rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds
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Rivista Italiana <strong>di</strong> Economia Demografia e Statistica<br />
Fra le due tipologie <strong>di</strong> rottura delle unioni le separazioni sono prevalenti. Spesso si inizia<br />
con una separazione e, in seguito, o si permane in questo stato oppure si passa al <strong>di</strong>vorzio<br />
definitivo. Nel 2007 vi sono state 81.359 separazioni (+1,2 rispetto al 2006) e 50.669<br />
<strong>di</strong>vorzi (+2,3%), pari rispettivamente a 273,8 e a 170,5 per 100.000 persone coniugate<br />
residenti. Escludendo i proce<strong>di</strong>menti avviati in modo consensuale, il 73,3% delle richieste<br />
<strong>di</strong> separazione è stato presentato dalla moglie, mentre il 55,2% delle istanze dal marito<br />
(Istat, 2009).<br />
E’ interessante inoltre far rilevare come siano sempre più numerose le coppie che<br />
scelgono <strong>di</strong> formare una famiglia al <strong>di</strong> fuori del vincolo matrimoniale. Un in<strong>di</strong>catore<br />
sintomatico <strong>di</strong> ciò è l’incidenza <strong>di</strong> bambini nati fuori dal matrimonio, incidenza che nel<br />
2008 è stata pari a circa il 20% (Istat, 2010). Tra i fattori che hanno contribuito alla<br />
mo<strong>di</strong>ficazione della struttura familiare rientra anche l’invecchiamento della popolazione.<br />
Infatti, la percentuale <strong>di</strong> giovani in età (0-14) anni è passata dal 17,5% del 2000 al 16,9%<br />
del 2009. Mentre la proporzione <strong>di</strong> adulti ultrasessantacinquenni dal 18,1% del 2000 ha<br />
raggiunto il 20,2% nel 2009 (Istat, 2009).<br />
3. Le caratteristiche delle famiglie italiane nell’indagine Istat del 2003<br />
L’indagine multiscopo sulle famiglie, FSS, del 2003 si basa su un campione<br />
rappresentativo della popolazione residente in Italia <strong>di</strong> 49.541 in<strong>di</strong>vidui e <strong>di</strong> 19.227 famiglie<br />
intervistate. In questo stu<strong>di</strong>o sono state analizzate le risposte date dai capifamiglia<br />
intervistati, per il 72% maschi e per il restante 28% femmine.<br />
La struttura per sesso e per età dei capifamiglia mostra dunque una maggiore presenza<br />
<strong>di</strong> popolazione maschile concentrata nelle fasce <strong>di</strong> età adulta dai 50 ai 60 anni, la<br />
popolazione femminile si addensa prevalentemente nelle età più anziane dai 70 agli 80 anni<br />
(Fig. 2).<br />
Se poi nel campione si considera lo stato civile si constata che si tratta per lo più <strong>di</strong><br />
persone coniugate (61,3%) e <strong>di</strong> vedovi ( 17,8%), confermando anche i risultati degli stu<strong>di</strong><br />
sulla sopramortalità maschile (Lorenzetti, 2009).<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista occupazionale il 50,3% del campione <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> svolgere un’attività<br />
lavorativa, mentre il 35,6% è in pensione.<br />
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