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Acta Ordinis 2010 N.1 - OFM

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84 AN. CXXIX – IANUARII-APRILIS <strong>2010</strong> – N. 1vano di Francescani, vennero costituite molteopere di carattere umanitario e caritativo. Bastipensare alla cura dei lebbrosi e di altri malati,all’accoglienza degli orfani e delle bambinesfruttate, al recupero dei neonati abbandonatio «esposti», alle scuole per educare i ragazzipoveri. Una cura particolare venne riservata aiceti popolari che usavano l’oppio che mietevanumerose vittime 13 . Le attività in favore deipoveri e della dignità umana hanno sempre accompagnatol’opera di evangelizzazione.L’annuncio esplicito del VangeloL’attività principale era comunque la diffusionedel Vangelo, far conoscere la personadi Gesù Cristo, provocare e accompagnare leconversioni al cristianesimo e offrire la graziadi Dio con l’amministrazione dei Sacramenti.Presso le popolazioni delle campagne in particolare,i missionari francescani diffondevanouna spiritualità devota affidata alle pratichedelle devozioni cristiane, perché potesserorimpiazzare le pratiche di carattere superstiziosoe per dare ai cristiani una formazioneche fosse semplice e solida nello stesso tempo.Questa opera specificamente missionaria vennesvolta sempre, anche nei periodi difficili,ma soprattutto nei tempi di pace o di maggiortranquillità socio-politica.Scriveva dalla Cina fra Alfonso Maria DiDonato nel 1845 al Ministro generale: «Leconversioni tra i gentili sono frequenti, massimenelle donne; e ogni anno non battezziamomeno di un duecento adulti; i fanciulli poi battezzatiin punto di morte sono sempre un tre oquattro mila» 14 .Insieme al primo annuncio del Vangelo, imissionari francescani lavoravano anche perfondare la Chiesa locale con l’apertura dei seminariper la formazione del clero indigeno.Questi due scopi fondamentali delle missioniad gentes sono stati sempre praticati. Il contributodei Francescani si è espresso poi con lacura di diversi Vicariati Apostolici e PrefettureApostoliche.La diffusione del Libro sacroLa parola ha un ruolo molto importante nellacultura cinese e nell’annuncio missionario.Giovanni da Montecorvino aveva già tradottonella lingua dei dominatori Tartari il Salterio eil Nuovo Testamento. Altre parziali traduzionivennero fatte lungo i secoli. Nel secolo scorsofra Gabriele M. Allegra (1907-1976) decise ditradurre tutta la Bibbia in cinese dai testi originali.Egli cominciò il suo lavoro nel 1935 e terminòl’Antico Testamento, da solo, nel 1944.Fu un lavoro da pioniere, che lo portò nel 1945a fondare lo Studium Biblicum a Pechino, trasferitopoi a Hong Kong nel 1948, assiemealla Domus Franciscana, che era la scuola dilingua per i nuovi missionari. Tutta la Bibbiain cinese venne pubblicata in un solo volumenel 1968 e nel 1975 – un anno prima della suamorte – usciva l’ormai famoso Dizionario Biblicocinese.Per Padre Allegra il Vangelo era il suo programmadi vita e di missione. Lo confidavaegli stesso ad un confratello con queste parole:«Predicate il Vangelo. Vivete il Vangelo. Soffriteper il Vangelo». La traduzione della Bibbiadel Padre Allegra è quella ancora preferitae usata nei Seminari, e lo Studium Biblicum diHong Kong ha il compito di continuare a rendereaccessibile al popolo cinese il Libro sacrodella Bibbia, a promuoverne la diffusione e adoffrire strumenti biblici per la formazione deicristiani, dei religiosi e dei sacerdoti.La testimonianza del martirioLa lunga e sofferta storia della Chiesa edel francescanesimo in Cina è ricca in modospeciale della testimonianza dei martiri, chehanno imporporato ogni periodo storico e ogniregione.Dai martiri del primo periodo (fra Giacomoda Padova e fra Pietro da Siena nel 1321)a quelli dei secoli XVI (fra Pietro Alfaro nel1580 e fra Antonio Caballero di S. Maria),XVII, XVIII, fino ai martiri del 1900 a causadella rivoluzione dei Boxers, e ad altri cadutisotto la persecuzione del regime maoista.Ma della storia dei martiri francescani inCina fanno parte anche tanti altri frati, rimastisenza nome, che hanno dato la loro vita acausa degli stenti o delle sofferenze di variogenere o del carcere, dove vennero rinchiusicome in una tomba. 15 Scriveva fra Bernardinoda Portogruaro ai missionari in Cina: «Noi siamolieti di poterci santamente gloriare in GesùCristo anche di voi, a’ quali, se mancò l’occasione,non manca certo la volontà ed il meritodel martirio, dappoiché allo spargimento nonimpetrato del sangue sostituite un martirio incruento,ma quotidiano di stenti, di desolantiangustie» 16 .Tante eroiche testimonianze di dedizione efedeltà che ci hanno lasciato missionari e cristianicinesi – come si espresse il Papa – «sonoun esempio di coraggio e di coerenza per tuttinoi e fanno onore al nobile popolo cinese». 17

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