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rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds

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Volume LXV n. 1 – Gennaio-Marzo 2011<br />

<strong>di</strong>minuzione della povertà è da qualificare come pro-poor anche se la crescita è<br />

accompagnata da un peggioramento nella <strong>di</strong>stribuzione relativa dei red<strong>di</strong>ti. Al<br />

contrario, la definizione relativa pone l’accento sulle ripercussioni che la crescita<br />

economica ha sulla <strong>di</strong>stribuzione dei red<strong>di</strong>ti. La crescita economica influenza in<br />

questo modo la riduzione del livello <strong>di</strong> povertà attraverso due fattori. Il primo è<br />

rappresentato dalla sua ampiezza. Un tasso <strong>di</strong> crescita elevato produce un’elevata<br />

riduzione della povertà in termini aggregati. Tuttavia, la crescita è accompagnata<br />

anche da mutamenti nella <strong>di</strong>stribuzione del red<strong>di</strong>to. Tali mutamenti costituiscono il<br />

secondo fattore: infatti, se si verifica un peggioramento nella <strong>di</strong>stribuzione del<br />

red<strong>di</strong>to, si riducono gli effetti positivi che la crescita economica ha sulla riduzione<br />

della povertà.<br />

L’elasticità della povertà rispetto alla crescita economica è una misura utile a tal<br />

fine 1 , ed è composta da δ e ε. δ esprime la variazione proporzionale della povertà<br />

quando la <strong>di</strong>suguaglianza varia e non sussiste crescita, avrà sempre segno negativo:<br />

quando il tasso <strong>di</strong> crescita è positivo la povertà si riduce sempre, considerata<br />

costante la <strong>di</strong>stribuzione del red<strong>di</strong>to. ε può assumere valori positivi o negativi. Se ε<br />

è negativo (positivo) la povertà si riduce (aumenta): la crescita sarà pro-poor (antipoor).<br />

Per misurare il grado <strong>di</strong> pro-poorness della crescita sono stati proposti<br />

<strong>di</strong>versi in<strong>di</strong>ci che permettono <strong>di</strong> sintetizzare tutte le informazioni <strong>di</strong>sponibili al fine<br />

<strong>di</strong> valutare se la crescita economica ha apportato dei benefici alla popolazione<br />

povera.<br />

Il grado <strong>di</strong> pro-poorness della crescita può essere quantificato facendo ricorso<br />

all’in<strong>di</strong>ce PPGI proposto da Kakwani e Pernia (2001), nonostante non sia rispettato<br />

l’assioma <strong>di</strong> monotonicità 2 :<br />

φ = , dove φ assumerà valore superiore ad 1 se ε < 0.<br />

La crescita è definita pro-poor se φ> 1; questo significa che la popolazione<br />

povera beneficia più che proporzionalmente <strong>di</strong> quella non povera, nello specifico la<br />

crescita si sostanzia in una re<strong>di</strong>stribuzione a favore dei poveri . Se 0

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