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Rivista Italiana di Economia Demografia e Statistica
italiana. Tuttavia, essendo molto bassa la quota di nascite extra-coniugali in
entrambi i paesi osservati, studiare la sola fecondità matrimoniale appare
comunque rappresentativo dei contesti esaminati. Gli eventi osservati, utilizzando
le tecniche proprie dell’Event History Analysis, sono la transizione al primo e al
secondo figlio. Nel campione considerato si osservano rispettivamente in Italia e
Corea il 79,8% e il 90,8% di spose che hanno avuto il primo figlio; inoltre, il 62,3%
e il 75,2% di intervistate, per ciascun paese, hanno anche avuto il secondo figlio.
Le analisi sono basate sull’applicazione di modelli non parametrici (stimatore di
Kaplan-Meier) e semi-parametrici (vedi §3). In particolare, per l’analisi
multivariata vengono stimati due modelli di Cox, uno per ogni transizione
osservata (per i metodi utilizzati si veda ad es. Cleves et al., 2002). Unendo il
campione dell’Italia e della Corea, si osservano i trend di periodo nei due paesi
osservati congiuntamente, in maniera tale da poter mostrare l’andamento nel tempo
dell’uno in riferimento all’altro e al netto di altre variabili socio-demografiche
quali: l’età al matrimonio delle donne intervistate, la dimensione del luogo di
residenza alla nascita (urbano o rurale), il livello di istruzione raggiunto (licenza
media, diploma, laurea o più), la condizione lavorativa (occupato o non occupato) e
la coabitazione con almeno uno dei genitori di entrambe i coniugi. Tutte le variabili
di controllo sono state considerate come “dipendenti dal tempo” (ad eccezione
della dimensione urbana/rurale) il cui valore, cioè, cambia in determinati punti
dell’asse temporale, in particolare all’età in cui si verifica l’evento considerato. Gli
effetti (o hazard rate, o tassi di rischio) di tali variabili all’interno dei modelli non
vengono mostrati nel presente contributo per ragioni di spazio, ad eccezione della
coabitazione con i genitori, proprio per evidenziare il suo impatto, tra gli aspetti
tipici dei “forti” legami familiari esistenti, sui comportamenti fecondi (vedi §4).
3. Evoluzione della fecondità: intensità e cadenza
Utilizzando le fonti ufficiali a disposizione, la figura 1 mostra l’incidenza e la
cadenza della fecondità in Italia e Corea nel periodo compreso tra il 1985 ed il
2005. In Corea, dopo una rapida riduzione del TFT del momento (fig.1a) da 6,01
figli per donna nel 1960 a 1,55 nel 1987, si osserva una lieve ripresa dell’intensità
della fecondità che raggiunge 1,78 figli per donna nel 1992, seguita da una
ulteriore riduzione fino a raggiungere 1,08 nel 2005. L’Italia, parimenti, ha
raggiunto i livelli della “bassissima” fecondità nel 1993 (TFT pari a 1,26).
Successivamente si è osservata una ulteriore riduzione dell’intensità seguita da una
lieve crescita della stessa; nel 2005 il TFT raggiunge in Italia un livello pari a 1,33
figli per donna. Per quanto riguarda l’età media alla maternità (fig.1b), si osserva in
Corea nel ventennio considerato un incremento medio di quattro anni (passando da
una età di 25,1 anni nel 1985 a 29,1 anni nel 2005). Nello stesso periodo si osserva
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