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Acta Ordinis 2010 N.1 - OFM

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EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 5riuniti in fraterna assemblea liturgica, nellafesta della conversione dell’apostolo Paolo,concludiamo oggi l’annuale Settimana dipreghiera per l’unità dei cristiani. Vorrei salutarevoi tutti con affetto e, in particolare, ilCardinale Walter Kasper, Presidente del PontificioConsiglio per la Promozione dell’Unitàdei Cristiani, Mons. Francesco Monterisi, conl’Abate e la Comunità dei monaci, che ci ospitano.Rivolgo, altresì, il mio cordiale pensieroai Signori Cardinali presenti, ai Vescovi ed atutti i rappresentanti delle Chiese e delle Comunitàecclesiali della Città, qui convenuti.Non sono passati molti mesi da quando si èconcluso l’Anno dedicato a San Paolo, che ciha offerto la possibilità di approfondire la suastraordinaria opera di predicatore del Vangelo,e, come ci ha ricordato il tema della Settimanadi preghiera per l’unità dei cristiani – «Di questovoi siete testimoni» (Lc 24,48) –, la nostrachiamata ad essere missionari del Vangelo.Paolo, pur serbando viva ed intensa memoriadel proprio passato di persecutore dei cristiani,non esita a chiamarsi Apostolo. A fondamentodi tale titolo, vi è per lui l’incontro con il Risortosulla via di Damasco, che diventa anchel’inizio di un’instancabile attività missionaria,in cui spenderà ogni sua energia per annunciarea tutte le genti quel Cristo che aveva personalmenteincontrato. Così Paolo, da persecutoredella Chiesa, diventerà egli stesso vittimadi persecuzione a causa del Vangelo a cui davatestimonianza: «Cinque volte dai Giudei ho ricevutoi quaranta colpi meno uno; tre volte sonostato battuto con le verghe, una volta sonostato lapidato... Viaggi innumerevoli, pericolidi fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai mieiconnazionali, pericoli dai pagani, pericoli nellacittà, pericoli nel deserto, pericoli sul mare,pericoli da parte di falsi fratelli; disagi e fatiche,veglie senza numero, fame e sete, frequentidigiuni, freddo e nudità. Oltre a tuttoquesto, il mio assillo quotidiano, la preoccupamentedisponibili per le esigenze della ChiesaUniversale. Questa flessibilità rese possibilel’invio dei frati più adatti per lo svolgimentodi specifiche missioni e gli Ordini Mendicantiraggiunsero l’Africa settentrionale, il MedioOriente, il Nord Europa. Con questa flessibilitàil dinamismo missionario venne rinnovato.Un’altra grande sfida era rappresentata dalletrasformazioni culturali in atto in quel periodo.Nuove questioni rendevano vivace la discussionenelle università, che sono nate alla fine delXII secolo. Minori e Predicatori non esitaronoad assumere anche questo impegno e, comestudenti e professori, entrarono nelle universitàpiù famose del tempo, eressero centri di studi,produssero testi di grande valore, diedero vita avere e proprie scuole di pensiero, furono protagonistidella teologia scolastica nel suo periodomigliore, incisero significativamente nello sviluppodel pensiero. I più grandi pensatori, sanTommaso d’Aquino e san Bonaventura, eranomendicanti, operando proprio con questo dinamismodella nuova evangelizzazione, che harinnovato anche il coraggio del pensiero, deldialogo tra ragione e fede. Anche oggi c’è una“carità della e nella verità”, una “carità intellettuale”da esercitare, per illuminare le intelligenzee coniugare la fede con la cultura. L’impegnoprofuso dai Francescani e dai Domenicani nelleuniversità medievali è un invito, cari fedeli, arendersi presenti nei luoghi di elaborazione delsapere, per proporre, con rispetto e convinzione,la luce del Vangelo sulle questioni fondamentaliche interessano l’uomo, la sua dignità,il suo destino eterno. Pensando al ruolo deiFrancescani e Domenicani nel Medioevo, alrinnovamento spirituale che suscitarono, al soffiodi vita nuova che comunicarono nel mondo,un monaco disse: «In quel tempo il mondo invecchiava.Due Ordini sorsero nella Chiesa, dicui rinnovarono la giovinezza come quella diun’aquila» (Burchard d’Ursperg, Chronicon).Cari fratelli e sorelle, invochiamo proprioall’inizio di quest’anno lo Spirito Santo, eternagiovinezza della Chiesa: egli faccia sentire adognuno l’urgenza di offrire una testimonianzacoerente e coraggiosa del Vangelo, affinchénon manchino mai santi, che facciano risplenderela Chiesa come sposa sempre pura e bella,senza macchia e senza ruga, capace di attrarreirresistibilmente il mondo verso Cristo, verso lasua salvezza.Benedetto XVI[L’Osservatore Romano, 14 gennaio <strong>2010</strong>)2. Omelia a conclusione della Settimana dipreghiera per l’Unità dei CristianiRoma, Basilica di San Paolo fuori le Mura,25.01.<strong>2010</strong>CRISTIANI UNITIPER DARE CREDIBILITÀALL’ANNUNCIO DEL VANGELOCari fratelli e sorelle,

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