BOOK ABSTRACT - Simfer
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MEZZI E AMBIENTE TERMALE<br />
CRENOIDROKINESITERAPIA E<br />
SUPPLEMENTAZIONE DI VIT. D3: UN EFFICACE<br />
BINOMIO PER RIDURRE IL RISCHIO DI CADUTA IN<br />
DONNE OSTEOPOROTICHE CON IPOVITAMINOSI<br />
D3. TERME FELSINEE‐BOLOGNA.<br />
D. M. Carlucci, G. Zanardi, P. Chiodera, V. Coiro (Parma)<br />
INTRODUZIONE<br />
L’osteoporosi è una patologia comune nelle donne dopo la<br />
menopausa e in età senile. E’ caratterizzata da fragilità dello<br />
scheletro, ridotta densità minerale ossea e alta morbilità. Di<br />
conseguenza tale patologia è ad alto impatto medico‐sociale<br />
ed economico e si accompagna ad un aumento del rischio di<br />
frattura. Sono stati identificati numerosi fattori di rischio di<br />
frattura, oltre alla scadente densità minerale ossea e<br />
indipendenti da quest’ultima. La loro molteplicità riflette la<br />
patogenesi multifattoriale di una frattura, frutto della<br />
complessa interazione tra un trauma e la resistenza<br />
meccanica dell’osso, determinata solo in parte dalla BMD.<br />
Un importante studio prospettico ha evidenziato<br />
l’ipovitaminosi D come uno dei fattori di rischio di frattura di<br />
femore indipendentemente dalla BMD. L’ipovitaminosi D<br />
rappresenta un fattore di rischio di peggioramento<br />
dell’osteoporosi e di fratture da fragilità. Infatti essa è<br />
responsabile non solo della comparsa di osteomalacia e<br />
osteoporosi, ma anche di una specifica miopatia prossimale e<br />
quindi di aumentata propensione alle cadute. La vitamina D è<br />
fondamentale non solo per l’assorbimento del calcio, ma<br />
anche per la sua azione diretta sul tessuto muscolare. La sua<br />
carenza determina sarcopenia, quadro clinico caratterizzato<br />
da impoverimento tissutale, decremento della forza,<br />
alterazione dell’equilibrio e del tono posturale, dolori<br />
muscolari agli arti inferiori con un aumento del rischio di<br />
caduta e diminuita sollecitazione sul tessuto osseo.<br />
Ricordiamo come la caduta sia il fattore di rischio principale<br />
per la frattura del femore, circostanza che comporta elevata<br />
mortalità e ulteriore perdita di qualità della vita, oltre che<br />
rilevanti costi sanitari e sociali. Circa il 30% di coloro che<br />
cadono soffre di danni che riducono la mobilità e<br />
l’indipendenza, con un aumento della probabilità di morte<br />
prematura. La caduta, che avviene in circa la metà dei casi<br />
nelle abitazioni, rappresenta la più importante causa di<br />
morte nei soggetti ultrasessantacinquenni. Una serie di studi<br />
ha dimostrato che debbono essere garantiti per tutto il<br />
periodo dell’anno livelli sierici >30 ng/ml. Inoltre un ulteriore<br />
fattore di rischio extrascheletrico e quindi predittivo di<br />
caduta è la ridotta attività fisica. E’ noto da tempo, i<br />
numerosi vantaggi di un regolare esercizio fisico in piscina<br />
termale praticato nell’età avanzata e numerosi sono le<br />
conferme ed evidenze della sua efficacia. Lo scopo dello<br />
studio è quello di verificare se un intervento sui fattori di<br />
119<br />
rischio extrascheletrici di caduta, descritti precedentemente<br />
(ipovitaminosi D e ridotta attività fisica), in donne<br />
osteoporotiche sia in grado di ridurre il rischio di caduta.<br />
Novanta donne osteoporotiche, età media 75, con<br />
ipovitaminosi D (< a 30 ng/ml) e con BMD femorale inferiore<br />
a –2,5 DS sono stati randomizzati in tre gruppi da 30 donne<br />
ciascuno:<br />
Gruppo A trattati con supplementazione giornaliera di Vit.<br />
D3 pari a 800 UI /die e con trattamento<br />
crenoidrokinesiterapico a giorni alterni (tre sedute<br />
settimanali), in gruppi di 10, della durata di 45 minuti per sei<br />
mesi.<br />
Gruppo B trattati con solo trattamento<br />
crenoidrokinesiterapico, con le stesse modalità del Gruppo<br />
A, sempre per sei mesi.<br />
Gruppo C, di controllo, senza alcun trattamento.<br />
In assenza di patologie osteoarticolari medio‐gravi<br />
invalidanti. Al momento dell’ arruolamento (Tempo 0) e<br />
dopo sei mesi al follow‐up, sono stati misurati i valori sierici<br />
di 25‐idrossivitamina D, utilizzati sia dei parametri di<br />
valutazione soggettivi (come la V.A.S. Dolore e la V.A.S.<br />
Funzione) che una scala oggettiva per la valutazione<br />
dinamica del rachide ( il Test della distanza dita‐pavimento) e<br />
il test del cammino (Up and Go Timed Test).<br />
EFFETTI DI UN TRATTAMENTO CINESITERAPICO E<br />
IDROCINESITERAPICO TERMALE IN PAZIENTI CON<br />
OSTEOPOROSI POST‐MENOPAUSALE: STUDIO<br />
RANDOMIZZATO CONTROLLATO.<br />
S. Masiero, L. Bonaldo, A. Celia, E. Gomiero, S. Buja, A.<br />
Stecco, A. Lalli, C. Ferraro (Padova)<br />
INTRODUZIONE<br />
Recenti studi hanno evidenziato che le donne con<br />
osteoporosi post‐menopausale presentano modificazioni<br />
posturali e alterazioni dell’equilibrio considerate causa di<br />
aumentato rischio di caduta. La riabilitazione in questi<br />
pazienti ha come principale scopo proprio quello di ridurre il<br />
rischio di caduta e, conseguentemente, prevenire le gravi<br />
complicanze che ne possono derivare.<br />
L’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare<br />
l’impatto di un trattamento associato, cinesiterapico in<br />
palestra e idrocinesiterapico in acqua termale, sull’equilibrio<br />
e sull’assetto postura in donne con osteoporosi post‐<br />
menopausale. Lo studio è stato suddiviso in 2 parti.<br />
Nella prima parte è stato reclutato un gruppo di 25 soggetti<br />
osteoporotici (età media, 65.1 anni) e un gruppo di 27<br />
soggetti sani non osteoporotici (67.1 anni). I soggetti di<br />
entrambi i gruppi sono stati sottoposti a valutazione del<br />
rachide in statica e dinamica con un goniometro tascabile a<br />
indice pesante e ago‐bussola (Inclimed®) e dell’equilibrio con<br />
pedana stabilometrica (ARGO®) con acquisizioni ad occhi<br />
aperti e chiusi. I risultati hanno confermato che i pazienti con