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Acta Ordinis 2010 N.1 - OFM

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172 AN. CXXIX – IANUARII-APRILIS <strong>2010</strong> – N. 1la casa dei Monfortani. È crollata”. Omar è ilguardiano del convento e maestro dei postulanti.È entusiasta dei suoi giovani, per comehanno reagito al terremoto. Sprizza vitalità datutti i pori, Fr. Omar. Il terremoto gli aziona unvulcano di idee: per i bambini della strada, perle famiglie senza casa, per i poveri. Vorrebbeuna casa più grande, la misura del suo abbracciogli sta stretta qui.Dopo aver visto la città, nel pomeriggio,Fr. Colombamo mi invita a visitare il chiostrodove lui ama fare la sua contemplazione quotidiana.È il chiostro della miseria: una sorta dimercato-dor mitorio, dove la gente vende unamagra mercanzia e al contempo mangia, vive edorme. Negli stes si mi nispazi, sovraffollati dibambini e di vecchi e ancor di più da nugoli disporche mosche e rivoli di li quami innominabili,perfino la luce non osa entrare e nel semibuiosembra di trovarci in un am biente irreale.Da molte parti, chi da cassoni bisunti, chi datendaggi strappati, è un invocativo con ti nuo:“Columbano…, Columba…, mon père…”.Ognuno vuol dare la mano al frate, par la re unpoco con lui; i bambini gli si stringono attorno.A tutti fra Colombano apre il suo tesoro:un sor riso incantevole, una luce che provieneda lontano, dall’alto. Qui tra i rifiuti, casa deidisperati ho vi sto la Trinità, perché ho visto lacarità: aveva il volto di fra Colombano. Stavaaccarezzando la mi se ria incarnata, quando unraggio di luce lo rendeva come un faro splendente,bello come un an ge lo.Visito le altre due fraternità. Il miracolodell’esser tutti vivi (dieci frati e undici giovaniin formazione) è vissuto come il privilegio diconsacrarsi buoni samaritani di tanti sventurati.Il convento-parrocchia di Crois-les-missionsè stato il più colpito, ma il piazzale trala chiesa senza più facciata e il convento inagibileè meta di numerosi malati che cercanoil frate infermiere Jean Louis. La media giornalieradi malati visitati è oltre la cinquantina.Da parte sua, il parroco ascolta, consola. Fr.Dempsey, oltre che pastore di questa parrocchia,è anche il Presidente della Fondazione diHaiti, nata alcuni anni fa in dipendenza dallaProvincia Centroamericana.Il terzo convento è Lilavois, l’unico ad averresistito alla violenza viscerale del terremoto.Situata in un luogo pianeggiante, attorniatadalla vegetazione tropicale con abbondantifiori e frutti, questa casa serve da logistica. Quigiungono i camion partiti da Santo Domingo,con cibo e medicine. Da qui si organizza la distribuzione.Questo lavoro è garantito dai giovaniin formazione che hanno qui la loro sede.Mentre lascio questa città, cimitero pieno divita, guardo la cattedrale. Le due pareti sembranobraccia mutilate e denudate che s’innalzanoverso il cielo azzurro, in preghiera.Attorno è l’andirivieni dei volontari, angeliche annunziano il Cristo risorto. Vedo fremitidi speranza, germogli di risurrezione. Parto,mentre tengo stretto il piede dell’Immacolata,già abitatrice gloriosa della Cattedrale distrutta,e con questa frantumata. Ho deciso diportarla con me, come terremotata Madonnapellegrina, ora umile questuante per i suoi figlihaitiani.Fr. Massimo Tedolti3. Carta a los Hermanos de toda la OrdenHaití, 7 de febrero de <strong>2010</strong>Queridos hermanos de toda la Orden:Mientras dejamos Haití, queremos participarlesnuestros sentimientos, lo que hemos vistoy vivido en estos días:- Agradecemos al Señor, al que hemosencontrado vivo entre la mortandadde Puerto Príncipe. Está vivo en lossobrevivientes, en los heridos y enfermos,en tantísimos pobres. Es la vida de losdifuntos. Junto a las fosas comunes hemosido a rezar; allí llevamos la oración deustedes, como también llevamos su afectoy solidaridad a los vivos.- Agradecemos a los hermanos que viven enlas tres Fraternidades de Puerto Príncipe.Nuestro corazón está lleno de alegríay admiración por haber constatado concuanta pasión viven ellos el amor fraterno:las iglesias y conventos son dispensariospara los enfermos, comedores para los quetienen hambre, dormitorios para quienesperdieron la casa. Ellos caminan por lossenderos de la destrucción y de la miseriapara buscar a los cristos pobres y ayudarlesa no perder la esperanza en el Dios de lavida. El pueblo haitiano que lleva innata lafuerza de la supervivencia, confía muchoen la ayuda de los frailes.- También les agradecemos a ustedes,queridos hermanos de toda la Orden, porla cercanía que han mostrado al pueblo

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