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Acta Ordinis 2010 N.1 - OFM

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EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 49umile e contemporaneamente grande. Umile,perché la crescita non dipende da noi. Grande,perché chi fa crescere il seme conta sul lavorodel seminatore, su di noi. Siamo semplicimediatori, ma, per volontà del Signore stesso,siamo mediatori necessari. Anche se è Dio afare crescere il seme, senza la semina, il semenon può crescere: umile e contemporaneamentegrande è il nostro ministero di seminare, annunciaree animare i fratelli.Allo sforzo della semina deve seguire la pazienzae la fiducia. Pazienza perché cambiare ilcuore, trasformare la persona (obiettivi ultimidella nostra animazione) esige tempo. Lo sappiamoper esperienza personale. Pazienza, perchéil “tempo” di Dio non è il nostro, così comenon coincide sempre il tempo dei fratelli con ilnostro. Pazienza e fiducia. Fiducia nel seme. Ilseme che dobbiamo “interrare” nel cuore deifratelli perché porti frutto – il Vangelo e i valorifrancescani – è buono. Usando l’immagine delvino, possiamo ben dire che le nostre cantinesono piene di buon vino. Non abbiamo motiviper pensare che il seme non produca buoni frutti.Fiducia, soprattutto, in colui che fa crescere ilseme e lo rende capace di dare frutti. Se non c’èmotivo per non fidarsi della bontà del seme, ancormeno c’è per non fidarsi dell’opera del Signore.Egli è il primo ad essere interessato cheil seme porti frutto. E, in fine, fiducia nella buonaaccoglienza che i frati faranno al seme. Conpazienza e fiducia, e con la grazia del Signore,anche i terreni più impervi e meno “coltivati” siapriranno alla semina.Fratelli Ministri: lavorate senza sosta. Inogni tempo, come l’Apostolo, seminate il semedel Vangelo e dei valori francescani nelcuore dei fratelli che il Signore vi ha affidato.Però sempre con pazienza e fiducia. Stiamoin buone mani, le mani del Signore. Siate uominidi speranza e seminate sempre speranza.La parabola del granello di senape ce lo indicain maniera chiara. La senape ha un sememinuscolo, ma con il tempo cresce e diventaun arbusto considerevole, capace di accoglieretra i suoi rami gli uccelli del cielo. E se qualchevolta trovate qualche fratello con il cuoreindurito o che, come Davide, secondo quandoci narrava la prima lettura, ha ceduto allatentazione o ha peccato “quanto più potevapeccare”, che questo fratello non se ne vadadalla vostra presenza senza aver contemplatonel vostro volto, il volto di colui che è “ricco dimisericordia” , perché è amore (1Gv 4,8). Perquesto, se vi chiede perdono, perdonatelo e senon lo chiede, offritegli voi stessi misericordia(cf. LMin), perché se il Signore ha perdonato aDavide il suo peccato (cf. 1Sm 11,1ss), e Gesùla donna adultera (cf. Gv 8,11), chi siamo noiper condannare i nostri fratelli? E se il dubbio,di fronte al peccato del fratello, sfiora il nostrocuore, ricordiamo il principio sia evangelicoche francescano: trattate gli altri come voleteche gli altri trattino voi nella stessa situazione(cf. Mt 7,12). Il perdono e la misericordia, insiemealla chiarezza –“nemmeno io ti condanno.Va, e non peccare più” (Gv 8,11)-, spianerannole asperità del cammino, abbasserannomonti e colli, e renderanno diritto quanto è tortuoso(cf. Lc 3,4-6), e allora, il cuore di pietrasi cambierà in cuore di carne, come annunciòil profeta (cf. Ez 11,19).Andate allora, fratelli Ministri:– Seminate nel cuore di tutti i fratelli, quellicon il cuore indurito e quelli con il cuoreben disposto, il seme del Vangelo, nostra“regola e vita”.– Seminate speranza dove c’è disperazione,gioia dove c’è tristezza, passione dove c’èstanchezza o abitudine, voglia di vivere dovec’è rassegnazione.– Andate, e con l’olio della misericordia ed ilvino dell’amore, sanate le ferite di chi giaceai lati della strada.– Andate, salutate tutti i fratelli da parte delMinistro, del Definitorio e di questa fraternitàdella curia.– Andate, mettevi in cammino, perché è lungoil cammino dove il Signore ci viene incontroe ci mostra le esigenze della nostravocazione.– Andate, e con la benedizione del Signoree la mia obbedienza, fate come meglio visembra per essere graditi al Signore Dio.Andate e, se è bene per la vostra consolazione,o se lo ritenete necessario e voletevenire da me, venite fratelli (cf. LfL 3-4).Fr. José Rodríguez Carballo, ofmMinistro generale7. Conclusione dell’incontro con i Ministriprovinciali e Custodi: un ricordoRoma, Curia generale <strong>OFM</strong>, 29.01.<strong>2010</strong>DECALOGO DEL MINISTROCari fratelli Ministri e Custodi: alla fine delnostro incontro, e tenendo presenti alcune co-

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