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Acta Ordinis 2010 N.1 - OFM

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AD CHRONICAM ORDINIS 163storale vocazionale. La cura pastorale dellevocazioni, a partire da una cura adeguata dellanostra vita in tutti i suoi aspetti, deve essereconsiderata come uno degli obiettivi prioritaridi questi anni in tutte le Province e Conferenzeeuropee. Ci serve più fantasia evangelica ecreatività per proporre ai giovani, con rispettoma anche con coraggio, il “vangelo della vocazione”.Dobbiamo anche dedicare più mezzie persone per l’evangelizzazione dei giovani.Non possiamo rassegnarci. «Sebbene siagrande il fascino di Francesco e Chiara di Assisisui giovani» (Giovanni Paolo ii, Messaggioal Capitolo generale 2003, n. 5); e, d’altra parte,«non è vero che la gioventù pensa soprattuttoal consumismo e al piacere... La gioventùdesidera grandi cose, desidera il bene» (Benedettoxvi, Discorso ai pellegrini tedeschi, 25aprile 2005; cf. EiE 39). Se questo è vero, eio lo credo, dobbiamo domandarci: «Cosa cimanca per una proposta vocazionale adeguataai giovani di oggi?». La migliore struttura sucui possiamo investire oggi è l’evangelizzazionedella gioventù. Da ciò dipende il nostropresente e, soprattutto, il nostro futuro.ConclusioneFratelli Ministri: il Capitolo generale ci haaffidato questo “mandato” del Progetto Europa,nel suo duplice versante: l’Europa secolarizzatacentrale e occidentale e la nostrapresenza nell’Ucraina bizantina. Oggi lo restituiscoa tutti voi con una proposta davveroconcreta nel campo della nuova evangelizzazione,una nuova presenza sul Cammino diSantiago, senza dimenticare la chiamata che civiene rivolta di rafforzare la nostra presenzanella Chiesa greco-cattolica in Ucraina.Mentre chiedo all’UFME che, in collaborazionecon il Governo generale, continui adapprofondire gli obiettivi e i mezzi per portareavanti il Progetto Europa, chiedo generosità eapertura di mente e di cuore per l’approvazionedella proposta fatta e per sostenere con personalela nuova Fondazione “Beato Egidio”.«Voi non solo avete una storia gloriosa daricordare e da raccontare, ma anche una grandestoria da costruire!». Con lucidità e audacia,puntiamo gli occhi al futuro, verso cui loSpirito ci spinge per continuare a fare grandicose (cf. VC 110).Fr. José Rodríguez Carballo, ofmMinistro generale4. Messaggio ai Frati Minori d’EuropaCarissimi fratelli,«Il Signore vi dia Pace».1. Come Ministri Provinciali dell’Unionedei Frati Minori d’Europa, ci siamo incontratiqui a Bruxelles, sede delle istituzioni europee.È stata un’esperienza gioiosa di incontro trafratelli, di lode a Dio risuonata attraverso lelingue dei nostri popoli, di dialogo e di ascoltoper conoscere le storie gli uni degli altrie condividere con gli uomini e le donne delnostro tempo «le gioie e le speranze, i sognie le angosce ». Abbiamo potuto accogliere latestimonianza dei nostri fratelli di Ucraina eBielorussia, che ci hanno parlato dello sviluppodel nostro Ordine sulla frontiera orientaledell’Europa. Abbiamo ascoltato voci qualificatedella società e delle istituzioni comunitariee raccolto il loro appello a portare i valoritipici della nostra spiritualità, per dare un’animaal cammino di costruzione della casa comuneeuropea, per offrire un modello di fraternitàe solidarietà alle relazioni tra i popoli, perumanizzare le dinamiche dell’economia, perseminare l’apertura a Dio dentro un processoche sarebbe fallimentare se si ispirasse solo aragioni politiche ed economiche.2. In un contesto europeo che vive in varimodi la secolarizzazione e il rapporto con i valoritrascendenti, noi Frati Minori desideriamoessere, come san Francesco d’Assisi, annunciatoridel vangelo, testimoni che una spiritualitàautentica può offrire un supplementod’anima e di fraternità al nostro continente,che è chiamato a riscoprire nuovamente i suoivalori comuni e le ragioni della propria unità.3. Nel mezzo dell’attuale crisi finanziariaed economica, che ha lasciato tante persone efamiglie in condizione precaria per la perditadel lavoro, della casa, dei propri risparmi, noiFrati Minori, ci impegniamo come san francescod’Assisi, a essere ancor più solidali efraterni, a servizio di quell’Europa che vuoleessere vicina alle persone e alle famiglie chesoffrono le situazioni più angoscianti.4. Il nostro continente conosce sempre piùcommistioni interculturali e coabitazioni interreligiosea volte molto delicate. Noi, Frati Minorie frati del popolo, vogliamo intensificare,come san Francesco d’Assisi, le nostre iniziativedi accoglienza dei migranti, di rispetto e didialogo per aiutare le diverse comunità locali,regionali e nazionali, a tessere legami di frater-

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