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rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds

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Rivista Italiana <strong>di</strong> Economia Demografia e Statistica<br />

dall’estrema eterogeneità <strong>di</strong> questi lavoratori, sia dai dubbi sull’utilizzo <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong><br />

capitale umano che non cor<strong>di</strong>era le caratteristiche dell’occupazione, sia dalla più ridotta<br />

numerosità dei collettivi. Prendendo quin<strong>di</strong> con la dovuta cautela i risultati, le uniche<br />

variabili con impatto sui red<strong>di</strong>ti maschili (oltre ovviamente alle ore lavorate) sono il titolo <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>o e l’esperienza. Tra le donne, c’è ancora un effetto positivo del titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e<br />

dell’esperienza professionale, mentre, come già per le <strong>di</strong>pendenti, l’aver cambiato lavoro più<br />

volte implica minori guadagni. Infine, le donne meri<strong>di</strong>onali guadagnano significativamente<br />

meno delle altre.<br />

6. Conclusioni<br />

In questo lavoro abbiamo analizzato gli effetti selettivi sul processo <strong>di</strong> generazione dei<br />

red<strong>di</strong>ti per uomini e donne derivanti dalla scelta tra lavoro in<strong>di</strong>pendente e <strong>di</strong>pendente.<br />

Esistono infatti preferenze e vincoli familiari <strong>di</strong>fferenziati tra i sessi, così come caratteristiche<br />

inosservabili che possono influenzare sia la scelta sul tipo <strong>di</strong> occupazione che il livello <strong>di</strong><br />

red<strong>di</strong>to. I risultati mostrano che almeno in una parte della forza lavoro occupata, le donne<br />

<strong>di</strong>pendenti, la selezione non è casuale e quin<strong>di</strong> il processo <strong>di</strong> scelta influenza il livello dei<br />

red<strong>di</strong>ti e non considerare questo fatto potrebbe portare a <strong>di</strong>storsione nelle stime. Inoltre, le<br />

donne con migliori caratteristiche salariali inosservabili (così come le osservabili in termini<br />

<strong>di</strong> capitale umano) scelgono la professione <strong>di</strong>pendente; questo fatto è coerente con l’ipotesi<br />

che i migliori tra le categorie <strong>di</strong> lavoratori a maggiore rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione sul mercato<br />

del lavoro hanno una minore probabilità <strong>di</strong> iniziare una propria attività lavorativa autonoma,<br />

ma si rivolgono ad un mercato più regolamentato come quello del lavoro <strong>di</strong>pendente.<br />

Ringraziamenti<br />

Il lavoro rientra nel progetto <strong>di</strong> ricerca ISFOL “Valutazione Politiche del lavoro”,<br />

finanziato dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali. All’Istituto e al Ministero va la nostra<br />

gratitu<strong>di</strong>ne.<br />

Riferimenti bibliografici<br />

BEBLO M., BENINGER D., HEINZE A., LAISNEY F. (2003). Methodological issues<br />

related to the analysis of gender gaps in employment, earnings and career progression.<br />

Final Report. Bruxelles: European Commission, Employment and social affairs DG<br />

BULIGESCU B., DE CROMBRUGGHE D., MENTESOGLU G., MONTIZAAN R. (2009).<br />

Panel estimates of the wage penalty for maternal leave. Oxford Economic Papers 61(1): i35i55.<br />

BORJAS G.J., BRONARS S.G. (1989). Consumer <strong>di</strong>scrimination and self-employment.<br />

Journal of Political Economy 97(3): 581-605.<br />

BOUND J., JAEGER D.A., BAKER R.M. (1995). Problems with instrumental variables<br />

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