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Acta Ordinis 2010 N.1 - OFM

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E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 81to del Vangelo, camminando per le strade delmondo come Frati Minori evangelizzatori conil cuore rivolto al Signore» 2 .Un’esemplare espressione storica di taleispirazione carismatica sono state le primemissioni francescane che, iniziate con Francescostesso, si sono estese prima dall’Umbriaall’Italia, poi all’Europa del nord, per oltrepassarele frontiere della cristianità medioevale,sia culturalmente con l’andata verso i Musulmani,sia geograficamente con l’arrivo di Fratidella seconda generazione in India e in Cina.Ed è proprio di quest’ultima missione che noifacciamo memoria celebrando il VII centenariodell’ordinazione di fra Giovanni da Montecorvinoa Vescovo di Pechino e Patriarca ditutto l’Oriente, avvenuta tra il 1309 e il 1310.Le prime missioni francescane in Cina, e inparticolare la figura di fra Giovanni da Montecorvino,sono state recentemente oggetto dinuove ricerche 3 ed oggi ne abbiamo ascoltatouna pregevole e approfondita presentazionedal parte del Prof. Francesco D’Arelli (cheringrazio vivamente, anche a nome del Definitoriogenerale). Le missioni in Cina hannocontinuato nei secoli successivi, tra interruzioni,persecuzioni e nuovi inizi, fino alla costituzionedella Chiesa gerarchica. Chiesa cheè tuttora viva e che sta riscoprendo la propriaidentità e la sua grande attualità, come ci haegregiamente mostrato il confratello Verbita,Prof. W.K. Müller.Nella Chiesa di oggi che è in Cina ben vivaè ancora la presenza dei Frati Minori, una presenzache è iniziata appunto nel XIII secolo eche ha continuato, con alterne vicende, lungo isecoli fino ad arrivare ai nostri giorni.Vorrei cogliere questa occasione per ripercorrererapidamente le tappe essenziali diquesta storia francescana in Cina, ritrovarnei caratteri peculiari e così raccogliere alcunesfide per il prossimo futuro.Le missioni francescane in CinaPossiamo ricostruire le missioni francescanein Cina in 5 periodi, ognuno dei quali presentaalcuni aspetti particolari.Nel primo periodo, che va dal 1245 – annodella partenza da Lione di fra Giovanni da Piandel Carpine – fin verso il 1370, quando la dinastiamongola Yuan terminò e con essa l’imperodei Tartari in Cina, i Frati Minori venneroinviati in estremo Oriente come Ambasciatoridi pace e Ambasciatori della fede. Ciò rientravanella politica dei Papi di fronte al pericoloincombente dei Mongoli che si erano affacciatiai confini dell’Europa cristiana, minacciandodi conquistarla. Nello stesso tempo i Fratiavevano una missione “esplorativa” riservatadi raccogliere il massimo d’informazioni suicapi, sulle loro intenzioni reali e sul loro mododi fare la guerra. Tali compiti affidati ai Francescaninon impedirono loro di essere ancheannunciatori del Vangelo, secondo la Regoladi san Francesco. Di particolare rilievo ful’opera educativa di fra Giovanni da Montecorvinoe il suo sforzo di inculturare la liturgiatraducendo il Salterio e il Nuovo Testamentonella lingua dei Tartari, che erano i dominatoridel momento. Secondo un calcolo, forse da verificareulteriormente, sarebbero andati in Cinain questo periodo circa 242 Frati Minori, trai quali vi furono 3 Arcivescovi e 11 Vescovi.La prima missione francescana era statapossibile per il fatto che la dinastia mongolaYuan era interessata al fatto religioso e trattavatutte le religioni come altrettante possibilitàdi successo. La presa del potere da parte delladinastia cinese dei Ming (1368-1644) cambiòcompletamente la politica religiosa. I Mongolifurono cacciati perché “stranieri”, oltre che peraver disprezzato il popolo cinese sottomesso eaver avuto una collusione con i Lama tibetani.Così la religione cristiana introdotta dai Francescanivenne rifiutata soprattutto in quantodottrina straniera. La nuova dinastia cinese alpotere restaurò l’ortodossa visione confucianae promosse un tempo di primavera culturale.Per la diffusione del cristianesimo, però, bisogneràattendere due secoli prima che la fedecristiana potesse essere nuovamente propostanell’Impero Celeste. Solo il clima successivodi “rinascenza” intellettuale poté favorire l’incontrodell’umanesimo cinese con l’umanesimooccidentale attraverso i missionari gesuiti,in particolare Matteo Ricci.«È sotto il regno dell’imperatore Wan Li(1573-1620) che il cristianesimo, cacciatodalla Cina dopo la caduta dei Mongoli, vi penetròdi nuovo con i Portoghesi» 4 . All’iniziodel XVII secolo vari francescani tentarono dientrare in Cina, ma vennero sempre respinti.Con la nuova dinastia al potere dei Qing(1644-1912), che veniva dalla Manciuria, gliImperatori considerati come dei “Dèspoti illuminati”,tolleravano i missionari. Così nellaseconda metà del XVII secolo le condizioniper le missioni divennero favorevoli. Nelfrattempo la Santa Sede tentava di sganciarel’attività missionaria dall’attività commercialee coloniale dei portoghesi e degli spagnoli,

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