Il settore biomedicale e il cluster deidispositivi ortopedici di riabilitazioneVa sottolineato come nel settore in esame il legameprodotto-servizio sia particolarmente stretto ecome le imprese specializzate nella produzione didispositivi su misura costituiscano anche, in massimaparte, rete specializzata di distribuzione degli ausili diserie nel territorio.La specializzazione consiste nel possesso di diversiimportanti requisiti: (i) presenza reale ed operativasul territorio e capacità di accoglienza dell’utente(requisiti strutturali e organizzativi); (ii) capacitàdi assistenza e guida tecnica al fine della garanziaeffettiva della libera scelta del dispositivo da partedell’assistito; (iii) adeguate competenze professionaliapplicate per la personalizzazione del prodottoe per l’informazione/formazione sul suo correttofunzionamento. Ciò avviene attraverso la prestazioneprofessionale in continuum dei Tecnici Ortopedici eil loro aggiornamento sulle tecnologie e i materiali.Questi professionisti, su tutto il territorio, sono inmassima parte garantiti negli organici funzionali delleimprese registrate al Ministero in qualità di fabbricantidi dispositivi medici su misura.Tali elementi saranno ripresi ed approfonditi alla luce:• dell’attuale dibattito in merito alla modifica (insenso migliorativo) della normativa vigente intema di assistenza protesica, al fine di tradurli inutili indicazioni e indirizzi per gli organi deputatialla ridefinizione delle modalità di erogazione delleprestazioni di assistenza protesica, cfr paragrafo 3.3;• degli elementi e spunti emersi dall’analisi dei casiaziendali presentati e discussi nel paragrafo 5.2.18
Dinamica di domanda e offertadi dispositivi medici nel <strong>Veneto</strong>2. Disabilità e non autosufficienza: trend,politiche pubbliche e dati di spesaI driver che possono influire in misura determinantesulla domanda di dispositivi medici ortopedici e diriabilitazione e, di conseguenza, sulle imprese diproduzione e distribuzione di tali prodotti e servizisono collegabili al fenomeno della disabilità.Sulla base di tale premessa, il presente capitolo: i)riporta alcuni dati in merito alla dinamica di talefenomeno (sia a livello nazionale, che con un focusdescrittivo sulla Regione <strong>Veneto</strong>), ii) esamina leprincipali politiche pubbliche e gli interventi attivatiper far fronte alle esigenze dei disabili e delle lorofamiglie, iii) presenta alcuni trend di spesa sanitariapubblica e privata riconducibili al tema della disabilità.Si ritiene infatti che, costituendo l’assistenza protesicaun tassello fondamentale nell’ambito del processo diassistenza e cura dei disabili, l’analisi della rilevanzadel target di pazienti cui essa si rivolge e del contestoistituzionale in cui essa si inserisce siano elementifondamentali al fine di discutere le caratteristiche e deilivelli di qualità dei prodotti e servizi oggetto della ricerca.2.1. La disabilità in ItaliaLa condizione di disabilità, secondo la definizionedata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS), consiste nella “riduzione o perdita di capacitàfunzionali o di svolgere attività, conseguenti ad unamenomazione”, che può essere di tipo anatomico,psicologico o funzionale.Nel marzo 2007 è stata pubblicata l’indaginemultiscopo Istat “Condizioni di salute, fattori di rischioe ricorso ai servizi sanitari” relativa all’anno 2005, cherappresenta l’analisi più recente disponibile sulledimensioni della disabilità in Italia. Considerando ilnumero di persone che vivono in famiglia e le personeresidenti nei presidi socio-sanitari si giunge ad unastima complessiva di poco meno di 2,8 milioni dipersone con disabilità, di cui 2 milioni persone anziane.Quasi un milione di disabili vive sostanzialmenteconfinato in casa a causa dell’esistenza di barrierearchitettoniche e della carenza di servizi sociali esanitari di supporto.Si denota inoltre una correlazione del fenomeno conl’età delle persone: il 9,7% dei disabili è nella fascia dietà tra 70-74 anni; il 17,8% nella fascia tra 75-79 anni einfine il 44,5% in quella over 80. Considerando il tassostandardizzato per età, la disabilità risulta in declinonegli ultimi anni (dal 5,7% della popolazione nel 1995al 4,8% del 2005).Dall’analisi della distribuzione territoriale emergeun differenziale tra l’Italia settentrionale e quellameridionale ed insulare. In particolare si osserva untasso di disabilità del 5,7% nell’Italia insulare e del5,2% nell’Italia Meridionale, mentre tale tasso scendeal 4,2% nell’Italia Nord-Orientale e al 4,3% nell’ItaliaNord-Occidentale.La Tabella 2 illustra la distribuzione regionaledelle persone disabili per tipo di disabilità; ladisarticolazione delle diverse forme di disabilità faemergere in particolare il ruolo prevalente di quelleriguardanti le funzioni e il movimento. Colpisceinoltre il dato relativo al confinamento dell’individuopresso il proprio domicilio, cioè le disabilità cheimpediscono, di fatto, all’individuo che ne è vittimadi lasciare la propria abitazione. Nella maggior partedei casi queste situazioni si traducono in anni di vitatrascorsi a letto o su una sedia a rotelle.19