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Rivista Italiana di Economia Demografia e Statistica
Direttore Generale, Direttore Amministrativo e Direttore Sanitario. Solo l’8% tra i
primi è donna, il 9% tra i secondi, mentre la percentuale sale al 20% tra i terzi.
L’incidenza delle donne nei ruoli di profilo sanitario non manageriale è, invece,
molto alta, pari al 62% dei responsabili del settore infermieristico (ibidem).
Quando si parla di ottenimento e mantenimento di posti direttivi, le difficoltà
legate alla conciliazione dei ruoli familiari e lavorativi divengono ancora più acute.
In una indagine condotta da Manageritalia (Sala, 2004), il 26,7% delle donne
managers ha indicato le sopraggiunte responsabilità di famiglia come causa
prevalente di ostacolo e/o di rallentamento di carriera. Inoltre, sempre la stessa
indagine, rivela che ben il 46% delle donne managers non ha figli contro il 14% dei
colleghi. Il 35% dei dirigenti ha affidato la cura dei figli all’asilo nido o alla scuola, il
20% alla baby-sitter ma, soprattutto, ci si avvale del prezioso aiuto dei nonni (28%).
3. Un’analisi empirica sul lavoro qualificato in Italia
3.1 Dati e metodologie
Per l’analisi empirica effettuata nel presente lavoro, sono stati utilizzati i dati
provenienti dall’Indagine Multiscopo sulle famiglie condotta dall’Istat negli anni
2004-2005 relativa a "Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari" 1
comprendente un campione complessivo di 50.474 famiglie, per un totale di 128.040
individui, distribuiti in 1.465 comuni. Il dataset fornisce una serie di informazioni
molto importanti, utili ad analizzare vari aspetti della vita delle donne interviste,
relativi alla salute (ad esempio, le malattie contratte e le forme di prevenzione per
evitarle), al lavoro (ad esempio, la tipologia di professione, il numero di ore,
l’intensità fisica, ecc.), al ricorso a figure (colf e babysitter) o a strutture (gli asili, ad
esempio) di supporto nell’attività di gestione dei figli o disbrigo delle faccende
domestiche, e molte altre. In sintesi, non solo variabili relative alla dimensione
professionale ma anche a quella familiare, che consentono di valutare alcuni aspetti
legati alla maternità e a come questa si concilia con la professione. Per condurre le
nostre analisi, sono stati dapprima filtrati i record individuali relativi alle sole donne
(66.123) e, in particolar modo, a quelle di età compresa tra i 15 e i 49 anni (c.d. età
feconda), che risultano essere 30.318. Per gli scopi del presente lavoro, il campione è
stato ulteriormente depurato eliminando le studentesse e le inabili al lavoro. Infine,
1 Tale indagine è nata, ovviamente, per scopi diversi rispetto al tema del presente articolo.
Ciononostante, poiché fornisce molte informazioni inerenti la posizione occupazionale della
donna, le caratteristiche della famiglia, il sistema di solidarietà familiare e parentale, ecc., può
essere utilmente impiegata per un primo approccio allo studio dei fattori che ostacolo o
agevolano la probabilità di occupare posizione apicali.
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