Disabilità e non autosufficienza:trend, politiche pubbliche e dati di spesaRegioneConfinamentoindividualeDifficoltà nelmovimentoDifficoltà nellefunzioniDifficoltà vistaudito, parolaPiemonte 74 91 110 41Valle d’Aosta 2 2 3 1Lombardia 140 158 205 78Bolzano 3 5 7 5Trento 5 5 8 3<strong>Veneto</strong> 81 92 119 42Friuli-Venezia Giulia 24 28 34 11Liguria 39 44 63 14Emilia-Romagna 73 86 106 36Toscana 83 88 119 43Umbria 24 18 35 13Marche 39 39 56 17Lazio 95 91 130 54Abruzzo 27 29 45 16Molise 7 10 11 4Campania 102 99 175 43Puglia 94 109 132 46Basilicata 15 16 21 11Calabria 52 57 68 25Sicilia 134 139 178 55Sardegna 29 36 45 18ITALIA 1.142 1.240 1.670 57743,77 % 64,01 % 47,53 % 22,01 %Tabella 2. Persone di età superiore ai 6 anni che vivonoin famiglia per tipo di disabilità e regione. Anno 2004-2005. (Dati in migliaia)Fonte: Istat, Indagine sulle condizioni di salute e ricorso aiservizi sanitari 2004-2005.2.2. Anzianità e non autosufficienzaSi è detto come il fenomeno della disabilità siacorrelato al progressivo invecchiamento dellepersone. L’Italia è tra i paesi al mondo con la più altapercentuale di anziani rispetto alla popolazione 9 :il peso di coloro che hanno superato la soglia dei65 anni è progressivamente aumentato fino araggiungere circa 10 milioni di abitanti, ovvero quasiun quinto della popolazione italiana (19,5%).L’allungamento della vita media porta con sé ancheproblemi di salute e di non autosufficienza, chene rappresentano uno degli aspetti più critici. La9Al primo gennaio del 2005 l’indice di vecchiaia risultava superiore di 137,5% al resto dei paesi UE.20
Dinamica di domanda e offertadi dispositivi medici nel <strong>Veneto</strong>perdita di autonomia funzionale tra le persone di 65anni e oltre interessa quasi un anziano su cinque 10 .Considerando che in <strong>Veneto</strong> la popolazione conoltre 65 anni era di 827 mila unità nel 2001 e di877 mila unità nel 2007, il numero di anziani nonautosufficienti stimato dal Censis nel 2004 porta aduna percentuale complessiva di non autosufficienzafra gli anziani di oltre il 20% e di quasi il 4% sull’interapopolazione regionale.2.3. Cronicità e non autosufficienzaUn ultimo importante fattore che incide sulladisabilità è la cronicità di alcune patologie. Seconsideriamo i dati relativi al periodo 1993-2000, tuttele patologie croniche sembrano essere caratterizzateda una crescente incidenza.Fra di esse, rivestono particolare importanzaquelle patologie che possono avere un riflessosul settore esaminato in questa ricerca, quali adesempio l’osteoporosi, cresciuta del 28% nel periodoesaminato (cfr Tabella 3).Il forte incremento della prevalenza di patologie acarico del sistema muscolo-scheletrico ha un impattorilevante sull’attività dei servizi sanitari. Si considerinoi dati sull’attività di ricovero della sola Regione <strong>Veneto</strong>relativi alle dimissioni ospedaliere del 2005 in regimeordinario riportati nella seguente tabella; i dati siriferiscono a ricoveri senza complicanze di personecon oltre 65 anni di età (Rif. Tabella 4).Anni Diabete IpertensioneBronchitecronicaArtrosiArtriteOsteoporosiMalattiedel cuoreMalattieallergiche1993 3,4 10,0 7,4 20,5 4,6 3,7 6,01994 3,4 9,7 6,9 19,7 4,6 4,0 6,31995 3,4 10,2 6,9 20,3 4,8 3,8 6,81996 3,4 10,3 6,9 20,6 5,2 3,8 7,21997 3,4 10,3 6,3 19,5 5,3 3,8 7,11998 3,5 10,3 6,0 17,8 5,0 3,7 6,61999 3,5 11,1 6,0 18,1 5,3 3,8 7,72000 3,8 12,1 6,4 19,0 6,4 3,9 8,1% 1993-2000 8,5 17,4 6,0 6,7 28,0 5,4 22,7Tabella 3. Percentuale della popolazione con presenzadi alcune malattie croniche e incrementi percentualirilevati nel corso degli ultimi tre anniFonte: elaborazione Coordinamento nazionale delleAssociazioni dei Malati Cronici-Cittadinanzattiva su datiIstat, Indagine multiscopo, vari anni.DRGN. dimessiFrattura del femore 210Frattura, distorsione, stiramento di braccio, gamba (escluso piede) 678Frattura di anca e pelvi 1. 387Malattia dell’osso e artropatie specifiche 1.936Interventi su articolazioni maggiori e reimpianto arti inferiori 10.552Interventi su anca e femore, eccetto articolazioni maggiori 2.234Tabella 4. Regione <strong>Veneto</strong>. Dimessi in regime ordinarioper DRG. Anno 2005Fonte: Ministero della Salute, dati SDO 2005.10Indagine multiscopo Istat “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari” del 1999/2000.21