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Acta Ordinis 2010 N.1 - OFM

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E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 83Repubblica e la diffusione del brigantaggio,uniti ad un persistente spirito anti-occidentale,provocarono sofferenze, uccisioni e distruzioni.Durante la seconda guerra mondiale (1939-1945) che vide il Giappone invadere la Cina,vennero coinvolte anche le missioni cattoliche,per cui «alcuni confratelli furono uccisi,altri imprigionati, molti insieme ai Vescovi ealle Suore, quali cittadini stranieri, consegnatialla pubblica vigilanza in domicilio coatto» 8 .Questo fu il periodo della nascita della Chiesacattolica in Cina che ebbe il suo atto ufficialenella costituzione della Gerarchia episcopalecinese per disposizione di Pio XII nel 1946.La Costituzione Apostolica del Papa affidava«all’Ordine Serafico cinque Archidiocesi,tredici Diocesi e nove Prefetture Apostoliche.Nel 1948 vi erano in Cina 706 frati minori, deiquali 150 indigeni, e 28 conventi oltre le Casedi Missione e alle Residenze dei Vescovi» 9 .L’ultimo periodo è quello della RepubblicaPopolare Cinese (dal 1949 ad oggi). Conla presa del potere del regime marxista-maoista,le missioni cattoliche furono fatte oggettodell’ira antistraniera e denunciate come strumentidell’imperialismo occidentale. In nomedel patriottismo, le autorità pretesero chevenissero rotti tutti i legami con l’esterno e ilgoverno comunista usò tutti i mezzi per staccarei cattolici cinesi dalla Chiesa universale.Progressivamente tutti i missionari stranierivennero espulsi e si instaurò un sistema di persecuzionesistematica contro i cattolici (vescovi,sacerdoti, religiosi e laici) che non ottemperasseroalle disposizioni governative. Gli annipiù difficili furono quelli della RivoluzioneCulturale, dal 1966 al 1976, con il tentativoideologico di distruggere tutto ciò che venivadalla tradizione cinese. È seguito un periododi progressiva, anche se timida, apertura cheha permesso di ricostituire anche la presenzafrancescana in Cina. Secondo il Necrologiodei Frati cinesi, dal 1200 al 1977 si registrano1.162 Frati Minori vissuti in Cina 10 .Le caratteristiche principaliL’evangelizzazione in genere, e quellafrancescana in particolare, in Cina ha attraversatoperiodi e condizioni diverse lungo isecoli. Alcuni caratteri generali, tuttavia, siapure vissuti storicamente in maniera diversa,hanno come accompagnato questa lunga esofferta storia, e sono adeguati per restituircile caratteristiche delle missioni cattoliche efrancescane in Cina.Le vie umane della missioneUn primo aspetto che risalta è quellodell’utilizzo da parte dei missionari delle “vieumane”, che si presentavano loro e che divenivanoi canali attraverso i quali entrare ed operare.Sin dall’inizio, fra Giovanni da Pian delCarpine e poi fra Giovanni da Montecorvino,e con loro altri francescani, potettero arrivarenell’estremo oriente, alla corte dei Mongoli,grazie all’incarico ricevuto dai Papi di Ambasciatoridi pace. Il loro itinerario seguiva ilcammino dei mercanti, soprattutto i veneziani.Potettero restare e agire in Cina fino a quandoi Mongoli dominatori, che li avevano accolti,restarono al potere.Cambiato il regime con l’avvento delladinastia Ming, il dominatore straniero vennecacciato e con esso anche i missionari stranieri.Questi potettero rientrare in Cina grazieagli esploratori e colonizzatori portoghesi chenell’epoca delle grandi scoperte (sec. XVI) arrivaronofino all’estremo oriente. Con l’arrivodei portoghesi e degli spagnoli fu introdottoil sistema del “protettorato” che condizionavamoltissimo la libertà dei missionari e dellaChiesa, tanto che i missionari che partivanoper il lontano Oriente dovevano prima prestaregiuramento nella capitale portoghese! Se siaggiungono i saccheggi e i massacri ai qualisi lasciarono andare gli europei, si può capireperché anche i missionari europei venisserorifiutati come “diavoli stranieri”. Altri favoriebbero i missionari nel periodo del neo-colonialismodi fine Ottocento dagli Stati europeie parallelamente ci fu un’altra ondata di persecuzioniper cacciare gli stranieri e la loro religione.Tutta questa storia può aiutare a capirein parte il principio anche attuale dell’autonomiacinese e del rifiuto di tutto ciò che vienedall’esterno, compresa la Chiesa cattolica diRoma 11 .La promozione umana e culturaleUna volta arrivati nel territorio, i missionarisi concentravano sullo svolgimento della loromissione. Nei rapporti con le autorità e con leélites culturali, non pochi Francescani si dedicaronoalla lingua cinese, redigendo ancheDizionari e Grammatiche adatte agli europei,come quelle del sinologo fra Basilio Brollo daGemona nel XVII secolo 12 e di mons. EligioCosi nel XIX secolo, oppure la scuola di linguacinese aperta a Pechino nel XX secolo, e ancoradiversi scritti francescani sulla cultura cinese.In favore della gente delle campagne e deipiccoli villaggi, dove prevalentemente opera-

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