (cf. Mc 3, 2), cuore,anche, del grido con cui Gesù ha dato inizio alsuo ministero di predicazione: «Convertitevi