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Acta Ordinis 2010 N.1 - OFM

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80 AN. CXXIX – IANUARII-APRILIS <strong>2010</strong> – N. 1secoli prima da Giovanni da Montecorvino.Quindi possiamo affermare che viva ed efficaceè la Parola di Dio, come dimostra anchela vicenda del venerabile Fr. Gabriele Allegrache fondò l’attuale studio biblico di HongKong.La Cina sta vivendo oggi un momento dievoluzione in cui le situazioni cambiano a secondadei luoghi, dei tempi e dei modi di vederela realtà.Attualmente la Chiesa e la religione sonodiventate realtà accettabili in Cina, con studiosi,pubblicazioni, istituti e professori che si occupanodel cristianesimo. La Cina non è mai statacosì aperta al cristianesimo come oggi, come dimostranodiverse attività educative e i seminaripresenti nel territorio. In questa realtà emergono,tuttavia, dei problemi quali la formazionedei giovani, soprattutto preti, religiosi e suore;infatti l’ateismo e il materialismo sono presentiovunque e anche nei giovani cattolici. Mancala profondità della spiritualità, così come sisente la mancanza di generazioni di sacerdoti e,pertanto, quando si deve scegliere dei candidatiall’episcopato o sono troppo anziani o troppogiovani. Per questo si cerca di inviare i giovanisacerdoti a formarsi a Roma o altrove. Si percepisceanche un calo delle vocazioni, dovuto allapolitica del figlio unico. Altra questione apertaè la separazione della Chiesa: infatti anche setutti sono fedeli al Papa e ai dogmi della fede,c’è la presenza opprimente dell’AssociazionePatriottica che crea problemi. Davanti a tuttociò si può dire che c’è speranza per la Cina e perla Chiesa in Cina.Al termine Fr. José Rodríguez Carballo haricordato che la missione francescana è stataun continuo espandersi: dall’Umbria alla presenzatra i saraceni, in India, in Cina. Ripercorrendole tappe principali della presenza francescanain Cina, le sintetizza in cinque momenti:le vie umane percorse dai missionari, accantoa mercanti ed esploratori; la promozione umanae culturale con attenzione alla lingua e allacultura cinese, alla cura dei lebbrosi, dellebambine e degli orfani, l’annuncio esplicitodel Vangelo, le diffusione del libro sacro, attraversotraduzioni – come mostra la vicendadel venerabile Gabriele Allegra –, la testimonianzadel martirio. L’evangelizzazione dellaCina presenta anche delle sfide, quali l’inculturazionecon la conseguente implantatio <strong>Ordinis</strong>,la creazione di strumenti di collaborazionee di riconciliazione, prima di tutto nellaChiesa in Cina, seguendo le indicazioni dellaLettera di Benedetto XVI, l’attività sociale, lacollaborazione con le altre realtà francescane,quali le Suore Francescane Missionarie di Mariae l’Ordine Francescano Secolare.Concludendo ha affermato che se bello è ilpatrimonio francescano in Cina, altrettanto èla responsabilità missionaria per l’Ordine.La giornata si è conclusa con l’assegnazionedel Premio San Francesco rispettivamentea Benedik H. Mertens per il suo volume Solitudoseraphica e a Luca Parisoli per l’operaLa Summa fratris Alexandri e la nascita dellafilosofia politica francescana.Fr. Fulvio, Guardiano della fraternità diMontecorvino Rovella (Salerno), paese nataledi frate Giovanni, ha fatto dono all’UniversitàAntonianum di un quadro raffigurante il missionariofrancescano, mentre l’icona di Giovannida Montecorvino, frate minore e primovescovo in terra di Cina, dipinta da Fr. AntonioBaù, ofm, ha presieduto l’intero incontro.Fr. Pietro Messa2. Discorso del Ministro generale e GranCancelliereRoma, Aula S. Antonio (PUA), 15.01.<strong>2010</strong>I FRATI MINORIIN CINASono ancora ben presenti in noi i momentidi riappropriazione della “grazia delle origini”che abbiamo appena celebrato in occasionedell’VIII centenario dell’approvazione dellaprima “forma vitae” di san Francesco da partedel Papa Innocenzo III. Agli inizi, Francescoebbe la rivelazione fondamentale che per esserefedele discepolo del Signore doveva vivereil Vangelo integralmente e poi andare adannunciarlo alla gente del suo tempo. Come ciha ricordato il Capitolo generale di Pentecostedel 2009, «Francesco e i suoi fratelli della primaora furono particolarmente colpiti dai testievangelici dell’invio in missione dei discepoli,che ispirarono il loro andare per il mondosprovvisti di quanto poteva dar loro sicurezza»1 .La chiamata ad essere annunciatori edevangelizzatori, Francesco e i suoi Frati lacompresero come un atto dovuto di restituzioneal Signore del dono del Vangelo ricevuto.L’ultimo Capitolo di Pentecoste descrive iFrati Minori come coloro che sanno «impararead ascoltare la parola di Gesù e a restituirlaagli uomini e alle donne di oggi, nello spiri-

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