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Acta Ordinis 2010 N.1 - OFM

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EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 57della Parola, personalmente e comunitariamente,in maniera frequente e regolare(Mandati 12; CCGG 22).* Condividere con i laici, con la FamigliaFrancescana e con i cristiani di altre Chieseincontri di formazione biblica, gruppi biblici,lettura orante della Parola.* Curare e/o rivedere la qualità della vita individualee comunitaria secondo le esigenzeradicali della “sequela Christi”; ad esempio:la sobrietà nel vestire e nel mangiare,la proprietà e l’uso privato o comunitariodegli autoveicoli e di altri mezzi tecnologici,la destinazione dei locali non utilizzati,qualche progetto di solidarietà con i laici infavore di persone emarginate o per le missioni,ecc.GESTI E SEGNI* Fare una celebrazione della riconciliazionein Fraternità per purificare e rinnovare lacomunione fraterna, in occasione del Perdonodi Assisi <strong>2010</strong>.* Celebrare in un modo particolare il 25° anniversariodello Spirito di Assisi il 27 ottobre2011, magari facendolo precedere da unTriduo (Mandati 29).* Far conoscere la Terra Santa, come il luogodell’incarnazione del Vangelo, anche attraversoil DVD della Custodia.Anni2012-2013RESTITUIAMOIL DONO DEL VANGELO«Andate in tutto il mondo e proclamate ilVangelo a ogni creatura» (Mc 16,15).«Quello che abbiamo veduto e udito, noilo annunciamo anche a voi, perché anche voisiate in comunione con noi» (1Gv 1,3).Andare al mondo(inter gentes e ad gentes),in Fraternità e Minorità,per vivere la nostra missione evangelizzatriceISPIRAZIONESan Francesco ci insegna (cf. Rnb 17,17;23,8) che «nulla ci appartiene, tutto è dono ricevuto,destinato ad essere condiviso e restituito»(Spc 19). Il primo grande dono è il Vangelo,che siamo chiamati a restituire con la vita(cf. PdV 10; 11). Noi Frati Minori ci sentiamochiamati a vivere nella logica del dono che hala sua fonte nell’Eucaristia (cf. Am 1; LOrd 28-29; Spc 22), e a considerare la nostra missioneevangelizzatrice come restituzione agli altridel dono del Vangelo ricevuto.Riconosciamo che il nostro primo impegnoè di imparare ad ascoltare la parola di Gesù e arestituirla agli uomini e alle donne di oggi (cf.PdV 10)?La prima forma di evangelizzazione è lacomunione di vita in Fraternità (cf. CCGG87,2).«È sempre la Fraternità che evangelizza»(PdV 27). Anche se l’attività è svolta daun singolo Frate, questi opera in nome e permandato della Fraternità.Perché questo possa avverarsi nella realtàconcreta e quotidiana è necessario che si elaboriun progetto fraterno di vita e missione inmodo da «integrare la missione evangelizzatricenel contesto della nostra vita e di stabilirvipriorità che guidino le nostre decisioni»(PdV 28).Noi andiamo per il mondo come fratelli ecome minori, «come servi e soggetti a tutti, pacificie umili di cuore» (CCGG 64).Le nostre relazioni fraterne si qualificanoper la semplicità, il farsi “più piccoli” diqualsiasi persona che si possa incontrare (cf.CCGG 67)?Il nostro porci in relazione come minori favoriscel’epifania dell’altro e la dignità di ognipersona umana (cf. CCGG 68,1)?La nostra minorità vissuta ci porta a farescelte coraggiose e ci conduce laddove vivonotanti migranti (cf. PdV 23)?Una Fraternità evangelica che vuol portareagli altri il dono del Vangelo ricevuto devesaper leggere i segni dei tempi per cogliernel’attualità e l’urgenza, e per condividere inprofondità la vita dei popoli, con tutta la lorocomplessità (cf. PdV 14).Sappiamo ancora «abitare le frontiere» geografichee antropologiche del nostro tempo(cf. PdV 22)? Vivendo in spazi comuni, dovecoabitano culture e religioni diverse, sappiamoformarci per il dialogo e restituire il Vangeloin questi stessi ambiti (cf. PdV 24)?San Francesco ci ha indicato due modi dievangelizzare: la testimonianza silenziosa (cf.Rnb 16,6; CCGG 90-99) e l’annuncio esplicito(cf. Rnb 16,7; CCGG 100-110). In queste dueforme si intrecciano «le caratteristiche dellamissione inter gentes con quelle della missionead gentes, in una sintesi che è resa possibile dalladocilità allo Spirito del Signore» (PdV 20).

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