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Acta Ordinis 2010 N.1 - OFM

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54 AN. CXXIX – IANUARII-APRILIS <strong>2010</strong> – N. 1mo, verso dove ci spinge lo Spirito e verso dovevogliamo andare. Questo è ciò che precisamentesi propone il moratorium deciso nell’ultimoCapitolo generale (cf. Mandato 10).Data la situazione attuale, in molti casi,questo discernimento porterà necessariamenteal ridimensionamento, processo doloroso,certamente, ma che può essere vissuto comeun momento di grazia pasquale per tentare diridarci un significato in una maniera più profetica(cf. PdV 31).Tutto ciò comporta una rivitalizzazione endogena,una conversione profonda al Vangeloe alla forma di vita che abbiamo abbracciatocon la professione. Solo così potremo inventarestrutture adeguate alle situazioni attuali, cheda una fedeltà dinamica alle origini ci permettanodi essere provocatori, di porre interrogativiagli uomini e alle donne di oggi, e fare unaproposta vocazionale convincente.Di fronte a queste esigenze, e se il carismadi Francesco appartiene alla Chiesa e al mondo,e non solo a noi, non possiamo permettereche questo muoia. Molte strutture dovrannomorire, incluse alcune Entità, però ciò che nonpossiamo permettere è che muoia il carisma,anzi di più, dobbiamo rivitalizzarlo. Questa èla nostra responsabilità nel momento attuale,ad esso tende precisamente il ridimensionamento.Appello finaleMiei cari fratelli e sorelle, davanti a noi sipresenta una grande opportunità che è nellostesso tempo una grande responsabilità: ravvivarela nostra vita evangelica. Questo puòessere il frutto più bello della grazia delle originiche insieme abbiamo vissuto in questi anni.Chiamati a ravvivare in noi l’impulso delleorigini, lasciamoci impregnare dal Vangeloe saremo trasformati in uomini nuovi, liberi,evangelici, autentici servi della Parola nell’impegnodell’evangelizzazione. In continuitàcon l’esperienza di Francesco anche oggi noiaccogliamo e conserviamo nel cuore il Vangelo,perché sia sempre lampada per i nostripassi, luce sul nostro cammino (cf. Sal 118,105), in modo tale che le nostre opzioni concreterispondano alle esigenze del Vangelo cheabbiamo promesso di osservare fedelmente.Cari fratelli e sorelle, io, vostro Ministro eservo, in profonda comunione con i fratelli delDefinitorio, vi supplico, nella carità che è Dio(cf. 1Gv 4,16), che accogliate con benevolenzale mie parole e poniate in pratica quanto chiedequesto progetto di animazione che vi proponiamocome Definitorio generale per questianni <strong>2010</strong>-2015.“E tutti quelli e quelle che con benevolenzale accoglieranno […], li benedica il Padre e ilFiglio e lo Spirito Santo. Amen” (2Lf 88).Roma, 2 febbraio <strong>2010</strong>.Festa della Presentazione del SignoreFr. José Rodriguez Carballo, ofmMinistro generale <strong>OFM</strong>IL PROGETTOCelebrando la grazia delle origini siamo riandatia san Francesco, ed egli ci ha rinviati aGesù Cristo e al suo Vangelo. La Protoregolaconteneva poche frasi evangeliche che esprimevanole esigenze radicali della “sequelaChristi”. Per seguire con rinnovata fedeltà ilnostro Padre san Francesco, ripartiamo anchenoi dal Vangelo, per viverlo con lui incarnandonel nostro tempo le Priorità del nostro carisma.Il Vangelo è la nostra regola e vita (cf. Rb1,1). Esso è il nucleo essenziale della nostraprofessione (cf. CCGG 5,2). Ciò esige di faredel Vangelo la norma suprema della nostravita (personale e fraterna), mettere al centro lapersona di Gesù, lasciare che sia il Vangelo ailluminare e guidare le nostre decisioni, i nostriprogetti, lasciarci coinvolgere nell’avventuradi Dio, fidarci, rischiare, aprirci alle Sueesigenze, a quelle più radicali.Ripartire dal nocciolo da cui è fiorito il carismafrancescano, il Vangelo appunto, significariandare all’intuizione carismatica di Francesco,prima che si mescolasse con l’istituzionee poi con tante strutture materiali (cf. 1Cel 84).Noi studiamo e insegniamo la Parola di Dioagli altri, ma spesso non la facciamo entraredentro il nostro cuore, non ci lasciamo abitaredalla Parola, e non la viviamo con coerenzae autenticità. Abbiamo bisogno di passare ancoradall’intelletto al cuore, dalla conoscenzaall’adesione personale, da una fede conosciutaad una fede vissuta, per fare unità nella nostravita. Abbiamo bisogno di riascoltare con rinnovatoimpegno, l’invito di Gesù: “convertitevi,cioè, credete al Vangelo” (Mc 1, 15).Noi ci ritroviamo anche spesso a dover“mantenere” tante strutture che abbiamo ere-

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