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72 Volume LXV n. 1 – Gennaio-Marzo 2011 anziani si è applicata una tecnica statistica che e individua alcuni raggruppamenti omogenei. Nella fattispecie sono stati identificati sette cluster. Gruppo 1 di anziani benestanti e in buona di salute. Essi possiedono l’età media più bassa, risultano più istruiti, hanno ottime relazioni sociali ed, infine, partecipano più attivamente di altri ad attività ludico-ricreative e di volontariato. Essi occupano le posizioni più elevate della distribuzione del reddito, infatti ben il 43 per cento figura nel quinto più alto contro il 16 per cento del complesso degli anziani. Il loro livello di istruzione è elevato, infatti oltre il 43 per cento dispone di un titolo di studio almeno pari alla licenza superiore (il 17,5 per cento è laureato). Nel 73,4 per cento dei casi essi possiedono un età compresa tra 65-74 anni: quasi 23 punti percentuali superiore al dato nazionale. Essi vedono con cadenza settimanale più frequentemente gli amici dei parenti e comunque intrattengono con ambedue rapporti più stretti rispetto al complesso degli anziani. Tuttavia, in caso di bisogno, un numero crescente fa affidamento sui parenti che non sugli amici. Gode di buona salute il 90 per cento di questo gruppo (20 punti percentuali superiore alla media). Essi frequentano con una certa assiduità le sale del cinema o i teatri, oltre il 99 per cento vi è stato almeno una volta l’anno contro il 14,6 del dato nazionale. Del pari elevato è il numero di chi frequenta ristoranti: 92 per cento contro il 48 per cento dell’intero campione. Meno significativa è la loro partecipazione ai circoli da ballo o ricreativi. Date le loro privilegiate condizioni economiche non presentano, se non in misura marginale, segnali di deprivazione. Essi vivono più spesso in coppia, risiedono più frequentemente al centro delle aree metropolitane (il doppio rispetto all’intera popolazione degli anziani) o in altri grandi centri abitati, appartengono più diffusamente alle ripartizioni del Nord-ovest e del Centro. Gruppo 2 di anziani benestanti con forti legami sociali. Essi vivono in condizioni economiche agiate, si concentrano nella terza età, possiedono un grado di istruzione elevato, partecipano attivamente ad eventi ludico-ricreativi, anche se con livelli non paragonabili a quelli del primo gruppo. Godono parimenti di buona salute, hanno la migliore rete sociale, per cui intrattengono eccellenti rapporti con amici e parenti, infine mostrano la più elevata adesione ad attività di volontariato. A differenza del primo gruppo sono costituiti in prevalenza da uomini ma al pari di quello vivono più spesso in nuclei formati da una coppia. Le loro condizioni economiche sono alquanto agiate, infatti il 24 per cento occupa il quinto più elevato della distribuzione dei redditi. Il loro tenore di vita è quindi più alto della media e non presentano segnali di deprivazione di particolare rilievo. Risiedono più frequentemente nelle regioni del Nord (61,6 per cento contro il 48 per cento del complesso degli anziani) e più diffusamente nelle periferie delle metropoli o nei comuni di media grandezza. In sintesi possiamo affermare che si tratta di un collettivo molto attivo, dedito ad intrattenere rapporti sociali, come dimostra
Rivista Italiana di Economia Demografia e Statistica l’elevatissimo tasso di partecipazione a sale da ballo, circoli o associazioni ricreative, e al tempo stesso fortemente impegnato in campo sociale. Gruppo 3 di anziani in ottime condizione di salute, con solide reti di relazione sociale, ma bassa partecipazione ad attività ludico-ricreative. Essi sono più spesso coniugati, vivono più frequentemente nei piccoli o medi centri abitati ed hanno un livello d’istruzione di poco inferiore alla media. Il mancato coinvolgimento in attività ludiche, quali andare al cinema o al teatro, si spiega in parte con l’assenza di strutture ricreative nella zona di residenza e in parte con il disinteresse verso queste. Viceversa è al di sopra della media la frequenza con cui essi cenano al ristorante, oppure vanno in gita o fanno escursioni con o senza pernottamento. Le loro condizioni economiche consentono loro di disporre tranquillamente di somme in denaro per l’acquisto di regali, di vestiti e per le piccole necessità quotidiane e appartengono per lo più alle classi centrali di reddito. Gruppo 4 di anziani in precarie condizioni di salute, con limitazioni nello svolgimento di attività quotidiane e forti reti di sostegno parentale. Essi sono costituiti in prevalenza da ultrasettantacinquenni (79,5 per cento contro il 49,3 per cento dell’intero campione) e soprattutto donne. Il loro livello d’istruzione è piuttosto basso, infatti, oltre tre quarti dispone della sola licenza elementare ovvero non possiede alcun titolo di studio. Si tratta di soggetti che vivono più spesso da soli (ben oltre 10 punti percentuali rispetto alla media) e in condizione di vedovanza (quasi 14 punti percentuali rispetto la media), risiedono più frequentemente nei piccoli comuni e nelle ripartizioni del Centro e del Mezzogiorno. A causa delle cattive condizioni di salute non prendono parte alle attività ludico-ricreative, mentre frequentano i ristoranti, anche se con minore regolarità. Essi mantengono forti legami con i partenti, infatti l’84,5 per cento dichiara di frequentarli settimanalmente, l’82 per cento circa li sente telefonicamente con la stessa cadenza e oltre il 96 per cento dichiara di poter fare affidamento su questi in caso di piccole o grandi necessità. Viceversa è molto meno solida la rete degli amici. Essi non presentano segnali di deprivazione di particolare rilievo, ad esempio meno del 12 per cento dichiara di aver avuto problemi economici tali da rinunciare all’acquisto di un regalo negli ultimi 12 mesi. Gruppo 5 di anziani in gravi difficoltà economiche, precarie condizioni di salute, basso livello di autonomia, scarso grado d’istruzione e modesta partecipazione ad attività ludico-ricreative. Sono in prevalenza di sesso femminile, hanno tasso di vedovanza maggiore e sono più legati alla rete parentale che alla rete amicale. Tre quarti di questi soggetti patisce situazioni di grave disagio economico, possedendo redditi inferiori alla soglia del secondo quintile. Una percentuale significativa (circa il 40 per cento contro una media che oscilla attorno al 5 per cento) non ha avuto negli ultimi 12 mesi i mezzi economici per una 73
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