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136 Volume LXV n. 1 – Gennaio-Marzo 2011 diminuzione della povertà è da qualificare come pro-poor anche se la crescita è accompagnata da un peggioramento nella distribuzione relativa dei redditi. Al contrario, la definizione relativa pone l’accento sulle ripercussioni che la crescita economica ha sulla distribuzione dei redditi. La crescita economica influenza in questo modo la riduzione del livello di povertà attraverso due fattori. Il primo è rappresentato dalla sua ampiezza. Un tasso di crescita elevato produce un’elevata riduzione della povertà in termini aggregati. Tuttavia, la crescita è accompagnata anche da mutamenti nella distribuzione del reddito. Tali mutamenti costituiscono il secondo fattore: infatti, se si verifica un peggioramento nella distribuzione del reddito, si riducono gli effetti positivi che la crescita economica ha sulla riduzione della povertà. L’elasticità della povertà rispetto alla crescita economica è una misura utile a tal fine 1 , ed è composta da δ e ε. δ esprime la variazione proporzionale della povertà quando la disuguaglianza varia e non sussiste crescita, avrà sempre segno negativo: quando il tasso di crescita è positivo la povertà si riduce sempre, considerata costante la distribuzione del reddito. ε può assumere valori positivi o negativi. Se ε è negativo (positivo) la povertà si riduce (aumenta): la crescita sarà pro-poor (antipoor). Per misurare il grado di pro-poorness della crescita sono stati proposti diversi indici che permettono di sintetizzare tutte le informazioni disponibili al fine di valutare se la crescita economica ha apportato dei benefici alla popolazione povera. Il grado di pro-poorness della crescita può essere quantificato facendo ricorso all’indice PPGI proposto da Kakwani e Pernia (2001), nonostante non sia rispettato l’assioma di monotonicità 2 : φ = , dove φ assumerà valore superiore ad 1 se ε < 0. La crescita è definita pro-poor se φ> 1; questo significa che la popolazione povera beneficia più che proporzionalmente di quella non povera, nello specifico la crescita si sostanzia in una redistribuzione a favore dei poveri . Se 0
Rivista Italiana di Economia Demografia e Statistica attraverso una redistribuzione sfavorevole nei confronti degli individui poveri. Questa situazione è riscontrabile se la crescita è di tipo trickle-down, ovvero se i benefici della crescita economica si spostano lungo un ipotetico asse verticale dagli individui ricchi a quelli poveri. Infatti, sono i ricchi a godere inizialmente dei benefici derivanti dalla crescita economica; solo in un secondo momento, cioè quando i ricchi inizieranno a spendere i loro guadagni, i poveri potranno iniziare ad usufruire solo indirettamente dei suddetti benefici. Questo porta ad affermare che la popolazione povera beneficia della crescita in maniera sempre minore rispetto alla popolazione ricca. Tuttavia il livello di povertà può subire un decremento nonostante i poveri ricevano solo una piccola parte dei benefici totali. Per concludere, se φ
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