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Acta Ordinis 2010 N.1 - OFM

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AD CHRONICAM ORDINIS 161di solidarietà sta già portando – la fraternità diPalestrina, di Istanbul, di Bruxelles, così comela Fondazione in Russia/Kazakhstan, e quattrodelle fraternità di Roma, solo per nominarequelle presenze in Europa che dipendonodirettamente dal Ministro generale – la culturadella solidarietà deve trovare sempre più spazionelle Entità, nelle Conferenze e nella Fraternitàuniversale. Però, oltre al fattore sopra indicatodella diminuzione delle vocazioni, la collaborazioneè conseguenza della nostra vocazionead essere signum fraternitatis, all’interno di unaspiritualità di comunione. Una collaborazioneche non implichi solo le Province, ma anche leConferenze e l’insieme delle Conferenze di unostesso continente, come l’UFME.Attualmente dobbiamo confessare apertamenteche, mentre il mondo si sta convertendoin un “villaggio”, il pericolo di progettaree di occuparci e di preoccuparci per i “nostriluoghi” è ancora troppo forte. È il tempo diampliare lo spazio della nostra tenda (cf. Is54,2), di attraversare le frontiere (cf. PdV 22),di «rendere porosi i nostri confini per permettereil flusso della intercomunione e la intercomunicazione»(PdV 22), e di passare dallacollaborazione all’interazione.Nuove forme di evangelizzazioneNon si tratta semplicemente di predicare ilVangelo. Tantomeno dobbiamo accontentarcidi predicarlo dai pulpiti delle nostre chiese,semivuote e in molti casi piene di anziani, sebbeneanche questo sia necessario. Adesso è arrivatoil momento di uscire nelle strade, nellepiazze e sulle vie calpestate dagli uomini e dalledonne di oggi, nostri fratelli, riconoscerci insiemea loro mendicanti di senso, condividendo leloro stesse domande e la ricerca del senso dellastoria, dell’esistenza e della vita (cf. Spc 6).È già suonata l’ora di lasciarci trasformaredal Vangelo (cf. PdV 5) e, in tal modo, testimoniarlo,comportandoci come se fossimouomini del secolo futuro, come dice il Celanodi san Francesco. È l’occasione di accoglierecon gioia la nostra povertà e con la nostra vocedebole ma forte del Vangelo, «situandoci nelcontesto della vita, delle necessità, delle domandee delle sfide dei nostri popoli», annunciareloro la Buona Notizia del Regno, «germedi un mondo nuovo di giustizia, di pace e difraternità [...], oggi più che mai generatore disperanza» (PdV 4). È l’ora di aprirci alle nuoveforme di evangelizzazione.Qualsiasi forma di nuova evangelizzazionedeve partire da una vita di Fraternità in cui sida il primato alla vita di preghiera e all’ascoltodella Parola, in cui si coltivano relazioni autentichee profonde. Queste nuove forme dievangelizzazione devono anche essere caratterizzateda scelte concrete nel campo della minorità:stile di vita semplice e sobrio, tradottoin scelte concrete, itineranza come dimensioneintegrante del nostro carisma, in una vulnerabilitàche si affida alla Provvidenza, condivisionedella vita con la gente, particolarmentecon i poveri e gli emarginati.E a partire dalla fraternità e dalla minoritàla prima cosa che ci viene chiesto è esseretestimoni del Vangelo, essere vangeli viventi,come lo fu Francesco nel suo tempo, a partiredalla logica del dono e della gratuità (cf.PdV 9). L’unica ragione che ci deve portaread essere portatori del dono del Vangelo è lasovrabbondanza dell’Amore sperimentato el’esperienza del Vangelo come dono che è darestituire. Ci vengono chieste anche fantasiae creatività evangeliche. La fantasia evangelicae la creatività ci suggeriranno i modi piùadeguati per restituire il Vangelo all’Europa,«come frati minori evangelizzatori con il cuorerivolto al Signore» (PdV 20).Un segno di rifondazione della nostra vita edella ricerca di nuove forme di evangelizzazioneLa Fondazione “Beato Egidio di Assisi”Su richiesta delle Fraternità di Palestrina edi Istanbul, direttamente dipendenti dal Ministrogenerale, nel tempo forte di gennaio il Definitoriogenerale ha approvato la Fondazione“Beato Egidio di Assisi”, dipendente dal Ministrogenerale. Questa Fondazione è un’Entitàinternazionale e interculturale per il dialogoe la missione, particolarmente in Europa, percui la si può considerare parte del Progetto Europa.La Fondazione non è circoscritta ad unterritorio. Gli obiettivi della Fondazione sono:--Vivere e promuovere il valore delle relazionifraterne come elemento costituivo e checaratterizza tutti gli aspetti della nostra vita:preghiera, lavoro e missione.--Lo spirito missionario, soprattutto “intergentes” in diversi paesi, cercando «camminiinediti di presenza e testimonianza» (Spc33).--Favorire il dialogo ecumenico e interreligioso.

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