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Acta Ordinis 2010 N.1 - OFM

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50 AN. CXXIX – IANUARII-APRILIS <strong>2010</strong> – N. 1se che maggiormente sono risuonate durante ilnostro incontro, permettetemi che vi forra unsemplice “decalogo” del Ministro.1. Siate uomini di Dio, dedicando ampitempi alla preghiera, domandando costantementeal Signore il dono della saggezza perdiscernere in ogni occasione secondo Dio. Ricordate:il gregge non è vostro, ma del Signore.Egli ve lo ha affidato. Si rende necessariostare sempre in contatto con Lui per pascere ilgregge secondo Dio (cf. 1Pt 5,14).2. Siate uomini di ascolto e di dialogo, perché,come indica lo stesso termine “autorità”,siete chiamati a far crescere, a promuoverela dignità della persona. Ascoltare è uno deiministeri più importanti e guaritori che possonoe debbono esercitare i Ministri. Dialogare,dall’altra parte, è lasciarsi “attraversaredalla parola dell’altro”, cercare di mettersinella situazione del fratello. Né l’ascolto né ildialogo sono strategie per imporre quello cheuno crede o pensa. Sono mezzi necessari percercare insieme il meglio, anche sapendo chel’ultima parola ce l’ha il Ministro (cf. VC 43).Spingete i frati ad assumere responsabilità erispettatele ed esigetele una volta assunte (cf.Il servizio dell’autorità =SA 25a). Promovete,in ogni momento, una spiritualità di comunione.3. Sentitevi in cammino, mendicanti di senso,e compagni di cammino dei fratelli che ilSignore vi ha affidato; stando loro vicini inogni momento e pro-vocandoli per passaredal buono al meglio, come Gesù fece con i discepolidi Emmaus (cf. Lc 24,13ss). Garantitealle vostre Fraternità tempi e qualità di preghierae anche di discernimento. Mettete le vostreEntità in atteggiamento di discernimentopermanente e di verifica constante della vita emissione. Lucidi, ma anche audaci evangelicamenteparlando.4. Siate liberi, servendo tutti, senza lasciarvimanipolare da alcun gruppo di pressione,tenendo sempre il Vangelo, la Regola ed il benedei fratelli come “regola” del vostro comportamento.Fatevi, come Paolo “tutto a tutti”.Niente e nessuno vi tolgano la libertà di agiresecondo Dio.5. Siate misericordiosi, come ci chiede lostesso san Francesco nella Lettera a un Ministro(7-10), senza abdicare dal vostro serviziodell’autorità (cf. VC 43), ricordando, principalmentecon la testimonianza della vostra vita,le esigenze del Vangelo e della nostra formadi vita. Non siate mai “tiranni”, nemmenospiritualmente (cf. 2Cor 2,24). Sviluppate unapedagogia del perdono. In ogni momento siatestrumenti dell’amore di Dio che accoglie, corregge,e dà sempre una nuova opportunità a chisbaglia o pecca (cf. SAd).6. Siate appassionati della vita e missionefrancescana. Trasmettete, sempre, questa passioneai fratelli. Seminate con entusiasmo, comese tutto dipendesse da voi, sapendo che chifa crescere il seme è Lui (cf. Mc 4,26ss).7. Siate sentinelle del mattino. Tenete gliocchi sul futuro, anticipate il futuro. Per questoaffrontate il ridimensionamento delle Entitàin funzione della missione e del futuro,verso il quale vi spinge lo Spirito. Ricordateche, se è vero che abbiamo una grande storiada ricordare e trasmettere, è anche veroche abbiamo una grande storia davanti chedobbiamo costruire (cf. VC 110). Affrontateil ridimensionamento di presenze e anche diEntità come un momento di grazia pasquale,per cercare di ridarci significato in modo piùsemplice e vulnerabile, ma anche più profeticoe certamente più da minori (cf. Portatoridel dono del Vangelo =PdV 31). Con senso difuturo promuovete sempre una missione condivisacon i laici (Cf. PdV 25).8. Siate custodi di speranza e animatori,senza tralasciare il governo, infondendo animoe speranza nel cuore dei fratelli, particolarmentenei momenti difficili. Siate modelli delgregge, “con la parola, il comportamento, lacarità, la fede, la purezza…” (1Tim 4,12). Nonsiate semplici gestori della routine. Non rassegnatevimai alla mediocrità. Fate memoria costantedelle esigenze radicali del Vangelo cheabbiamo promesso di “osservare fedelmente”(Rb 1,1), e della Regola, midollo del Vangelo,che abbiamo professato.9. Siate accompagnatori dei fratelli nelcammino di Formazione Permanente. Questocompito appare, oggi, come uno dei più urgentiper la nostra vita e missione. Senza FP lanostra vita si incamminerà verso un impoverimentodesolante. Senza FP non è possibile unafedeltà creativa, come ci chiede la Chiesa ed ilmondo (cf. VC 37). D’altre parte, senza FP nonci può essere un’adeguata formazione iniziale.10. Lavorate instancabilmente per l’interprovincialità,futuro della nostra Fraternitàuniversale. Nessuna Entità, per ricca che sembri,può prescindere dagli altri. Superate lamentalità provincialista e, in ogni momento,promuovete l’interprovincialità ed il senso diappartenenza all’Ordine (cf. PdV, 31).

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