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CERGAS.pdf - Osservatorio Biomedicale Veneto

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Le relazioni tra committenza e imprese nel settoredell’ortopedia e la riabilitazione in Regione <strong>Veneto</strong>Di conseguenza, il meccanismo di erogazione degliausili dovrebbe essere guidato dal principio diaumentare il livello di “autonomia” della persona,integrando con l’ausilio la perdita di alcunefunzionalità, e non semplicemente di curare unapatologia con un ausilio standard.A tal proposito riveste un ruolo fondamentalela sensibilizzazione in primo luogo dei pazienti,che sono chiamati ad esercitare la “libera scelta”dell’ausilio. In particolare, è stato evidenziato inmaniera concorde da tutti gli intervistati come lafascia più estesa ed in crescita di pazienti che ricorread ausili, gli anziani, viva in maniera drammaticala perdita di alcune funzionalità, vedendonell’ausilio non un’opportunità di miglioramentodi tale situazione, ma uno strumento che rendemaggiormente evidente tale condizione di disabilità.Per questo motivo, l’attenzione alla scelta dell’ausilioè scarsa, accettando quindi, senza sollevareparticolari eccezioni, la consegna di ausili di qualitàmedio-bassa. Tale atteggiamento, se da un latogarantisce al sistema sanitario un contenimento deicosti, dall’altro comporta una mancata occasione diraccolta di utili feedback per riprogettare determinatiausili, spezzando quel circolo virtuoso che è la linfaper il miglioramento dell’assistenza e l’innovazionedei prodotti. Viceversa, un giovane che si trovi in unacondizione di disabilità risulta molto più attento nellaselezione degli ausili, considerati come strumenti ingrado di accrescere il proprio livello di autonomia; lascelta dell’ausilio è stata paragonata da parte di unintervistato alla scelta di un’autovettura.Si ritiene necessario quindi un investimentomaggiore: i) nella formazione dei medici prescrittori,che in alcuni casi non risultano conoscere in manieraadeguata le caratteristiche tecnico-qualitativedei prodotti disponibili e tendono a prescriverequelli da loro più conosciuti o delle imprese conle quali instaurano rapporti di fiducia (cfr supra);ii) nella diffusione della “cultura” delle disabilitàe dell’”educazione all’autonomia” di particolaricategorie di utenti, come gli anziani.Tale ruolo potrebbe essere assunto dai Centri Ausili; siè detto che in <strong>Veneto</strong> al momento non sono operativestrutture di questo tipo. Alcuni degli intervistati hannosuggerito la possibilità di creare convenzioni con centriausili di altre regioni (in particolare con il SIVA – Servizioinformazione e valutazione ausili – attivo presso laFondazione Don Gnocchi di Milano) per lo scambio dibest practice e l’attivazione di tavoli di lavoro al fine dipromuoverne la diffusione anche in <strong>Veneto</strong>.Tariffe e gare pubblicheLe considerazioni circa le tariffe del sistema sanitarioevidenziano una non sempre idonea copertura delcosto di ausili di qualità, con la necessità da partedel paziente che intenda usufruire di prodotti concaratteristiche superiori a determinati standard diintegrare economicamente il costo del bene.In alcuni casi viceversa, si è evidenziato come ilcosto di un prodotto di qualità sia per il distributoreattualmente anche molto inferiore alla tariffagarantita dal nomenclatore. Ciò diviene possibilegrazie alle innovazioni tecnologiche, che a fronte diun innalzamento della qualità, hanno anche garantitoun contenimento dei costi di produzione. Per questiausili si ritiene utile una valutazione “al ribasso” delleattuali tariffe.Per quanto concerne le procedure ad evidenzapubblica promosse dalle ULSS, emerge un quadromolto diversificato. In alcune circostanze, dove ilprezzo non è stato il criterio prevalente, si riscontra ladisponibilità di prodotti di buona qualità; in altri casidove il prezzo è stato il criterio di selezione principale,non sono sempre garantiti adeguati livelli tecnicoqualitativi.96

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