rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds

142
Volume LXV n. 1 – Gennaio-Marzo 2011
Seguendo detto approccio ed utilizzando i dati dell’indagine sui consumi delle
famiglie italiane del 2007 (Istat, 2009)., si sono leggermente modificati i paradigmi
classificatori delle voci di spesa per singole subpopolazioni, ottenendo una
rimodulazione dei vettori di pesi abbinati ai capitoli di spesa.
Si sono quindi calcolate le matrici di distanza tra le subpopolazioni, assumendo
come base di calcolo i diversi vettori di pesi ed utilizzando gli indici del tipo city
block, 1r-t , definiti c. s. :
1r-t = Σi | cir - cit | i = 1, 2,…, 12; (1)
in cui cit e cih indicano i pesi percentuali degli i-esimi capitoli di spesa della resima
e t-esima subpopolazione rispettivamente considerata.
2. Disaggregazione per categorie professionali
Pur con i limiti accennati nel precedente paragrafo, si sono ricalcolati i n. i. Foi
per le categorie professionali proposte dall’Istat, ancorati all’anno 2007
e riportati nella Fig. 1. Più che il valore specifico degli indici - poco differenziati
a causa della bassa inflazione tra marzo 2010 e l’anno 2007 - ci pare interessante
rilevare che il più alto carico inflattivo grava sulle categorie più precarie mentre ne
risultano alleggerite quelle economicamente più solide.
Figura 1 – Numeri indice Foi a marzo 2010, base 2007, disaggregati per
categorie professionali.
105,30
105,25
105,20
105,15
105,10
105,05
Altra condiz.
105,27
Operai e Assim.
105,23
Ritirati lavoro
105,22
Lavor. Auton.
105,21
Media Italia
105,19
Impr e Lib.Prof.
105,12
Dir. e Impieg.
105,10