rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds
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Volume LXV n. 1 – Gennaio-Marzo 2011<br />
2. Metodo <strong>di</strong> costruzione dell’ in<strong>di</strong>ce composito <strong>di</strong> povertà<br />
Nella letteratura più recente, è possibile riscontrare <strong>di</strong>fferenti approcci il cui<br />
obiettivo è quello <strong>di</strong> aggregare le molteplici <strong>di</strong>mensioni che contrad<strong>di</strong>stinguono la<br />
povertà non monetaria, fenomeno così complesso che necessita <strong>di</strong> una valutazione<br />
<strong>di</strong> tipo “globale”, al fine <strong>di</strong> delineare un quadro che non trascuri alcune peculiarità<br />
ritenute fondamentali per l’analisi (Montrone et al., 2007). Dunque, tra le<br />
metodologie più utilizzate menzioniamo sia quella che fa riferimento all’approccio<br />
d’inerzia, adottato in questa sede, che quella relativa all’approccio d’entropia. La<br />
scelta dell’approccio <strong>di</strong> inerzia è motivata dalla possibilità <strong>di</strong> eliminare sempre più<br />
l’arbitrarietà del calcolo legato alla stima dell’ In<strong>di</strong>ce Composito <strong>di</strong> Povertà (ICP)<br />
evitando, in tal modo, ridondanze nella selezione delle <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>mensioni rilevanti<br />
per l’analisi della povertà. La tecnica <strong>di</strong> analisi fattoriale più adatta in questo caso è<br />
quella dell’analisi delle corrispondenze multiple (ACM) iniziale e finale. A tal<br />
proposito, per andare al <strong>di</strong> la <strong>di</strong> una semplice analisi descrittiva, con l’obiettivo <strong>di</strong><br />
evidenziare le <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong>mensioni della povertà ed avere anche una fotografia<br />
globale dei numerosi legami esistenti tra le <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong>mensioni della povertà,<br />
oltre che per valutare la posizione della famiglie all’interno <strong>di</strong> un quadro che non<br />
tenga conto solo della <strong>di</strong>mensione monetaria della povertà, si è proceduto ad<br />
effettuare, su tutte le variabili non monetarie scelte per il lavoro in questione 1 ,<br />
l’analisi iniziale delle corrispondenze multiple (ACM iniziale).<br />
L’obiettivo dell’ACM iniziale è quello <strong>di</strong> ridurre il numero iniziale delle<br />
variabili non monetarie in<strong>di</strong>viduate e <strong>di</strong> selezionare quelle più rilevanti per il<br />
calcolo dell’ICP. Le variabili selezionate sono solo quelle che rispettano la<br />
proprietà COPA (Consistenza Or<strong>di</strong>nale sul Primo Asse fattoriale) cioè quelle per<br />
cui si delinea un abbassamento del livello <strong>di</strong> benessere, caratterizzato dal passaggio<br />
da una situazione <strong>di</strong> ricchezza ad una situazione <strong>di</strong> maggior povertà.<br />
Dopo aver selezionato le variabili che meglio spiegano il fenomeno oggetto <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>o, è possibile focalizzare l’attenzione sulla computazione dell’In<strong>di</strong>ce<br />
Composito <strong>di</strong> Povertà (ICP) (Asselin, 2002) che presenta la formulazione seguente:<br />
=<br />
K<br />
J k<br />
∑∑<br />
k =1 jk<br />
W<br />
K<br />
k<br />
jk<br />
I<br />
k<br />
jk<br />
dove (2.1)<br />
1 Partendo dal presupposto che l’obiettivo della suddetta analisi è <strong>di</strong> aggregare <strong>di</strong>verse<br />
<strong>di</strong>mensioni delle povertà non monetaria per cercare <strong>di</strong> avere una visione globale dello<br />
stesso fenomeno povertà, le variabili utilizzate nel presente lavoro sono: livello <strong>di</strong><br />
istruzione, con<strong>di</strong>zione lavorativa, con<strong>di</strong>zioni dell’abitazione, accesso all’impianto fognario,<br />
fonte idrica, fonte energetica, possesso <strong>di</strong> beni durevoli.